Campagna Mondiale contro le produzioni transgeniche |
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Agricoltura italiana: parte la campagna "Semina Sicura" e la certificazione volontaria NOGM 16/4/2000 I principali sindacati degli agricoltori (Confagricoltura, Coldiretti, Cia) hanno stretto un accordo con l'associazione italiana che raggruppa le principali ditte produttrici di soya e di mais (AIS) per una certificazione NOGM dei prodotti trattati. Quasi tutta la soya che arriva sulle nostre tavole e che viene impiegata in una enorme varietà di prodotti dolciari (merendine, gelati) è transgenica. Si consideri che ben l'80% della soya seminata in Italia viene importata dagli USA e più del 60% del mais utilizzato nelle nostre semine è anch'esso di provenienza americana. Conseguentemente, le bistecche di soya, le merendine dei bambini e la nostra tradizionale polenta di mais sono potenzialmente strapieni di ingredienti GM. In risposta alla migliore informazione che i consumatori italiani hanno potuto ricevere sull'argomento GM e al conseguente rifiuto dell'acquisto di prodotti trattati geneticamente, la Coldiretti ha lanciato il progetto "Semina Sicura". Lo scopo è quello di informare gli agricoltori i italiani sui veloci sviluppi nel campo normativo e scientifico delle produzioni GM, questo al fine di evitare agli stessi le difficoltà incontrate dagli agricoltori americani alle prese con produzioni GM che nessuno adesso vuole più acquistare. Scandalosa, ancora una volta, è la latitanza del legislatore italiano e europeo a riguardo della etichettatura dei prodotti agricoli: al momento non viene richiesto di indicare sulle sementi di importazione e sul loro impiego e sulla trasformazione l'eventuale contenuto di OGM. Che dire poi dell'utilizzo di mangimi GM per l'allevamento animale? Anche in questo caso non esiste nessun obbligo informativo o limitazione nell'impiego di sementi trattate geneticamente. |
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