Sincerely,
I wonder how many people in this city
live in furnished rooms.
Late at night when I look out of the buildings
I swear I see a face in every window
looking back at me,
and when I turn away
I wonder how many go back to their desks
and write this down.
Leonard Cohen, da: The Spice-Box of Earth
Mi domando quante persone in questa città / vivono in stanze ammobiliate. / A tarda notte, quando osservo le case, / dietro a ogni finestra posso quasi vedere una faccia / che sta a guardarmi, / e quando giro le spalle / mi domando quanti di loro tornano alla scrivania / per scrivere queste stesse mie parole. |
BIOGRAFIA II - Dagli anni Ottanta a The Future
Nel 1980 Cohen è a Milano, dove, passeggiando sul corso di Buenos Aires, viene accompagnato a rispettosa distanza da una schiera di aficionados che, come lui, sono vestiti interamente di scuro. Milano sarà anche una delle tappe della sua tournée del 1988. Cohen adora l'Italia. Per lui è una terra-rivelazione. Nel nostro paese ha trovato numerose persone che lo apprezzano sia come artista sia come uomo. Ma, ovviamente, sul Vecchio Continente ha fans dappertutto...
Ciò non basta, tuttavia, a sconfiggere la malinconia, l'umor nero di cui l'artista è succube. Una volta osservò: "A tratti posso sentire il sapore dolciastro della morte." Ebbene, chi ama e capisce le sue canzoni, sa che la musica - così come la vita - può essere insieme pesante come il ferro e leggera come un aquilone. Solo l'ascoltatore che ha raggiunto questa consapevolezza può entrare in sintonia con Leonard Cohen.
Various Position (1984) è un approfondimento delle riflessioni mistico-religiose dell'artista; tuttavia, pur se scaturiti da una dolorosa odissea spirituale, i "salmi" di questo disco (alcuni in stile country) suonano talmente gradevoli all'orecchio da poter essere facilmente scambiati per "ordinarie" canzoni d'amore. ("Halleluja", "The Law", "Heart With No Companion", "If It'll Be Your Will"...) In realtà, in quegli anni il dramma filosofico e religioso di Cohen è talmente profondo da "sbilanciarlo" pericolosamente.
In un'intervista rilasciata a Style nel 1988, L.C. raccontò: "Avevo numerose versioni di me, e usavo le religioni quale supporto per il mio 'io'. Ma se uno tratta la materia religiosa come se essa fosse una mercanzia qualsiasi, difficilmente riuscirà ad avvicinarsi a Dio. Io mi illudevo di poter spargere luce nel mondo, di illuminare chi mi stava attorno; ne ero seriamente convinto! Ovviamente però non ero dotato di tali poteri."
I'm Your Man (1988) segna il culmine della sua reintegrazione professionale e spirituale. In questo album è contenuta "Take This Waltz", magnifica interpretazione della poesia di Federico Garcia Lorca "Pequeño Vals Vienes". Lorca, sommo cantore del "duende" gitano, è il poeta preferito di Cohen, che ne è rimasto affascinato fin da quando si imbatté nei versi: Voglio vederti passare sotto gli archi di Elvira Da allora lo ha sempe adorato, tanto da chiamarlo "fratello" e da battezzare la propria figlia "Lorca". Oltre a "Take This Waltz", altre canzoni di I'm Your
Man sono divenute dei classici: "First We Take Manhattan", "Tower Of
Song" e "Ain't No Cure For Love". In Europa l'album raggiunse quote di
vendita molto elevate. E, dato che parliamo dell'Europa, bisogna spendere qualche parola a
favore di quelli che un tempo erano i territori oltre la Cortina di Ferro. Sì, perché
nell'Est europeo Leonard ha avuto fin da sempre uno straordinario numero di seguaci, senza
che lui stesso sia mai riuscito a spiegarsene la ragione. Probabilmente è per l'atmosfera
vagamente yiddish di molte sue canzoni, che si armonizzano con certa cultura mitteleuropea
e orientale. |
Opere letterarie di L. Cohen su Amazon.com Poesie di Cohen (file .doc)
Il futuro
In The Future (1992), Cohen ha illustrato il malessere generale diffuso nel fin-de-siécle, corrispondente anche alla "fine del millennio". Il tono dell'album è comunque rilassato e a tratti gioioso: segno che il cantante ha definitivamente superato la crisi, si è riconciliato con se stesso e può affrontare finalmente la realtà a testa alta.
La prima song di questa raccolta è anche quella che le dà il nome. "There'll be the breaking of the ancient western code / Your private life
will suddenly explode / There'll be phantoms / there'll be first on the road /and the
white man dancing./ Give me back the Berlin Wall / give me Stalin and St. Paul / Give
me Christ or give me Hiroshima... I've seen the future, brother, it is murder."
(Ci sarà la rottura dell'antico codice occidentale / La tua vita privata esploderà
all'improvviso / Ci saranno fantasmi / saranno sulla strada / e l'uomo bianco danzerà. / Ridatemi
il Muro di Berlino / ridatemi Stalin e San Paolo / Ridatemi Cristo o ridatemi Hiroshima...
/ Ho visto il futuro, fratello: è assassinio.)
In un'altra canzone di The Future, "Waiting For The Miracle", Cohen canta: "The Maestro says it's Mozart / but it sounds like bubble gum." E poi: "Nothing left to do when you know that you've been taken / Nothing left to do when you're begging for a crumb / Nothing left to do when you've got to go on / waiting for the miracle to come." (Non rimane niente da fare quando sai di essere spacciato / Non rimane niente da fare quando devi chiedere delle briciole per elemosina / Non rimane niente da fare quando devi arrangiarti / attendendo il miracolo che verrà.) Questo brano è stato scelto per la colonna sonora di 'Natural Born Killers' insieme ad altri due dallo stesso album: "The Future" e "Anthem" (quest'ultimo, di una lentezza ipnotizzante, fa da contrappunto ai disordini nel carcere, le scene drammatiche verso la fine del film). |
La canzone più "politica" di The Future è sicuramente "Democracy".
"It's coming through a hole in the air; from those nights in Tienenman Square... From the wars against disorder, from the sirens night and day; from the fires of the homeless, from the ashes of the gay: Democracy is coming to the U.S.A." (Sta arrivando attraverso un buco d'aria, da quelle notti nella Piazza Tienenman... Dalle guerre contro i disordini, dalle sirene che suonano notte e giorno; dai falò dei senzatetto, dalle ceneri degli omosessuali: la democrazia sta arrivando negli U.S.A.) Profeta e rivoluzionario, Cohen (che fu membro del Partito Comunista e per un certo periodo persino di quello Repubblicano), preannuncia ottimisticamente - e non senza ironia - la venuta di un nuovo ordine democratico. E' il suo modo di prendere congedo dagli anni Novanta, con l'augurio che il nuovo millennio risulti essere migliore. Il cantautore (che si trovava a Cuba durante la crisi della Baia dei Porci) si considera un "left-conservative" - un conservatore di sinistra -, nello spirito di Norman Mailer, e in generale ha sempre avuto un'opinione positiva degli Stati Uniti d'America. La sua rivoluzione è, in fondo, una rivoluzione dei cuori, non un rivolgimento politico. Il pezzo più trascinante di The Future è senza dubbio "Closing Time", con il magnifico coro-refrain che sempre torna a ricordarci che, anche nella disfatta generale, nella deboscia, tra le macerie, non smettiamo di essere umani... (Stiamo a bere e a ballare / ma non accade mai niente per davvero. / Questo posto è morto come il Paradiso il sabato sera /...ed esplodiamo tra le luci accecanti / all'orario di chiusura.) Nel coro di "Closing Time", così come in molteplici album "live" di Cohen, si profila la voce della splendida Jennifer Warnes. |
A proposito di tributi... e altri eventi sparsi.
Settembre 1996: John Cale si cimenta in "Hallelujah".
Aprile 1997: Morente & Lagartija Nick Omega reinterpretano in spagnolo "Take this waltz" ("Pequeño vals vienes").
Novembre 1997: nel suo lavoro teatrale "Un pianeta senza visto", l'attrice Vanessa Redgrave (da anni impegnata nella battaglia per labolizione dei passaporti) recita testi di Cohen insieme ad altri di Tennesse Williams, Pablo Neruda, Bertold Brecht e Ismail Kadare.
Maggio 1998: Leonard Cohen partecipa alla realizzazione di un CD che vuole essere un tributo ai Clash con una sua versione di "Rock the Casbah".
Agosto 1998: Adam, figlio di Leonard, debutta nel mondo della musica con un album "pop" di canzoni intelligenti, romantiche e tenebrose, dove i temi tradizionali vengono interpretati in una chiave di lettura decisamente moderna. La supervisione è del papà. Ma sia la critica sia il pubblico non apprezzano.
2001: Sharon Robinson (co-autrice della musica) e Leonard Cohen (musica e testi) presentano Ten New Songs.
2002: Songs Of Leonard Cohen diventa negli Stati Uniti "disco d'oro", 34 anni dopo la sua realizzazione.
2003: Esce The Essential Leonard Cohen.
Chiudiamo qui questo omaggio a uno dei più grandi artisti del XX secolo. Sappiamo che oggi Lenny passa molte ore al computer, producendo arte grafica e scrivendo versi. Ma a noi piace immaginarlo seduto su una panca, nella sua celebre posa meditativa: a gambe incrociate, in un completo di Armani e con, tra due dita, l'eterno segnatempo nicotinico.