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13/2/2001 Monsanto su Pecoraro Comunicato stampa: 13/02/01 www.monsanto.it Lettera al Direttore di Repubblica Le colture geneticamente modificate, a differenza di quanto sostiene il Ministro dell'Agricoltura On. Pecoraro Scanio, hanno portato significativi benefici sia agli agricoltori che all'ambiente. Secondo il rapporto pubblicato nel 2000 dal National Center for Food and Agricultural Policy, la coltivazione della soia di nuova generazione ha comportato negli Stati Uniti risparmi medi annui di 216 milioni di dollari sul costo dei diserbanti riducendo di 19 milioni il numero di trattamenti in campo. La coltivazione del cotone ha visto invece 15 milioni di trattamenti di insetticida in meno, pari a una riduzione di circa un milione e mezzo di chilogrammi di sostanze chimiche immesse annualmente sui terreni. Sono questi i rapporti costi-benefici, e non quelli suggeriti dal Ministro dell'Agricoltura, che spiegano la continua crescita delle superfici coltivate con piante geneticamente modificate. Che cosa dire degli insetti utili che secondo lo studio citato dal Ministro sarebbero innocenti vittime delle biotecnologie? Anche in questo caso l' informazione fornita dall'On. Pecoraro Scanio risulta incompleta. In realtà 10 studi di approfondimento durati 18 e presentati nel corso della riunione annuale delle Società di Entomologia degli Stati Uniti e del Canada tenutasi nel dicembre 2000, hanno dimostrato che il timore è infondato e che gli insetti utili non corrono alcun pericolo, anzi la loro popolazione cresce. Il glifosate, in uso in agricoltura da oltre 20 anni, è stato regolarmente sottoposto ad accurati studi tossicologici da parte delle autorità sanitarie di tutto il mondo, incluse quelle italiane, da cui risulta che è sicuro per l'uomo, gli uccelli, i pesci, gli invertebrati acquatici e persino le api. L'EPA, Environmental Protection Agency lo ha classificato tra le sostanze non-cancerogene per l'uomo. Queste informazioni sono accessibili a tutti su Internet. Infine alcune considerazioni sulla soia RR prodotta da Monsanto. Questa soia è sempre stata uguale a se stessa e si presenta perfettamente stabile dal punto di vista genetico. Infatti, i campioni di materiali utilizzati a suo tempo per la valutazione di sicurezza e accuratamente conservati da Monsanto proprio a questo scopo, hanno dimostrato l'identicità della soia di allora con quella in commercio oggi. Quanto da me affermato è stato confermato dagli enti regolatori preposti ai controlli in Europa, Canada e negli Stati Uniti. Da diversi anni Monsanto è impegnata nel dibattito sulle biotecnologie anche con quanti esprimono, giustamente, punti di vista diversi. Mi auguro che il clima da caccia alle streghe scatenatosi in Italia nei confronti di chi opera in questo importante settore lasci il passo ad un dibattito più equilibrato che tenga conto sia della comprovata sicurezza degli organismi geneticamente modificati oggi in commercio sia dei benefici, anche ambientali, che la loro coltivazione comporta. Contribuire a un confronto serio, scientifico e non ideologico è una nostra precisa responsabilità, così come distinguere i fatti dalla propaganda. Jean-Michel Duhamel, Presidente Monsanto Agricoltura Italia S.p.A.
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