Il Signore degli Anelli : essenziale confronto critico tra il libro e il film
Ve lo assicura chi conosce bene Tolkien : il film è veramente bello e veramente fedele al testo dell’Autore. E’ una felice sorpresa scoprire via via la perfetta fedeltà con cui sono resi una grande quantità di particolari della saga tolkiniana. Cito ad esempio, la scena in cui i componenti della Compagnia dell’Anello, usciti da Lothlorien indossano i mantelli elfici donatigli dalla regina Galadriel con la caratteristica spilla a forma di foglia d’oro della foresta di Lothlorien oppure la sosta presso le statue degli Uomini Neri ; episodi propri de Lo Hobbit ma descritti anche nella trilogia. Le decine di migliaia di appassionati del genere Fantasy e i fedeli lettori del professore di Oxford non potranno che essere entusiasti dell’opera di Peter Jackson dalla prima all’ultima sequenza.
Può essere interessante ad uso dei miei venticinque lettori un essenziale confronto critico tra il libro e il film, che è la trasposizione cinematografica de La Compagnia dell’Anello, la prima parte (delle tre) in cui l’editore di Tolkien volle dividere la saga del professore di Oxford . Le versioni cinematografiche delle altre due parti, Le Due Torri e Il Ritorno del Re, già completate da P.Jackson , saranno nei cinema per il 2003 e il 2004 .
Ottima l’idea di introdurre con un esauriente prologo lo spettatore nella Terra di Mezzo, il mondo di J.R.R. Tolkien. Le scene di battaglia sono molto coinvolgenti e descrivono la vastità e la profondità del conflitto in corso tra la alleanza tra Elfi e Uomini, Il Bene, e Sauron, l’Entità che è Il Male.
Il prologo sintetizza in modo fedele e in pochi minuti le vicende che i lettori scoprono nei tre volumi e che chiariscono loro il senso e gli antefatti delle gesta che via via leggono. La tecnica cinematografica solitamente ricorre ai flash-back, opportunamente qui non impiegati perché interromperebbero l’epica. A fronte di questi indubbi meriti qualche perplessità suscita nel lettore sia la rappresentazione che si dà della morte di Elendil (Re dei Numenoreani , gli uomini amici degli Elfi) e di come suo figlio Isildur vendicandosi della morte del padre sconfigga Sauron mozzandogli via il dito con l’anello da cui deriva il suo potere :nel film la scena è veloce e fortunosa, nel libro è l’esito di una vicenda eroica fortemente perseguita, sia il descrivere la scomparsa dell’anello come conseguenza dell’imboscata in cui muore Isildur perché nel libro l’evento accade nella battaglia di Campo Gaggiolo , che è la disfatta di Isildur e della sua stirpe .
E veniamo al film. Sono stato molto favorevolmente colpito da come gli Hobbit siano stati resi con piena fedeltà alle descrizioni di Tolkien: le loro caratteristiche peculiari che li distinguono da tutte le altre creature della Terra di Mezzo (il continente in cui è ambientata la nostra storia) sono descritte con perfetta cura così come è magistralmente fedele la ricostruzione della Contea. La mole dello scritto di J.R.R.Tolkien, più di 1500 pagine fitte fitte, ha reso indispensabili tagli nella trasposizione cinematografica . Tagli che non incidono sulla resa fedele della saga della Terra di Mezzo anche se, se si fosse fatto cenno a Tom Bombadil, il custode millenario della Vecchia Foresta insensibile alle vicende delle creature che non siano parte di questa, meglio si comprenderebbe l’universo fantastico dell’Autore in cui aleggia la superiorità del perenne divenire della natura a fronte delle contingenti vicende umane.
Il continuo impegno del Regista nel rendere fedelmente i passaggi più rilevanti del testo spicca anche nella sintesi e talvolta l’invenzione cinematografica , necessarie per compendiare episodi che nel testo occupano decine di pagine, perchè nulla è tolto alla piena rispondenza del film al significato del testo scritto . Mi spiego . J.R.R.Tolkien per illustrare le peripezie della Compagnia nel viaggio verso il Monte Fato , unico luogo in cui l’anello preso a Sauron può essere distrutto , mette in scena la rappresentazione del potere avverso dello stregone Saruman che vuole impedire l’attraversamento dell’Eregion alla Compagnia dell’Anello. E sono i corvi spia di Saruman a scoprire la Compagnia in cammino . Contro di essa Saruman scatena l’attacco dei lupi che nel film non c’è , contro di essa – nel film - Saruman comanda una tempesta sopra il Monte Caradhras che nel libro non è opera di Saruman ma di Sauron l’Oscuro Signore: la sequenza è molto suggestiva e riesce a perfezione nello scopo di far capire allo spettatore la potenza di Saruman , o meglio ancora di Sauron, di cui Saruman è divenuto servo .
Perfetta la scenografia nella ricostruzione dei luoghi descritti nel testo come illustrati da Alan Lee – illustratore della prima edizione tra il 1954 e 1955- e dall’altro famoso illustratore tolkiniano Jonh Howe.
La fotografia è quanto di meglio possa desiderarsi perché non solo rappresenta ma evoca l’atmosfera tolkieniana .
Il film rende tridimensionali e vive le illustrazioni del testo , ne sono prova la impressionante Torre di Orthanc, ColleVento (Weathertop), la locanda The Pranching Pony, le miniere di Moria, Gran Burrone (Rivendell) e la foresta di Lothlorien. Infine prova ulteriore della cura nella ricerca e nella riproduzione delle illustrazioni dei massimi interpreti di Tolkien la si ha riguardo agli Argonath , le imponenti statue a protezione degli antichi confini di Gondor ricostruite secondo il disegno di Hildebrandt. Questa fedeltà e precisione nel dettaglio - che può essere apprezzata e goduta pienamente da chi conosce a fondo l’opera di J.R.R.Tolkien - dà la dimostrazione della serietà del lavoro svolto .
Le scene ricreano in modo efficace la tensione a cui sono sottoposti i personaggi della storia .
Si veda la cavalcata di Arwen ( figlia di Elrond uno dei pochi Signori degli Elfi rimasto nella Terra di Mezzo) per sfuggire ai nove Nazgul gli spettri dei Nove Anelli servitori di Sauron :nel libro non c’è questo episodio ma la scena molto coinvolgente , lungi dall’intaccare la fedeltà al libro, ne evidenzia per lo spettatore il senso . Si ammiri la perfetta ricostruzione della drammatica sequenza dell’attacco di ColleVento, dove Frodo è assalito dai Nazgul che vogliono riprendersi l’anello e che compendia nel film anche il significato dell’episodio descritto nel libro, dello scontro a ColleVento tra Gandalf e i Nazgul. Gli scontri dentro Moria e nei pressi di Khazad-Dum sono spettacolari e epici come nelle descrizioni che ne fa J.R.R. Tolkien ma presentano due imprecisioni. La prima riguarda Gimli il nano, che aspetta l’assalto degli orchi in piedi sulla tomba del suo compatriota Balin . Per il personaggio descritto da J.R.R. Tolkien sarebbe stato disonorare le spoglie dell’amico calpestare la sua tomba: infatti nel libro appena un orchetto posa i piedi sulla tomba, Gimli non esita a mozzargliele con la sua ascia, gonfio d’ira (i nani sono un popolo molto orgoglioso e attaccato all’onore). La seconda riguarda gli orchetti, che come ragni percorrono in su e in giù le colonne dei saloni a Khazad-Dum. Descrizione assente dal testo ma utile perchè dà idea della infestazione malefica di quei luoghi e dell’agilità degli orchetti . Molto fedele è la scena dell’arrivo a Khazad-Dum del Balrog (un demone dei tempi che furono) e del duello che ingaggia con Gandalf , episodio quest’ultimo mirabilmente reso seppur assai difficile da trasportare in film per le poche descrizioni sul Balrog che J.R.R. Tolkien dà nel libro e che sono tutte presenti nel film. La ricostruzione del demone Balrog ricorda molto Diablo nell’omonimo videogioco della Blizzard (anche loro estimatori di Tolkien ? ) il risultato scenico è perfetto così come anche per la lotta di Gandalf contro di esso che riflette l’episodio nel libro nel suo evolversi e concludersi.
Non sono molto attinenti al testo la trasfigurazione di Bilbo (zio adottivo di Frodo e protagonista de Lo Hobbit) che nel desiderio di possedere l’anello, si trasforma in maniera spaventosa : ma questa è necessaria per sintetizzare in poche sequenze le dettagliate descrizioni di J.R.R. Tolkien. L’unica cosa fuori luogo del film è la trasfigurazione di Galadriel, la Regina degli Elfi di Lothlorien, nel rifiutare l’Unico Anello. Nel libro questo scena è descritta in modo più soave e dolce, degno di una dama della sua stirpe, infatti l’autore descrive che Galadriel leva al cielo il suo anello quindi questo emanando una luce benigna illumina la regina e lei cortesemente rifiuta. Una scena non presente nel testo è il duello , reso con libertà , tra Saruman e Gandalf ; essa è resa ottimamente ed è molto coinvolgente ed è indispensabile per porre l’antefatto della prigionia di Gandalf nella torre di Orthanc e la successiva suggestiva fuga.
Un’altro grande merito degli sceneggiatori sono i dialoghi molto fedeli al libro, come ne è prova il consiglio a Gran Burrone quando si forma la Compagnia dell’Anello.
La colonna sonora accompagna dinamicamente l’evolversi della storia e ideale è l’uso della musica celtica, straordinaria è Enya con la canzone "May it Be" e nella melodia che accompagna l’incontro tra Aragorn, erede ultimo della stirpe di Elendil, e Arwen.
Infine i personaggi. Come ho già detto gli Hobbit sono fedeli al libro nella loro recitazione e caratteristiche, sono proprio come le descrizioni di J.R.R. Tolkien: entusiasti e fedelissimi alle loro colazioni, ai pasti fuori orario, simpatici e gioviali con tutti, ma pronti a tutto all’occorrenza come Frodo che volontariamente affronta la sua dura missione di portare l’anello al Monte Fato. Se si esaminano i componenti della Compagnia dell’Anello, tra gli Hobbit , Pipino, Peregrino Tuc amico e parente di Frodo, Merry, Meriadoc Brandibuck amico di Frodo, e Sam, Sam Gamgee amico e fedele servo di Frodo, sono straordinari, eccezionalmente simili alle descrizioni di J.R.R. Tolkien. I due Istari (il nome degli stregoni nella lingua inventata da J.R.R.Tolkien grande filologo… ma questo è un discorso troppo lungo per essere qui affrontato) Gandalf e Saruman, sono fedeli alle descrizioni sia fisicamente che caratterialmente nella recitazione, ed è molto bravo Ian McKellen nei panni di Gandalf. Boromir, figlio di Denethor ultimo sovrintendente del regno di Gondor, è perfetto nella recitazione grazie alla scelta del casting nel scegliere l’esperto per questo genere di ruoli Sean Bean. Aragorn interpretato da Viggo Mortensen, Legolas, un abile arciere di nobile stirpe elica, da Orlando Bloom e Gimli, nano figlio di un vecchio amico di Bilbo Baggins, incarnano perfettamente gli ideali tolkeniani per le genti che rappresentano, rispettivamente uomini, elfi e nani. Ottima l’interpretazione della regina Galadriel da parte di Cate Blanchett, e quella di Arwen da parte di Liv Tyler , la quale ha dimostrato , grazie alla sua alla sua bravura , la capacità di calarsi nella parte così diversa dai ruoli ultimamente svolti , per esempio a Jewel , la bella e crudele femme fatale di ‘Un corpo da reato’
Per quanto riguarda i Nazgul posso dire con certezza che sono i Nazgul voluti da J.R.R. Tolkien e disegnati da Alan Lee, perfetti. Sauron poco descritto nell’aspetto nel libro, nel film è stato interpretato con fantasia ma l’appassionato di J.R.R.Tolkien vi ritrova pienamente il Signore di Mordor .
Il solo piccolo appunto che posso muovere : J.R.R.Tolkien fa sostare parecchio tempo la Compagnia dell’Anello a Rivendell e a Lothlorien per sottolineare come nonostante gli avvenimenti drammatici della Terza Era in molti luoghi perduri ancora la pace e la serenità ,mentre nel film questo significato non si coglie perché la sosta è breve .
In conclusione, al termine del mio sintetico e motivato confronto, devo affermare che il film è molto ben realizzato , fedele al testo, merita di esser visto sia dagli appassionati così come da chi non conosce la saga tolkiniana : tutti ne saranno entusiasti .
Bernardo-Maria Mazza
Chevalier-du-Lis@quipo.it icarius@tin.itbrevi note su di me : Ho 16 anni , faccio la I Liceo Classico , sono grande appassionato di J.R.R. Tolkien, ho letto tre volte Lo Hobbit e due volte Il Signore degli Anelli che mi hanno aiutato a crescere
Ospitato sul sito a richiesta dell'autore aa.2001
Genova, gennaio 2002