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10 febbraio 2001 - Carnevale biotech: 1000 tecnici
della Scienza Pazza nelle strade di Roma
E' tempo di carnevale e ogni scherzo vale. E' tempo di frizzi e di divertimenti grassi, così avranno pensato un migliaio di tecnici hooligan della Scienza Pazza che martedì 13 febbraio "invaderanno" le strade di Roma. Non sono folle da Giubileo quelle previste per il 13 febbraio a Roma, ma sono attese presenze contestatrici qualitativamente eccellenti che faranno la differenza. Tra le presenze previste, quella del Prof. Boncinelli spicca tra tutte. Secondo fonti bene informate, il Prof. Boncinelli presenzierà con un costume da scienziato (camice bianco e cartellino con foto plastificata), abbigliamento spartano, ma di grande effetto psicologico sulle folle ignoranti. Contro cosa protestano i tecnici delle manipolazioni genetiche? In sostanza alzano la voce contro le misure del governo (Pecoraro, Verdi) che vieta la sperimentazione agrobiotech nei campi aperti. La posizione del governo è molto chiara: la sperimentazione vada avanti nei laboratori ma, in ottemperanza al principio della cautela, meglio non rischiare contaminazioni ambientali prodotte da colture sperimentali in campo aperto. Quella del governo italiano è una posizione pragmatica e ragionevole, visto che non è più tempo di vacche grasse... I tecnici dei laboratori biotech nostrani non ci stanno, alzano la voce e affermano che " ... la comunità scientifica italiana non può accettare che alcune metodiche scientifiche siano giudicate pericolose o irrilevanti sulla base di pregiudizi ideologici." (appello Dulbecco, Boncinelli) Probabilmenti questi signori sono fermi ancora al 1950 e non sono stati informati che nel frattempo il mondo è andato avanti ed ha sperimentato alcuni effetti secondari della scienza (Grande Scienza!), altro che pregiudizi ideologici! - Talidomite; - contaminazioni nucleari (stoccaggi); - impiego dell'amianto nell'edilizia, trasporti; - effetto serra; - avvelenamento dei suoli per effetto dei pesticidi ed erbicidi ed inquinamento delle riserve d'acqua; - distruzione della biodiversità alimentare per effetto della Rivoluzione Verde; - Mucca pazza (BSE); - 50 morti nel 1989 per aver consumato alimenti transgenici; - Bio-pirateria a livello planetario. Ma tutto questo, si sa, non basta ai nostri alfieri in camice bianco; in fondo, sono ex-sessantottini e sono permeati di cultura massimalista e leninista e vogliono "Tutto e Subito", "L'Immaginazione al potere". Una domanda viene in mente: ma questi tecnici della Scienza Pazza, dove erano quando, per mero profitto, la LORO scienza ha consentito di alterare i cicli naturali secondo i quali gli erbivori non possono mangiare carcsse di propri simili, trasformati in farine animali infarcite di OGM? Dov'era l'astrofisico Tullio Regge e il farmacologo Silvio Garattini, l'ex-presentatore di Sanremo, Renato Dulbecco, primi firmatari dell'appello della Scienza Pazza? Come cittadini e consumatori, siamo stufi della cialtroneria di certi tecnici di laboratorio stipendiati dalle ditte agro-chimiche che decidono di utilizzare i consumatori come cavie di laboratorio. Siamo arcistufi di sentirci raccontare menzogne sulla qualità degli alimenti che mangiamo e che diamo, incosapevoli, ai nostri figli. Riteniamo immorale l'arroganza ed il disprezzo che questo tipo di scienza ha verso il sentimento e la preoccupazione di milioni di italiani per la sicurezza alimentare. Invece della carnevalata prevista per martedì 13 febbraio, sarebbe stato più utile che questi signori avessero previsto di incontrare i macellai, i coltivatori, gli allevatori, la gente nei supermercati per rendersi conto che è ora di scendere dalla Torri d'Avorio e di lavorare onestamente senza mettere in pericolo la salute della gente. Se è vero che non bisogna mettere il chiavistello al cervello, è anche opportuno che i tecnici della Scienza Pazza si ricordino accendere il cervello prima di firmare appelli di piazza vergognosi. La cautela alimentare, innanzitutto. |
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