IL  NUCLEARE

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di Paolo Oppizzio

In questo lavoro ho voluto approfondire gli aspetti che hanno comportato nella società del ventesimo secolo la scoperta dell'energia nucleare, e in particolare gli usi bellici che ne fecero i governi a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. La possibilità da parte dell'uomo di acquisire dalla manipolazione dei legami tra gli atomi energia che permetta un incredibile sviluppo del genere umano ha da sempre fatto sognare gli scienziati. Purtroppo, in un periodo di guerra cruenta che includeva tutte le nazioni del globo terrestre, i capi dei governi che ebbero modo di venire per primi a conoscenza dell'energia nucleare non persero tempo a sfruttarla per imprimere al conflitto mondiale una svolta a loro favore. Da quel momento, l'energia nucleare racchiusa nel potere distruttivo di una bomba, una volta che divenne di dominio pubblico, si trasformò nel fantasma più potente mai visto prima, ed iniziò una nuova era in cui le regole del gioco diplomatico tra i governi del mondo cambiarono radicalmente rispetto alle centinaia di anni prima.

Dapprima ho preso in esame l'aspetto scientifico : le gioie e le speranze iniziali dei fisici, che vedevano nella scoperta della fissione nucleare il progresso dell'intera umanità verso una nuova era, evidenziano maggiormente la graduale ma inesorabile caduta dei loro ideali verso l'utilizzo bellico.

In secondo luogo ho analizzato il modo in cui l'energia nucleare e la sua degenerazione nella bomba abbiano influito sulla vita dell'uomo, a partire dalla prima apparizione sulla scena mondiale della bomba, e cioè dall'esplosione di Hiroshima, fino alla Guerra Fredda.

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