UNA NOBILE FOLLIA
LA TRASGRESSIONE SCAPIGLIATA
DI GIUSEPPE POIRE'
EDIZIONI SENZAPATRIA
Introduzione
Nell'era moderna, tra la cancellazione storica e appiattimento culturale,
adeguarsi alle regole del dominio democratico è sinonimo di saggezza.
Rivolta e rivoluzione appaiono così vuote parole destinate al confino
politico dentro i dizionari della lingua italiana.
Ogni sovversione, secondo la morale vigente, può solo appartenere
al passato mentre le eccezioni contemporanee diventano oggetto di pubblici
linciaggi, dispregiative denigrazioni o indifferenza generalizzata. La
cancellazione storica non necessita, oggi, di grandi esorcismi del presente
poiché affermate le regole di complicità, coesistenza pacifica
tra le classi sociali ed un esteso "benessere" consumistico hanno
intorpidito la ragione, prima ancora della coscienza. Le istituzioni possono
dormire sonni tranquilli. Dalle ampie spiagge del conformismo alle scogliere
della disperazione tutto è sotto controllo.
A questo proposito rituffarsi nel passato può rivelarsi salutare,
aiutandoci a comprendere il presente nelle sue continuità storiche,
le omissioni di ieri paragonate alle mistificafioni quotidiane. Guardarsi
ogni tanto alle spalle è sempre utile per un buon istinto di conservazione.
La storia di questo libro sulla Scapigliatura, la bohème italiana,
inizia circa centotrentanni fa. All'indomani della realizzazione di quel
processo storico che portò alla pianificazione nazionale, stravolgendo
etnie, culture, usi, costumi ed economie microregionali in cambio della
coscrizione obbligatoria e d'una burocrazia d'assalto che durano a tutt'oggi.
Consideriamo poi le disavventure coloniali africane, il fascismo e due
guerre mondiali effetti collaterali dello stato unitario; profondi solchi
di cui restano tracce sempre più visibili.
La seconda metà del secolo scorso, cioè dal 1860 -unità
d'Italia - ai primi del '900 costituisce un periodo storico molto interessante,
conosciuto poco dai giovani ribelli contemporanei e male interpretato nei
testi scolastici, in cui l'anomalia scapigliata traspare come fenomeno
puramente goliardico e quasi insignificante nell'ambito della cultura italiana
di allora, dedita all'autocompiacimento conservatore espresso da un Manzoni
o da un De Amicis. E' in quell'epoca che affonda le sue radici il pensiero
sovversivo e rivoluzionario, confondendosi e rigenerandosi nell'anticonformismo
letterario degli scapigliati dopo le amare le amare delusioni risorgimentali.
La scapigliatura nasce e si sviluppa infatti come rivolta esistenziale
nel rifiuto del presente, in antagonismo alla letteratura ufficiale, tesa
per l'appunto alla propaganda nazionalista e patriottica, alla retorica
moralista e a immeritate lodi per il nouvo regime. Come ogni movimento
vivo esprime due anime che si confrontano nella pratica politica tra rivoluzione
sociale immediata e soluzione legalitaria, in risposta al nuovo e centralizzato
stato di polizia.
La penna affilata del ribelle scapigliato si affianca così ai moti
contadini e popolari contro i nuovi affamatori, alimenta il fuoco della
protesta difendendone le motivazioni sociali daglia ttacchi della stampa
forcaiola e filogovernativa. Corriere della Sera in testa.
Tra letteratura dissacratoria ed agitazione sociale gli scapigliati, nei
loro slanci e nelle proprie contraddizioni, diventano i primi dissensi
antinazionali ed antiborghesi, perdenti e perduti nella "nobile follia"
di chi non accetta il conformismo vincente ed il quieto vivere. Dove, anzi,
un'esistenzialismo goliardico e travagliato unito all'impegno sociale,
possono dare ancora un senso alla vita, prima che gli stenti, l'alcool,
il suicidio o le barricate pongano fine alla "follia" scapigliata.
"Una nobile follia", titolo del romanzo antimilitarista di Tarchetti,
il bohemien ex ufficiale dell'esercito, viene appositamente ripreso per
questo inedito lavoro che non pretende certo di condensare in poche pagine
la storia della scapigliatura, ma soltanto riportarne alla luce la carica
sovversiva, permettendo al lettore la visione complessiva di una controcultura
nostarna ancora tutta da scoprire e da apprezzare. Il messaggio degli scapigliati,
dissacratorio e irrecuperabile, può rivivere anche attraverso le
pagine di questo libro, grazie a passaggi letterari di sorprendente attualità
e ad una dimensione umana veramente d'altri tempi.
Alla saggezza di una società che ha messo al bando i valori della
libertà e della solidarietà, in un mondo di pazzi prefabbricati
che è solo cronaca di un lento e inesorabile declino, la nobile
follia di ogni pensiero sovversivo testimonia oggi un'affermazione di vita
nella quotidiana disperazione offertaci da un conformismo sempre più
grigio, che non lascia speranza al futuro. Meritevole per questo di nuove
provocazioni dissacratorie e rinnovati fuochi di rivolta.
Piero Tognoli
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