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15/2/2001 OGM, approvata la nuova direttiva europeaI Verdi: la moratoria deve restare La moratoria in vigore nell'Ue sull'introduzione di nuovi organismi geneticamente modificati deve essere prolungata anche dopo l'adozione oggi della nuova direttiva europea sugli Ogm: lo hanno chiesto questa mattina a Strasburgo i verdi europei, in attesa del voto sulla nuova direttiva relativa agli ogm. Jill Evans, del Gruppo dei Verdi/ALE al Parlamento europeo, ricorda che la direttiva permette alle regioni di dichiararsi "libere da ogm", perché "predispone le condizioni per la protezione di particolari ecosistemi, ambienti e aree geografiche. Spetta quindi alle regioni che lo desiderano prendere iniziative che siano in linea con ciò che desiderano i consumatori." Una moratoria de facto sugli ogm è in vigore attualmente per iniziativa di Italia, Francia, Danimarca, Grecia, Austria e Lussemburgo. Questa mattina l'Europarlamento ha definitivamente adottato la nuova direttiva. Gli eurodeputati si sono pronunciati a larga maggioranza a favore della nuova 'legge' comunitaria, definita ieri dal relatore David Bowe ''la piu' severa del mondo'' in questo settore. La direttiva e' stata adottata con 338 voti a favore, 52 voti contrari e 85 astensioni. I Verdi si sono orientati verso l'astensione, ritenendo che il quadro della normativa OGM non sia ancora completo (la Commissione europea ha promesso che lo sarà entro la fine dell'anno). La nuova normativa prevede che l'introduzione di nuovi Ogm in Europa possa essere autorizzata solo per periodi limitati nel tempo dopo una valutazione non solo della nocivita' immediata del prodotto ma anche dei possibili effetti ambientali diretti e indiretti a lungo termine. La direttiva crea inoltre un registro pubblico di tutte le coltivazioni Ogm sperimentali o commerciali, prevede l'eliminazione entro il 31 dicembre 2005 dei marcatori di resistenza agli antibiotici e integra il principio generale di precauzione. Monica Frassoni, europarlamentare Verde, nell'annunciare l'orientamento per l'astensione del gruppo dei Verdi, ha affermato: "Nonostante la direttiva presenti ancora lacune rilevanti (come il mancato divieto immediato dei marker resistenti agli antibiotici e la permanenza di procedure semplificate di autorizzazione), essa costituisce tuttavia un miglioramento rispetto alla direttiva precedente (90/220/EEC) e rispetto anche alla proposta iniziale della Commissione, grazie soprattutto agli emendamenti e alle proposte dei Verdi. La nuova direttiva riconosce il principio di precauzione come elemento fondamentale della legislazione in materia di biotech (Art. 4.1), si basa su una valutazione di rischio molto più ampia, prevede più alti standards di sicurezza per la protezione dell'ambiente e della salute dei cittadini, e introduce i nuovi concetti di rintracciabilità e etichettatura. Tale nuovo approccio permetterà di identificare e porre immediatamente rimedio ad eventuali conseguenze negative del rilascio di OGM nell'ambiente, senza dover aspettare vere e proprie crisi ambientali o di sicurezza alimentare prima di poter intervenire con adeguati provvedimenti".
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