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D: Chi ha paura dei cibi transgenici? R: chi di voi se la sente di premere il grilletto alla roulette russa del GM? 7/5/2000 Il fatto - Sul Corriere della Sera del 7/5/2000 appare in prima pagina un articolo di Edoardo Boncinelli che spezza non una lancia, ma un fascio di lance a favore del transgenico. Il pezzo giornalistico, che continua in terza pagina, s'intitola "Chi ha paura dei cibi transgenici?". Il commento - Nel suo articolo, Boncinelli non ci dice nulla di nuovo rispetto a quello già sentito dire dagli alfieri del GM, ma si limita a ripetere con foga molte delle argomentazioni più frequentate della propaganda transgenica. Boncinelli argomenta che l'uomo " ...ha modificato da sempre piante ed animali per perseguire il proprio interesse! (...)" E' vero, lo ha fatto, altrimenti non avremmo nè il grano nè il pomodoro, nè la patata nè la pesca. Però Boncinelli si scorda di dire che i miglioramenti colturali e di allevamenti ottenuti non sono mai stati forzati attraverso l'inserimento di geni animali, di batteri, in vegetali o in animali, come è anche vero che l'evoluzione delle forme di vita, animali e vegetali ha impiegato miliardi di anni e innumerevoli tentativi, adattamenti, fallimenti per giungere fino a noi. La vita sul nostro pianeta non si è evoluta nel corso di una sessione di sperimentazione scientifica. Noi, della vita, riusciamo a vederne a malapena alcune tessere, figurarsi comprendere il disegno o modificarne il progetto. Sicuramente riusciamo a discernere le diverse specie e varietà di vita che ci passano sotto gli occhi, ma gli "scienziati" non conoscono ancora la struttura del DNA del più semplice degli insetti, figurarsi poi comprendere le infinite interazioni possibili, compresi gli effetti sull'ambiente, dell'inserimento di un gene di una tossina (Bt) nella struttura di un alimento (mais, soya). Voi siete sicuri che mangiare tossine Bt non prodotte naturalmente dai vegetali e che il nostro organismo per il momento sopporta, sia una pratica alimentare sicura nel lungo termine? E' invece dimostrato che tali tossine non siano affatto innocue ad insetti e specie animali che sono entrate in contatto con esse. La realtà è che la necessità di ottenere la commercializzazione dei prodotti GM, ha spinto le ditte produttrici a non svolgere alcuna valida sperimentazione a livello molecolare e sugli effetti a lungo termine sulla salute umana. Nulla è stato fatto per valutare l'impatto sull'ambiente. In fondo, anche la Unione Europea, in sintonia con gli USA ha riaffermato il principio che il mercato e il capitale hanno prevalenza sull'interesse alla salute dei propri cittadini: i profitti derivanti dallo sfruttamento del GM sono privati e di pertinenza delle ditte del GM, gli eventuali danni alla salute e all'ambiente rimangono a carico della collettività, le imprese del GM hanno licenza di nuocere. Boncinelli prosegue " ...Oggi sappiamo che esistono i geni. Di molti di loro sappiamo come operano e che effetti hanno. E li sappiamo maneggiare. Fino al punto di inserire un gene che ci interessa nel patrimonio genetico di una certa specie." Fa piacere rilevare la sicurezza con cui l'articolista lancia a folle velocità il bolide sul quale stà viaggiando su un sentiero sconnesso e sconosciuto senza avere fatto prima gli opportuni tagliandi alla vettura e senza sapere che ..... i freni erano rotti !!!!! Si, perchè perpetuare il mito della Scienza che tutto sa e prevede è la sciocchezza che credevamo che la recente storia delle sperimentazioni andate a male avesse insegnato qualcosa, almeno agli articolisti scientifici. Anche la Talidomite era un farmaco utile alla salute umana, senz'altro senza effetti collaterali rilevanti, prodotto dalla Grande Scienza (o dai tecnici delle Multinazionali farmaceutiche?). Risultato: malformazioni congenite nei nascituri delle donne che assumevano tale farmaco. Il DDT è stato un altro grande successo della nostra Scienza: dagli anni 40 agli anni 60 flittarsi in faccia con il DDT era una delle attività preferite dai bambini. Risultato: tumori. Nel caso del morbo della Mucca Pazza, la grande Scienza ha rinnovato le sue tradizioni di successi nel gestire la genesi e la profilassi di un altro disastro preannunciato. Vogliamo parlare di AIDS? E' se l'AIDS fosse stato scatenato dalle campagne di vaccinazione in Africa degli anni '50, a causa di vaccini contagiati con la malattia di immunodeficienza delle scimmie? Sicuramente la scienza ha fatto molto per l'umanità, ma lo ha fatto, riconosciamolo, per tentativi. Ha ottenuto enormi successi, ma con comportamento di grande sicurezza ha anche conseguito risultati devastanti. A dire il vero, questo è accaduto quando è venuta a mancare la capacità di dubitare, comprendere, e dare corso ad una appropriata sperimentazione e in assenza di un valido controllo pubblico. Questo è accaduto quando la Scienza è rimasta asservita a Wall Street e agli speculatori finanziari. Ad un Vice-Presidente di una compagnia del GM non potrà sicuramente interessare molto di argomenti complessi come l'equilibrio ambientale, la biodiversità, la sicurezza alimentare. Tutti i Vice-Presidenti delle compagnie GM hanno un rendiconto trimestrale da presentare agli azionisti e gli azionisti sono capaci di licenziarlo in tronco se la quotazione in borsa non solo non è diminuita, ma se essa non è cresciuta per lo meno del 3% rispetto alla quotazione del tremestre precedente. La direzione scientifica e tecnica delle ditte GM (gli Scienziati) è legata mani e piedi ai programmi si sviluppo e alle promesse che il Vice-Presidente ha fatto ai propri azionisti, e se il Vice-Presidente dice che bisogna uscire sul mercato entro 18 mesi con una nuova varietà di soya GM, questo sarà fatto, al diavolo i tempi morti quali quelli della sperimentazione e dei test, soprattutto se costosi come quelli molecolari o quelli ambientali. Ritornando a Boncinelli, ma tutta questa sicurezza che la Scienza sappia maneggiare con destrezza i geni, ma insomma, chi gliela dà? Boncinelli continua"... Con un gene opportuno introdotto nel loro genoma (...) i chicchi di riso (possono) contenere una vitamina, la vitamina A, che non hanno mai contenuto." Giusto! se milioni di persone non hanno pane da mangiare, si mangino i biscotti! Come se la produzione di riso con la vitamina A possa risolvere il problema a monte della denutrizione e della fame di centinaia di milioni di persone: la guerra e la distribuzione delle terre e delle ricchezze. Boncinelli evidentemente non è a conoscenza del fatto che il 78% dei bambini di età inferiore ai 5 anni che soffre di malnutrizione vive in paesi eccedentari ed esportatori di beni alimentari .... Con il riso alla vitamina A in commercio, vorrà dire che il profilo statistico di questi bimbi assumerà un profilo più qualificato! Nel corso del suo articolo Boncinelli si scatena nel decalogo del perfetto alfiere GM "1) Un gene è un pezzo di DNA e come tale non può fare male a nessuno. Ne mangiamo milioni e milioni ogni giorno." Come consumatori, ci rifiutiamo di accettare una simile tesi che, gene più gene meno, possiamo anche aggiungerne un'altro, tanto .. chissenefrega! Ohibò! che pena questa argomentazione ... si giudica da sola... Come cittadini, esigiamo di poter scegliere e determinare che l'interesse privato debba sottomettersi all'interesse pubblico, soprattutto quando è in gioco la salute pubblica e l'ambiente. Siamo stanchi di essere trattati da sudditi di Sua Maestà il Mercato. "2) Il suo prodotto, una proteina, potrebbe fare male. Certo, ma basta controllare che quello che ci viene proposto non contenga un prodotto che fa male, anche se non riesco a immaginare a chi potrebbe giovare mettere in un alimento un prodotto che fa male." Ma le donne che assumevano la Talidomite e che hanno partorito piccoli sventurati che potevano controllare? Gli operai che trattavano negli anni '50-'80 l'amianto, cosa potevano verificare? Che sull'etichetta dei materiali non ci fosse il simbolo della testa di morto? Passando alla grande incognita, chi potrà beneficiare dalla commercializzazione di prodotti che fanno male, ebbene i beneficiari sono gli stessi che hanno incassato sui profitti derivanti dalle vendite di tutti i veleni "certificati" che ci hanno propinato: gli azionisti, i Vice-Presidenti e gli "Scienziati". Nessuno di loro ha mai pagato per i danni prodotti. Errare humanum est. Tanto, che cosa vuoi che sia un gene in più o un gene in meno ...... "3) Questo prodotto potrebbe fare male anche se oggi non si sa. Anche se è un'ipotesi piuttosto remota, l'unica cosa da fare è controllare che ciò non avvenga, né più né meno di quanto si dovrebbe fare per ogni alimento (...) o per ogni nuovo farmaco." Ebbene, le prove a cui sono sottoposti gli alimenti transgenici sono molto lontani rispetto alle prove a cui sono sottoposti i farmaci; nuovamente, gli alimenti GM spesso non sono sottoposti ai test molecolari. Test di impatto ambientale non sono mai stati considerati. "4) il prodotto del gene aggiunto potrebbe produrre delle allergie in qualche individuo. E' vero, ma questo può accadere per qualsiasi alimento, in qualsiasi momento e senza preavviso." Quando l'allergia prodotta da alimenti GM causa migliaia di menomazioni permanenti e anche la morte, l'allergia non è da considerarsi un "evento divino" o una "tragica fatalità" bensì un crimine premeditato con l'aggravante di essere stato commesso da coloro ai quali, nel bene e nel male, è stato affidato il compito di difendere la salute pubblica. "Il gene aggiunto potrebbe "fuggire" dalla specie nella quale è stato introdotto e diffondersi in altre piante. Non è mai successo e la probabilità che questo succeda è quasi nulla. E poi dove va?" Dovunque possa andare il gene fuggito, nessuno "Scienziato" riuscirà mai a riprenderlo. Potrà accadere di tutto, la vita anche se transgenica, non può essere fermata e limitata nei campi di sperimentazione. Le forme di vita si evolvono in ogni direzione, quindi ci permettiamo di rispondere alla domanda di Boncinelli con un'altra domanda: chi di voi se la sente di premere il grilletto alla roulette russa del GM? |