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Cannibali grazie agli OGM

15 dicembre 2001

Proteine umane nel riso
Potrebbero finirci nel piatto

Tre buoni motivi per inorridire: piante con geni umani, coltivazioni di riso ad alto rischio di contaminazione, esportazione senza tanti controlli del riso stesso in Giappone e in Turchia.


Nel cuore della California, contea di Sutter, ci informa Greenpeace, la Applied Phytologics Incorporated (API) con il benestare del California Department of Food and Agriculture sta coltivando riso modificato con proteine umane.
Due, la lattoferrina e la lisozima, di solito presenti nel latte materno e nella bile, sono state identificate dai ricercatori di Greenpeace. Obiettivo della coltura, produrre farmaci.Informazioni, scarse e tenute segrete al grande pubblico. Precauzioni nessuna.

A spaventare, in primo luogo, è la natura della produzione, non sappiamo se approvata ma di certo notificata al ministero dell'Agricoltura americano.
Le componenti umane introdotte nel riso sarebbero otto, e non solo le due identificate dai ricercatori di bioingegneria di Greenpeace.
C'è da chiedersi: non esisteva altro modo di produrre il farmaco ricavato da riso che non ricorrere a questa mostruosa coltivazione?

Seconda ragione di allarme. Qualora fosse davvero necessario sperimentare questa abnorme modificazione genetica, certo è che non è stata presa nessuna precauzione. Il campo campeggia bellamente al centro di altri terreni coltivati, in gran parte destinati alla produzione agricola alimentare.
L'assenza di qualsiasi precauzione, come Greenpeace ci informa di aver potuto constatate, modifica ovviamente il normale ciclo riproduttivo delle piante attraverso la contaminazione dei raccolti destinati alla catena alimentare.

Terza questione, le esportazioni. Qualcuno ha avvertito Turchia e Giappone del rischio di cannibalismo incombente? Soltanto l'anno scorso lo StarLink, una varietà geneticamente modificata e non approvata per consumo umano, ha contaminato oltre 300 prodotti normalmente distribuiti nei supermercati sua
degli Stati Uniti che dei loro partner commerciali, Europa compresa.
Stavolta è un po' peggio. Prima che ci spieghino se il riso contaminato è dannoso per la salute umana (magari, non potendo tenere conto del consumo e delle controindicazioni, presentando concentrazioni eccessive del farmaco) resta lo choc emotivo di mettersi a tavola con qualcosa di molto simile a un lontano parente nel piatto.

 

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