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27/2/2001 GIOCARE A FARE DIO NEL GIARDINODi Michael Pollan, New York Times Magazine Traduzione Italiana a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI@Infinito.it Sommario: Fase 1:PIANTARE (introduzione) Fase 2:GERMINAZIONE (rapporti culturali con l'agricoltura) Fase 3:CRESCITA (come vengono modificate le piante) Fase 4:FIORITURA (perricoli del biotech; etichettatura mancante) Fase 5:Incontro con i coleotteri delle patate (confronto agr. biologica con quella convenzionale) Fase 6:RACCOLTO (le mangio o no?) Fase 1: PIANTARE Oggi ho piantato qualcosa di veramente nuovo nel mio giardino: una patata chiamata New Leaf Superior che e' stata modificata geneticamente (per produrre da se' il suo insetticida) dalla Monsanto, il gigante della chimica recentemente convertito a gigante dei transgeni. Queste modificazioni si possono applicare nelle cellule di qualsiasi foglia, stelo, fiore, radice e come nel mio caso) patata. Il flagello delle patate e' sempre stato il coleottero delle patate, un carino insetto vorace che puo' potenzialmente privare una pianta di tutte le sue foglie in una sola notte. Ogni scarafaggio di questo tipo, se prendesse una tale quantita' di foglie della mia New Leafs probabilmente si rovescerebbe per poi morire, il suo intestino dovrebbe spappolarsi per una tossina batterica contenuta nelle foglie della pianta. Vi starete chiedendo se mangerei o offrirei ai miei familiari queste patate, ma ancora ho tempo per decidere... le patate dovranno essere raccolte solo fra qualche mese. Certamente le mie New Leafs sono chiamate nel modo piu' giusto. Esse sono un po' il simbolo delle piante che stanno rapidamente cambiando la catena alimentare americana. Quest'anno, il quarto da quando i semi GM sono sul mercato, circa 45 milioni di acri della terra coltivata in America sono stati piantati con piante biotech, soprattutto mais, soia, cotone e patate, modificati per produrre da soli l'insetticida o resistere agli erbicidi. Sebbene gli americani abbiano gia' iniziato a mangiare patate, soia e mais GM, nessuno di noi ne e' consapevole. La ragione non e' difficile da scoprire. L'industria biotech, con l'appoggio della FDA (Food and Drug Administration), ha deciso che non c'e' bisogno che noi lo sappiamo, pertanto gli alimenti GM non portano le etichette che ci permettano di identificarli. L'industria e' riuscita a dipingere queste piante come una tecnologia che rendera' l'agricoltura piu' sostenibile, che nutrira' il mondo e migliorera' la salute e il nutrimento. Questa versione di convenienza della realta' e' stata respinta dai consumatori e dagli agricoltori in Europa. La scorsa estate, il cibo biotech e' emerso come la materia ambientale piu' scottante nel vecchio continente. I contestatori hanno distrutto dozzine di campi sperimentali delle stesse specie di piante frankenstein che noi americani stiamo gia' servendo a cena, e l'opinione pubblica domanda in tutta Europa etichettature chiare. Coltivando il mio orticello biotech e parlando con gli scienziati e gli agricoltori coinvolti nel biotech, volli scoprire chi di noi fosse pazzo. Stanno esagerando gli Europei, o stiamo noi sottovalutando il rischio? Dopo aver preparato il terreno del mio giardino, aprii il pacco dei semi di patate che la Monsanto mi aveva mandato e lessi la guida del coltivatore. La guida diceva che "Aprendo e usando questo prodotto" ero "autorizzato" a coltivare queste patate, ma solo per una sola generazione; la piantagione che avrei dovuto innaffiare e curare io stesso era contemporaneamente mia e non mia. Significa che le patate che produrro' entro Agosto sono mie: potro' mangiarle o venderle, ma i loro geni rimangono di proprieta' intellettuale della Monsanto, protette sotto numerosi brevetti degli USA, compresi i numeri 5,196,525, 5,164,316, 5,322,938 and 5,352,605. Se avessi conservato uno dei semi per piantarla l'anno successivo (come di solito facevo in passato) avrei infranto una legge federale. Il libretto specificava anche che le piante di patata erano esse stesse un pesticida, regolarmente registrate dall'EPA (Environmental Protection Agency). Se ci fosse bisogno di dimostrare che l'intricata catena alimentare (che inizia con i semi e finisce nel piatto delle nostre cene) sta subendo un'enorme cambiamento, questo libriccino che accompagnava le mie New Leaf ne e' una prova. La catena alimentare convenzionale non ha rivali per la sua produttivita' - in media un agricoltore americano produce abbastanza cibo per nutrire 200 persone. Ma l'industria agricola non puo' raggiungere tali risultati senza grandi quantita' di fertilizzanti chimici, pesticidi, macchinari e carburanti, una serie di input riempie l'agricoltore di debiti, minaccia la sua salute, erode il suo suolo distruggendo la sua fertilita', inquina l'acqua e compromette la sicurezza del cibo di cui ci nutriamo. Abbiamo gia' sentito queste cose in passato, ma solo da ambientalisti e agricoltori biologici. Adesso invece sono anche i giganti del transgenico, come la Monsanto, a dire che le attuali tecnologie agricole non sono compatibili con l'ambiente. Suppongono che sara' la biotecnologia a rivitalizzare il settore, sostituendo gli imput chimici e tossici con costose e apparentemente benigne informazioni genetiche: piantagioni che, come le mie New leafs, possono proteggersi da insetti e malattie senza utilizzo di pesticidi. Certamente c'e' un altro tipo di catena alimentare in America: l'agricoltura biologica. Sebbene sia solo una piccola parte della catena alimentare totale, sta crescendo a dismisura. Gli agricoltori biologici sono stati tra i critici piu' feroci delle biotecnologie, affermando che le piantagioni come le mie New Leafs sono "nemiche" ai loro principi e potenzialmente una minaccia alla loro sopravvivenza. Infatti il BT, la tossina batterica prodotta nelle mie New Leafs (e molte altre piante GM) e' lo stesso insetticida che l'agricoltura biologica ha utilizzato per decenni. Ma gli agricoltori bio, invece di essere lusingati dall'imitazione, sono arrabbiati: L'uso intensivo del BT nelle piantagioni biotech portera' inevitabilmente a sviluppare una resistenza negli insetti, privando cosi' gli agricoltori Bio del loro mezzo migliore; la versione della Monsanto per un'agricoltura sostenibile potrebbe quindi tradursi nel minacciare quegli agricoltori che perseguivano l'agricoltura veramente sostenibile. Fase 2:GERMINAZIONE Dopo diversi giorni di pioggia, il sole apparve il 15 Maggio, e cosi' le mie New Leafs. Una dozzina di germogli molto verdi uscirono dal suolo e cominciarono a crescere piu' velocemente e robuste delle altre patate nel mio giardino. Tranne che per il loro vigore, le mie New Leafs sembravano perfettamente normali. E quando vidi moltiplicare le loro foglie verde scuro quei primi giorni, aspettando ansiosamente l'arrivo dei primi insetti, non riuscivo a pensare che fossero essenzialmente diverse dal resto delle piante. Tutte le piante addomesticate sono in un certo senso artificiali archivi viventi delle informazioni culturali e naturali che noi "progettiamo". Un tipo preciso di patata riflette tutte le caratteristiche che abbiamo introdotto in essa: una e' stata selezionata per fruttare a lungo, le patate francesi tonde senza macchie sono l'espressione di una catena alimentare nazionale a cui piacciono le patate industriali. Allo stesso tempo, qualcuna delle piccole patate europee che sto coltivando lungo le mie New Leafs riguardano un'economia di piccola scala e hanno un gusto adatto a chi preferisce la patate fresche. Le caratteristiche espresse da tutte queste patate esistevano nel patrimonio genetico del Solanum Tuberosum. Visto che specie biologicamente distanti in natura non possono incrociarsi, l'arte dell'agricoltore ha sempre sfidato un limite naturale di cio' che una patata e' capace di fare. La natura, in effetti, ha esercitato un certo veto su quali varieta' di patata si possono incrociare. Le mie New Leafs sono diverse. Nonostante alla Monsanto piaccia dipingere la biotecnologia come una delle tante modificazioni praticate dall'uomo sulla natura, l'ingegneria genetica abbatte le vecchie regole che governano il rapporto tra natura e cultura in una pianta. Inanzitutto il biotecnologo puo' portare nel genoma della pianta caratteristiche provenienti da ovunque in natura - dal pesce artico (per la resistenza al freddo), dai virus (per la resistenza alle malattie) e, come nel caso delle mie patate, dal Bacillus Thuringiensis, un batterio del suolo che produce l'insetticida organico noto come Bt. L'introduzione di geni, in una pianta, trasportati da una specie vivente diversa significa che il muro dell'identita' essenziare di quella pianta e' stato abbattuto. Ma la cosa piu' sorprendente delle mie New Leafs sta nell'intelligenza umana che l'introduzione del gene Bt rappresenta. In passato, questa intelligenza risiedeva fouri dalla pianta, nella testa dell'agricoltore biologico che spruzzava il Bt per manipolare il rapporto ecologico tra certi insetti e il batterio Bt per uccidere quegli insetti dannosi. L'ironia delle New Leafs sta nel fatto che l'informazione genetica che esse codificano per uccidere gli insetti appartiene agli agricoltori biologici (contrari al biotech) che hanno sempre usato il Bt. Un modo per guardare alla biotecnologia e' che essa permette di incorporare l'intelligenza umana nella pianta stessa. In questo senso, le mie New Leafssono piu' intelligenti del resto delle patate. Le altre dipenderanno dalla mia intelligenza, esperienza a conoscenza; le New Leafs invece sapranno prendersi cura di loro stesse. Percio', mentre le mie piante biotech potrebbero sembrare esseri alieni, non e' proprio cosi'. Esse sono piu' simili a noi rispetto alle altre piante perche' c'e' molto di nostro in esse. Fase 3: CRESCITA Per vedere come erano state modificate le mie patate andai nei sobborghi di St. Louis, dove si trovava il laboratorio della Monsanto. Le mie New Leafs sono cloni di cloni di piante che furono modificate 7 anni fa grazie ai 150 milioni di Dollari procurati dalla Monsanto.Dave Stark, un biologo molecolare e co-direttore di naturemark, socio/collaboratore della Monsanto, mi guido' per le stanze dove le patate sono state o stanno per essere modificate. I tecnici sedevano lungo i banchi di laboratorio operando su vitri in cui si trovavano sezioni di gambi di patata grandi quanto un unghio con un miscuglio nutriente. I tenici aggiungevano una soluzione di agrobatterio, un batterio patogeno il cui modo di operare e' rompere il nucleo della cellula vegetale inserendo il suo DNA. Essenzialmente gli scienziati non fanno altro che introdurre il gene Bt nel patrimonio genetico del batterio, e successivamente questo lo inserisce nel DNA della patata. E' necessario anche l'inserimento di un gene "MARCATORE" che serve alla Monsanto di identificare le proprie piante quando queste hanno lasciato il laboratorio. [Il gene marcatore conferisce alla pianta la caratteristica di non essere sensibile ad antibiotici, pertanto il suo compito (essendo associato ai geni da introdurre nel DNA della pianta) e' quello di rivelare se l'esperimento ha avuto successo, perche', in presenza di un antibiotico, le cellule transgeniche non muoiono, le altre si; tale caratteristica potrebbe teoricamente trasmettersi ai batteri del nostro intestino e del nostro organismo che, di conseguenza, diventerebbero resistenti ad antibiotici; ndt] Pochi giorni dopo, una volta che gli innesti dei gambi di patata hanno messo giu' radici, si portano nella serra. Qui Glenda DeBrecht, un'orticoltatrice, mi invito' a indossare guanti di lattice e aiutarla a trapiantare le pianticelle in piccoli vasi. L'intera operazione e' ripetuta migliaia di volte, perche' c'e' molta incertezza sui risultati. Non c'e' modo di dire dove il nuovo DNA si e' posizionato nel genoma, e se arriva nel luogo sbagliato, il nuovo gene non verra' espresso (o verra' espresso poco) o la pianta potrebbe avere delle anomalie. Fui stupefatto da come la tecnologia poteva essere sofisticata e uno "sparo nel buio" della genetica. "C'e' ancora molto che non sappiamo dell'espressione genetica" mi disse Stark. Una gran quantita' di fattori "decidono" se un nuovo gene fara' cio' per cui e' stato immesso nella pianta (l'ambiente e' uno di questi fattori). In un recente esperimento tedesco gli scienziati sono riusciti a inserire nelle petunie il gene che conferisce il colore rosso. Tutto ando' come previsto finche' un giorno la temperatura si alzo' e l'intera piantagione di petunie rosse improvvisamente e inaspettatamente persero il loro pigmento. Quando ritornai a casa, telefonai a Richard Lewontin, il genetista della Harvard University, per chiedergli cosa pensava della metafora del software inventata dalla Monsanto (secondo cui essa sarebbe la Microsoft del settore agricolo). Mi disse che dal punto di vista della proprieta' intellettuale, la metafora e' giusta. Ma non e' buona in biologia. Essa implica che si metta un programma in un computer e ottenere risultati prevedibili. Ma il genoma e' imprevedibilissimo. "Se il mio PC facesse cosi' tanti errori quanti ne fa un organismo GM, lo butterei via subito. In un ecosistema, puoi sempre intervenire e cambiare qualcosa, ma non c'e' modo di sapere quali saranno gli effetti e come si manifesteranno. Non sappiamo molto neanche su come un organismo qualsiasi si sviluppa dal suo DNA." Fase 4:FIORITURA Non appena ritornai da St. Louis notai che le mie New Leafs erano grandi quanto cespugli, coronate da esili steli fioriti. I fiori della patata sono alquanto carini - stelle rosa con cinque petali con un centro giallo che emana un debole odore di rosa. Un pomeriggio vidi dei calabroni girare intorno ai fiori delle mie New Leafs, cospargendosi del polline giallo senza saperlo e passando da un fiore all'altro... da una specie all'altra... L'incertezza e' il tema che unisce tutte le critiche (di scienziati e ambientalisti) rivolte al biotech. Piantando milioni di ettari [44.2 mln nel 2000; ndt] abbiamo introdotto qualcosa di nuovo nell'ambiente e nella catena alimentare, e le conseguenze di questa introduzione non sono completamente conosciute e comprese.Una di queste incertezze ha a che fare con il polline che i calabroni diffondono. Esso infatti contiene il gene Bt che potrebbe migrare in altre specie affini, conferendo ad esse un vantaggio evolutivo. Il flusso di geni avviene solo con specie molto affini, e dato che la patata si e' evoluta in Sud America, le possibilita' che i geni Bt della mia patata scappino nelle specie selvatiche sono poche perche' mi trovo in Colorado, ovvero Nord America. (E' interessante notare che mentre la biotecnologia dipende dall'abilita' di trasferire 'liberamente' i geni da una specie all'altra, la sua sicurezza ambientale dipende dall'opposto fenomeno: ovvero l'integrita' delle specie in natura e la loro capacita' di rigettare materiale genetico estraneo.) Ma cosa accadrebbe quando gli agricoltori peruviani (quindi del Sud America)piantano le patate Bt? E quando si pianta un vegetale GM vicino a specie affini? Uno studio pubblicato sulla rivista Nature ha rivelato che i tratti di pianta introdotti con l'ingegneria genetica scappano piu' facilmente di quelli introdotti con metodi convenzionali. Andrew Kimbrell, direttore del Center for Technology Assessment di Washington, mi ha detto che secondo lui tali "fughe di geni" sono inevitabili. "L'inquinamento biologico sara' l'incubo del XXI secolo. Esso non e' come l'inquinamento chimico una fuoriuscita di greggio per esempio - che puo' anche disperdersi. L'inquinamento biologico e' un modello completamente diferso, piu' simile alla malattia." Si chiede: "La Monsanto e' disposta ad assumersi la responsabilita' legale quando uno di questi transgeni creera' supersemi o insetti resistenti?" Kimbrell sostiene cio' perche' le leggi sull'inquinamento sono state scritte prima dell'avvento della biotecnologia, la nuova industria e' quindi regolata da un regime di leggi adatte all'era della chimica. Il Congresso non ha approvato nessuna legge che tratta specificatamente il biotech. La Monsanto dalla sua parte afferma di aver esaminato attentamente tutti i rischi ambientali e sanitari delle sue piante GM e tiene a specificare che 3 agenzie di regolazione (USDA, EPA e FDA) hanno approvato i suoi prodotti. Riferendosi alle New Leafs, Dave Stark mi disse al laboratorio che queste sono in assoluto le patate piu' studiate nella storia. Comunque, rimangono incertezze significative. Ad esempio la resistenza degli insetti al Bt e' una potenziale forma di inquinamento biologico che potrebbe abbattere l'efficacia di uno dei piu' sicuri insetticidi usati dagli agricoltori biologici i quali dipendono da esso. La teoria, accettata dalla maggior parte degli entomologi, e' che le piantagioni Bt aggiungeranno cosi' tanta tossina nell'ambiente che gli insetti svilupperanno la resistenza. Finora la resistenza non e' stata un problema possibile perche' gli spray Bt si decompongono al sole e gli agricoltori biologici (che li usano) ricorrono ad essi raramente. La resistenza, infatti, e' una forma di co-evoluzione che avviene solo quando una determinata popolazione e' in pericolo di estinzione; sotto tale pressione la selezione naturale favorisce qualsiasi mutazione e permette alla specie di sopravvivere. In altre parole gli insetti sviluppano la resistenza solo se continuamente esposti al Bt (o a qualsiasi altra molecola), come avviene nelle patate Bt in cui la tossina esiste sempre. [Inagricoltura biologia invece tale tossina e' usata raramente e gli insetti non sviluppano la resistenza; ndt] La Monsanto e' corsa ai ripari, riconoscendo possibile tale teoria, e ha sviluppato con l'EPA un piano di gestione per postporre questa possibilita'. Nei campi coltivati a mais GM gli agricoltori devono istituire delle "isole a mais naturale non GM" che ospitino delle popolazioni di insetti non soggette alla pressione selettiva del Bt affinche' si incrocino con le altre mantenendo una certa variabilita' genetica (in modo che il gene della resistenza al Bt si disperda quando un insetto resistente si accoppia con uno non resistente). Pero' nessuno sa quanto estese debbano essere tali "isole", dove devono essere situate e soprattutto se gli agricoltori (e gli insetti) coopereranno! Nel caso delle patate l'EPA ha reso il piano volontario affinche' le compagnie lo migliorino da sole; quindi non ci sono meccanismi dell'EPA che rinforzino obbligatoriamente tali piani. La Monsanto risponde alle critiche in due modi. Il primo e' che il sistema di gestione volontario funzionera', ma le promesse del gigante dei geni valgono poco per l'agricoltore biologico: gli scienziati della Monsanto mi hanno detto che se tutto va bene, la resistenza puo' essere ritardata di 30 anni (qualche altro scienziato dice in tre-cinque anni al massimo). La seconda risposta e' che esistono migliaia di tossine Bt (altre proteine insetticide quindi). Possiamo risolvere il problema - dicono - ricorrendo a prodotti nuovi. Al laboratorio di St.Louis incontrai Jerry Hjelle che mi spiego' tale tesi e alla fine mi disse "Fidati!": un'espressione che credevo fosse stata tolta dal vocabolario delle corporations tanto tempo fa. "Fidati" e' la chiave del successo delle biotecnologie nel mercato, e mentre ero a St. Louis chiesi a Jerry Hjelle perche' pensava che gli Europei sono cosi' restii ad accettare gli alimenti biotech. L'Austria, il Lussemburgo e la Norvegia, rischiando una guerra commerciale con gli USA, hanno rifiutato le importazioni di piante GM. Un gruppo di agricoltori francesi ha rovinato un carico di mais GM urinando su di esso. Il principe del Galles, un agricoltore biologico convinto, ha detto in un'intervista al The Daily Telegraph che non mangerebbe o servirebbe mai ai suoi ospiti del cibo biotech in quanto ritiene che tale tecnologia porta la mente umana nel regno che appartiene a dio e dio solo. Jerry Hjelle mi rispose che la mucca pazza ha reso gli europei estremamente sensibili sulla sicurezza alimentare e cio' ha diminuito la fiducia negli organismi di controllo. "In Europa non esiste un'agenzia comune come la FDA che si occupa della sicurezza degli alimenti" mi disse Phil Angell, direttore delle comunicazioni della Monsanto. L'azienda teme che tale timore possa diffondersi anche negli USA. Controllai alla FDA per scoprire cosa era stato fatto esattamente per assicurare la sicurezza delle mie patate New Leafs. Fui sorpreso dallo scoprire che la tossina Bt non era trattata come una "additivo alimentare" soggetto ad etichettatura, sebbene la proteina Bt fosse presente nella patata stessa. L'etichetta sulla confezione delle patate biotech al supermercato dice o dovrebbe dir tutto sui nutrienti che gli alimenti contengono. Inoltre sull'etichetta non e' indicato che queste patate sono GM, e neanche che contengono un insetticida! Alla sede della FDA parlai con James Maryanski che si occupa del cibo biotech per l'agenzia. Comincia a chiedergli perche' la FDA non considerava il Bt come un additivo alimentare. Per le regole dell'agenzia stessa, ogni nuova sostanza aggiunta al cibo deve essere testata e, indipendentemente da come cambia il prodotto, riportata nell'etichetta (a meno che non e' riconosciuta "Generalmente Sicura"). Maryanski disse "e' facile. Il Bt e' un pesticida, petanto non riguarda la FDA. Anche se la patata Bt e' un alimento, per i criteri del regolamento federale non e' un alimento ma un pesticida e percio' cade sotto la giurisdizione dell'EPA" Inoltre anche nei casi in cui la FDA ha giurisdizione, il regolamento per i cibi biotech e' stato largamente volontario sin dal 1992, quando il Vice Presidente dell'amministrazione Bush emano' linee guida di regolazione per l'industria. Secondo tali linee guida, le nuove proteine introdotte negli alimenti sono riconosciute come additivi (a meno che non siano pesticidi), ma deve essere l'azienda produttrice a decidere se la nuova proteina e' "generalmente sicura". In altre parole sono le corporations stesse a scegliere se c'e' bisogno o no di consultare la FDA. Dato che le mie patate Bt sono regolate come pesticidi dall'EPA, chiesi se gli standard di sicurezza delle due agenzie sono uguali. Maryanski rispose "Non esattamente. La FDA richiede una ''ragionevole certezza di non pericolo'' per un additivo alimentare, uno standard che la maggior parte dei pesticidi non possono raggiungere. Dopo tutto i pesticidi sono tossici a qualcosa, quindi l'EPA stabilisce la "tolleranza" umana per ogni sostanza chimica e poi la sottopone ad analisi per testarne i rischi e i benifici". Quando telefonai all'EPA chiesi se l'agenzia avesse testato la sicurezza delle mie patate Bt come prodotto destinato all'alimentazione umana. La risposta fu "non esattamente". Infatti l'EPA parte dal presupposto che la patata originale (non GM) e' sicura e la proteina Bt (da sola) e' sicura, quindi si suppone che tutta la New Leaf sia sicura. Qualche genetista crede che tale metodo di analisi non tiene in conto che il processo di modificazione genetica puo' causare cambiamenti imprevisti e non conosciuti in un alimento. Mi dissero "la patata Superior originale (non GM) e' sicura, e la tossina Bt che e' stata sottoposta come alimento a topi i quali non hanno avuto nessuna reazione". Mi sento sempre meglio sapendo che gli alimenti di cui mi nutro sono stati testati su topi, ma in questo caso c'era una differenza: i topi non hanno mangiato le patate, nemmeno un estratto di patate, ma solo la tossina Bt prodotta in una coltura batterica. Ammettiamo per un attimo che le mie patate siano un pesticida (un pesticida tra i piu' sicuri). Ogni pesticida del mio giardino porta una etichetta di allerta. L'etichetta sulla bottiglia del normale Bt dice che dovrei evitare l'inalazione dello spray e anche di mettere a contatto la sostanza con una ferita aperta. Quindi le mie New Leafs contengono un pesticida registrato; quindi perche' non indicare le avvertenze nell'etichettatura? Maryanski aveva la risposta. Almeno per i criteri di etichettatura, le mie New Leafs si sono "trasformate" di nuovo in alimenti: il Food, Drug and Cosmetic Act da' alla FDA solo la giurisdizione sull'etichettatura di piante alimentari, e la FDA ha deciso che gli alimenti biotech devono essere etichettati solo se contengono allergeni conosciuti o se sono stati "materialmente" cambiati. Ma la patata GM non era "cambiata materialmente" in pesticida? Non importa! il Food, Drug and Cosmetic Act afferma specificatamente che la FDA non deve includere informazioni sui pesticidi nelle etichette. Quando ritornai da Phil Angell (settore comunicazioni della Monsanto), gli riferii quanto scoperto e lui mi disse: "non e' compito della Monsanto assicurare la sicurezza del cibo, il nostro interesse e' solo vendere quanto possibile." Fase 5: Incontro con i coleotteri delle patate Poco prima di partire per l'Idaho per andare a trovare i coltivatori di patate, vidi un insetto sopra una foglia di una New Leaf. Quando mi avvicinai per rimuoverlo, l'insetto cadde al suolo. Era stato ucciso dalla pianta. Le mie New Leafs stavano funzionando. Agli occhi di un coltivatore di patate le New Leafs sembrerebbero manna caduta dal cielo. Infatti l'agricoltura convenzionale usa cosi' tanti prodotti chimici che sulle foglie delle piante sono visibili piccole chiazze bianche degli stessi prodotti. Ed essi fanno male tanto all'agricoltore quanto a noi. Per gli agricoltori, quindi, il calcolo non e' difficile da fare: un prodotto che promette di eliminare la necessita' anche di un solo pesticida e' semplicemente un vantaggio economico e ambientale. I coltivatori di patate biotech sono quelli che appoggiano maggiormente la biotecnologia, percio' la Monsanto non vedeva l'ora di presentarmi qualche grande agricoltore. Come molti altri, quelli che incontrai si sentivano intrappolati dagli imput chimici necessari a produrre grandi quantita' di raccolto: un coltivatore di patate nell'Idaho merionale spende 1,965 $ per acro (soprattutto per acquistare prodotti chimici, elettricita', acqua e semi) per crescere una piantagione che nel migliore dei casi gli fara' guardagnare 1,980 $ all'anno (sempre per acro). Infatti il 90% del valore commerciale del cibo di cui ci nutriamo deriva dall'uso di input che gli agricoltori fanno. Quindi incontrai Danny Forsyth che gestisce 3,000 acri di patate, mais e grano. Mi disse che i prodotti chimici sono una brutta abitudine a cui dare un bel calcio. "Nessun agricoltore li userebbe se solo avessimo un'alternativa valida". Gli chiesi di descrivermi tutto il processo di coltivazione. "Normalmente si comincia all'inizio della primavera quando gli agricoltori dosano un prodotto chimico tossico che uccide ogni forma di vita microbica al suolo. Poi, quando si piantano le piantine, si applica al suolo un insetticida chimico (come il Thimet); che verra' assorbito dalle giovani pianticelle e che, nelle settimane successive, uccidera' ogni insetto che mangia le foglie. Poi, Forsyth spruzza un erbicida - Sencor o Eptam - per rimuovere tutte le erbacce dalla piantagione. Non appena le pianticelle raggiungono i 6 pollici di altezza, l'agricoltore puo' spruzzare nuovamente l'erbicida. Le patate possono arrivare a ricevere 10 applicazioni di fertilizzante chimico durante il processo di crescita. Poco prima che le foglie delle piante si tocchino, Forsyth spruzza Bravo, un funghicida, per controllare una delle maggiori minacce per le piantagioni di patate, ovvero il Late Blight. Esso e' un fungo aereo che trasforma le patate raccolte in una polpa marcia e molle e fu anche la causa della pestilenza delle patate irlandesi. Il Late Blight e' un problema talmente grave che l'EPA permette agli agricoltori l'utilizzo di funghicidi potenti che non hanno superato i normali processi di approvazione. Le patate di Forsyth riceveranno otto applicazioni di funghicida. Due volte ogni estate, Forsyth ingaggia una persona per spruzzare prodotti sintetici contro le afidi. Queste di per se' sono innocue, ma trasmettono il virus Leafroll, il quale causa una necrosi a catena in alcune varieta' di patata, infatti crea delle macchie marroni. Lo scorso anno accadde anche a Forsyth. "Persi 80,000 sacchi (da centinaia di libbre ciascuno) a causa della necrosi a catena. Cosi', invece di guadagnare 4.95$ a sacco, dovetti accettare solo 2$ a sacco e fui fortunato a ottenere tanto." Questa necrosi e' semplicemente un difetto cosmetico, ma le grandi catene alimentari come McDonald's credono (giustamente) che le macchie sulle patate non piacciono ai conumatori. Pertanto gli agricoltori come Danny Forsyth devono spruzzare i loro terreni con alcuni tra i prodotti chimici piu' tossici in commercio, compresi l'organo fosforato chiamato Monitor. Forsyth mi disse che non andrebbe mai in un campo spruzzato con il monitor(prodotto chimico mortale) se non dopo quattro-cinque giorni che e' stato utilizzato. Ovvero preferirebbe perdere parte del raccolto (perche' non innaffiato) piuttosto che esporsi al Monitor che causa disordini neurologici. Insomma non e' difficile capire come mai un agricoltore come Forsyth ricorrerebbe volentieri alla New Leaf - o in questo caso alla New Leaf Plus che e' protetta sia dal virus Leafroll che dagli insetti infestanti. "La New Leaf per me significherebbe evitare di spruzzare il Monitor. Risparmierei soldi e dormirei meglio. Raccoglierei anche patate con un buon aspetto. Comunque le New Leafs non sono cosi' economiche. Costano tra i 20 e i 30 $ in piu' per acro da pagare alla Monsanto." Forsyth ed io parlammo dell'agricoltura biologica, su cui disse le solite cose (e' buona su piccola scala, ma non puo' nutrire il pianeta), ma anche cose che non avrei mai immaginato di sentire da un agricoltore convenzionale: ''mi piace mangiare cibo biologico, ne porto parecchio a casa. Non sono sicuro se e' giusto dirlo, ma io pianto sempre una piccola area senza prodoti chimici. Alla fine della stagione, le mie patate convenzionali sono buone da mangiare, ma tutte sono piene di prodotti sintetici, percio' non le mangio." Le parole di Forsyth mi ritornarono in mente poche ore dopo, durante il pranzo che feci a casa di un altro agricoltore. Steve Young e' un coltivatore di patate e ama chiamarsi "uomo dell'agrobusiness". Oltre ai suoi 10,000 acri, Young possiede un fornitore di fertilizzanti. Sua moglie preparo' una festa per noi (io e l'accompagnatore della Monsanto) e ci offri' una grande scodella di insalata di patate fatta in casa. Quando la stavo prendendo, l'accompagnatore-Monsanto chiese cosa ci fosse nell'insalata, mostrandomi un sorriso che suggeriva che gia' conosceva la risposta. "Ci sono New Leafs e le normali Russets" rispose orgogliosamente la padrona di casa. "Raccolte giuso questa mattina" Dopo aver parlato ad agricoltori come Steve Young e Danny Forsyth, si puo' capire come le New Leafs della Monsanto possano essere considerate un vantaggio ambientale. La coltivazione delle New Leafs rappresenta una maniera piu' sostenibile di produrre patate. Questo vantaggio va' pero' pesato, ovviamente, con le cose che ancora non sappiamo sulle New Leafs e alcune cose che facciamo: come il problema della resistenza al Bt. Mentre ero nell'Idaho e nello stato di Washington, chiesi agli agricoltori di mostrarmi le "isole" di patate non GM. [Ricordo che le isole sono delle piccole porzioni di terreno coltivate con piante non GM, usate per mantenere una certa variabilita' genetica in modo che gli insetti infestanti non sviluppino la resistenza al Bt; ndt] Un agricoltore mi disse "credo che quella sia una delle isole" puntando il dito verso un terreno di mais. Il contratto delle Monsanto con il coltivatore, pero', non menziona la parola "isola" o "rifugio" e richiede solo che gli agricoltori piantino non piu' dell'80% dei loro terreni con le New Leafs. Qualsiasi terreno non piantato con le New Leafs e' considerato un rifugio, anche se e' stato spruzzato con sostanze chimiche per uccidere ogni piccolo insetto (perdendo cosi' "utilita'" che dovrebbero avere). Gli agricoltori chiamano tali terreni "clean field". Ma non dovrebbe essere una grossa sorpresa sapere che gli agricoltori convenzionali abbiano dei problemi ad abbracciare la nozione di "rifugio". Insistere nell'istituzione di veri rifugi (o isole) significa chiedere loro di cominciare a pensare ai loro terreni in un modo completamente nuovo, piu' come un ecosistema che come una fabbrica. Nella fabbrica, il Bt e' uno dei tanti prodotti vantaggiosi che funzionano per un po' per poi essere sostituiti da qualcos'altro. Nell'ecosistema invece, non tutti gli insetti sono necessariamente dannosi, e i rapporti tra le varie specie possono essere manipolati per raggiungere gli scopi desiderati - come la sostenibilita' a lungo termine del Bt. Quest'ultimo, senza dubbio, e' l'approccio adottato da sempre dagli agricoltori biologici. Dopo che ebbi finito il pranzo da Young, visitai un agricoltore biologico di patate. Mike Health, un uomo sulla cinquantina, come tutti gli agricoltori biologici che ho incontrato, sembra passare molto tempo fuori casa rispetto a un agricoltore convenzionale: le sostanze chimiche, d'altronde, fanno risparmiare lavoro agli agricoltori convenzionali. Mentre visitavamo il suo terreno da 500 acri, gli chiesi cosa ne pensava delle biotecnologie. La sua obiezione principale sul piantare patate biotech fu semplicemente che "non e' cio' che i miei clienti chiedono". Lo scorso Dicembre il Dipartimento dell'Agricoltura (USDA) propose nuovi standard per l'agricoltura biologica che, tra le altre cose, avrebbe permesso ai terreni coltivati con OGM di ricevere la certificazione biologica. Ma dopo aver ricevuto fiumi di lettere e cartoline, l'agenzia ritiro' la proposta. (Cosi' come fece la Monsanto che chiese all'USDA di rimandare la questione di almeno tre anni.) Health mi confesso' che il biotech sta aiutando gli agricoltori biologici portando i consumatori a scegliere gli alimenti biologici. Chiesi ad Health delle New Leafs. Non aveva dubbio nell'affermare che prima o poi la resistenza spuntera': "gli insetti sono sempre piu' intelligenti di noi. Inoltre non e' giusto che la Monsanto faccia profitti dalla rovina del Bt (che e' un bene comune)." La cosa che mi sorprese fu che Health aveva usato il Bt solo una o due volte negli ultimi dieci anni. Capii che gli agricoltori biologici usavano il Bt o altri pesticidi approvati come gli agricoltori convenzionali usano i loro, ma quando Health mi mostro' la sua proprieta', cominciai a capire che l'agricoltura biologica era molto piu' complessa di quella convenzionale in cui e' sufficiente sostituire gli input dannosi con quelli buoni. Invece di comprare molti input, Health contava su rotazioni differenziate per prevenire il formarsi di infestanti specifiche - ad esempio ha scoperto che piantare il grano dopo le patate "confonde" gli insetti che attaccano queste ultime. Health pianta anche delle strisce di piantagioni in fiore ai margini delle piantagioni di patate (come piselli o trifoglio) per attrarre insetti buoni che mangiano le larve di insetti infestanti e afidi. Se non ce ne sono abbastanza, introduce delle coccinelle. Coltiva anche 8 varieta' di patate, in quanto la biodiversita' in un terreno e' la miglior difesa contro disequilibri. Una cattiva annata con una varieta' sara' controbilanciata da una buona annata con le altre varieta' (sempre nello stesso anno; ndt). Gli imput che Heath utilizza sono fertilizzanti naturali (compost e polveri di pesce), coccinelle e spray contro il fungo Late Blight - il tutto costava poche migliaia di dollari per acro. certamente prima di poter confrontare l'agricoltura biologica con quella convenzionale, bisogna considerare il lavoro e il tempo extra che il coltivatore biologico impiega - tanti piccoli appezzamenti richiedono piu' lavoro e tempo. Chiesi ad Health del suo raccolto annuo, e lui mi disse che raccoglie tra i 300 e i 400 sacchi per acro - ovvero tanti quanti ne produceva Danny Forsyth e poco meno di Young. Inoltre un sacco lo vende a 8$, quindi il doppio. Pensai che l'agricoltura di Health rappresenta comunque l'eccezione, sia nell'Idaho che altrove. Era un buon esempio che sembrava funzionare. Ma mentre e' vero che l'agricoltura biologica guadagna terreno, pochi dei coltivatori che ho incontrato considerano il biologico un'alternativa realistica. Ad esempio e' molto costoso convertirsi: i certificatori biologici richiedono che non si utilizzino sostanze chimiche per tre anni prima di ricevere la certificazione di azienda biologica. Poi l'USDA che segna il corso dell'agricoltura americana, e' stata a lungo ostile ai metodi biologici. Io credo che la vera ragione e' un'altra, ed ha a che fare con il fatto che un'azienda come quella di Health non si conforma alle richieste delle corporations. Il tipo di agricoltura adottata da Health non lascia molto spazio alle Monsanto del pianeta: gli agricoltori biologici acquistano molto poco - qualche seme, qualche tonnellata di compost e talvolta un po' di coccinelle. Questo accade perche' l'attenzione dell'agricoltore bio si rivolge al processo, e non ai prodotti. E poi il processo non corrisponde ad un regime prescritto dalle aziende che vendono sostanze chimiche (come aveva sottolineato Forsyth). Gran parte delle conoscenze e dell'intelligenza necessarie a gestire l'azienda di Health risiedono nella testa di Health stesso. Coltivare patate in modo convenzionale richiede anche intelligenza, ma buona parte di essa risiede nei laboratori di luoghi lontani come St. Louis, specializzati nello sviluppare sofisticati imput chimici. Questa specie di centralizzazione dell'agricoltura poco probabilmente si capovolgera', anche perche' c'e' un grande giro d'affari in essa. Inoltre e' molto piu' facile per il coltivatore comprare soluzione preimpacchettate dalle grandi compagnie. Il titolo di un giornale dice "Di chi e' la testa che l'agricoltore sta usando? Di chi e' la testa che sta usando/manipolando l'agricoltore?" [Whose Head Is the Farmer Using? Whose Head Is Using theFarmer?] Gli agricoltori biologici come Health hanno anche rifiutato cio' che forse e' la "pietra angolare" dell'agricoltura industriale: le economie di scala che solo le monocolture possono raggiungere. La monocoltura coltivare vaste terre con una stessa pianta per anni e anni - e' probabilmente la piu' forte semplificazione dell'agricoltura moderna. Ma la monocoltura e' poco adattata al modo di funzionare della natura. Molto semplicemente, una piantagione di piante identiche sara' vulnerabile a insetti, erbacce e malattie. La monocoltura e' alla radice di ogni problema che colpisce l'agricoltore moderno, e che ogni imput e' progettato a risolvere. Per dirla in un altro modo, un agricoltore come Health lavora duramente per 'adeguare' le sue piantagioni alla natura della natura, mentre coltivatori come Forsyth lavorano ugualmente per adeguarle la natura alle richieste della monocoltura e, oltre a questo, ai bisogni delle catene alimentari industriali. Ricordo di aver chiesto ad Health della necrosi a catena, che rappresenta un pericolo per la sopravvivenza di Forsyth. Mi rispose "E' un problema vero solo con la varieta' Russet Burbank. percio' io pianto altri tipi di patata". Invece Forsyth non puo' farlo, egli e' parte di una catena alimentare (al fine della quale ci stanno le patate perfettamente dorate di McDonald's) che richiede la coltivazione delle Russet Burbanks e poco altro. La monocoltura e' in crisi - i pesticidi che la rendono possibile stanno rapidamente perdendo efficacia, o per la resistenza o per gli allarmi sulla loro pericolosita'. LA BIOTECNOLOGIA E' IL NUOVO BULLONE DELLA CATENA INDUSTRIALE CHE SALVERA' LA MONOCOLTURA. Ma la nuova soluzione non e' un nuovo modello - piuttosto e' qualcosa che garantira' la sopravvivenza al vecchio modello. Come gli ibridi che li hanno preceduti, le nuove piantagioni biotech probabilmente accresceranno la produzione (come pubblicizzato). Ma ugualmente importanti, essi velocizzeranno il processo che sta concentrando tutta l'agricoltura nelle mani di poche multinazionali. Se tale processo e' avanzato piu' lentamente che negli altri settori dell'econima e' solo perche' la natura stessa (con la sua complessita' e diversita') ha agito come controllore sul processo. Ma la biotecnologia promette di risolvere anche questo problema. Consideriamo ad esempio i semi, forse il mezzo essenziale di produzione per qualsiasi agricoltura. E' solo negli ultimi decenni che gli agricoltori hanno iniziato a comprare i loro semi dalle grandi multinazionali, ma anche oggi molti coltivatori conservano qualche seme da ripiantare in primavera. Nel caso delle patate, le informazioni genetiche delle maggiori varieta' - le Burbanks, le Superior, le Atlantic - sono sempre state di pubblico dominio. Prima che la Monsanto commercializzasse le New Leaf, non c'era mai stata una multinazionale che vendesse semi - d'altronde non c'era guadagno nel farlo. Le biotecnologie cambiano completamente le cose. Aggiungendo uno o due geni alla Russet Burbank o alla Superior, la Monsanto puo' brevettare la varieta' migliorata. Legalmente e' possibile brevettare piante da anni, ma biologicamente questi brevetti sono impossibili da imporre. La biotecnologia risolve parzialmente il problema. Un agente della Monsanto puo' fare un semplice test nel mio giardino e provare che le mie piante sono proprieta' intellettuale della compagnia. Il contratto che i coltivatori firmano con la Monsanto permette ai rappresentanti della multinazionale di testare i campi a loro volere. Secondo un giornale che si occupa di commercio, la Monsanto usa informatori per far rispettare i diritti del brevetto; ha gia' portato avanti azioni legali contro migliaia di agricoltori per aver infranto il brevetto. Sviluppata dall'USDA in collaborazione con DELTA & PINE LAND (una compagnia in attesa di essere acquistata dalla Monsanto) la tecnologia Terminator rende sterile ogni seme prodotto dalle piante. Una volta che il Terminator diventa lo standard dell'industria, il controllo del brevetto diventa molto facile, e l'agricoltore non avra' altra scelta che ricomprare ogni anno i semi dalla stessa compagnia. La tecnologia Terminator permettera' alle multinazionali come la Monsanto di privatizzare una delle ultime cose di proprieta' comune in natura (le informazioni genetiche che la civilta' ha sviluppato negli ultimi 10,000 anni) A pranzo nell'azienda dell'Idaho, chiesi a Steve Young cosa pensava di tutto questo, specialmente sul contratto che la Monsanto gli aveva fatto firmare. Young mi disse "Le condizioni del contratto sono necessarie se vogliamo nutrire il pianeta". Fase 6: RACCOLTO Poche settimane dopo che ritornai dall'Idaho, vidi che le mie New Leafs avevano prodotto un bel po' di patate bianche molto belle a guardarsi. Le piante avevano funzionato perfettamente , ma anche le altre varieta' avevano fatto altrettanto. Il problema degli insetti non divento' mai un vero problema, probabilmente perche' la diversita' delle specie nel mio giardino (che escludendo le new Leafs, era biologico) aveva attratto insetti buoni per tenere a bada quelli dannosi. Quindi raccolsi le patate, ma ero in dubbio se mangiarle o no. Qualsiasi cosa pensassi sulla sicurezza del processo che aveva dichiarato queste patate sicure non importava piu'. Non solo perche' avevo gia' mangiato delle New Leafs nell'insalata dai Young, ma anche perche' la Monsanto, la FDA e l'EPA hanno preso la decisione di farmi mangiare le patate biotech senza che lo sapessi. Quasi sicuramente ho gia' mangiato le New Leafs al McDonald's o in un pacchetto di patatine, anche se e' difficile dirlo con certezza per la mancanza dell'etichetta.Se gia' le avevo mangiate, perche' ero cosi' riluttante nel mangiare le mie? Forse perche' era Agosto, e c'erano cosi' tante varieta' di patate piu' interessanti. La sola idea di doverle cucinare con la varieta' commerciale delle Superior non mi eccitava per niente. Cosi' chiamai Margaret Mellon dell'Union of Concerned Scientists <www.ucsusa.org> per farmi consigliare. Mellon e' una biologa molecolare e un'accanita nemica del biotech. Non mi sapeva dare nessuna prova scientifica che le mie New Leafs erano non sicure, ma ci tenne a precisare che sappiamo ben poco degli effetti della tossina Bt nell'alimentazione umana. Mi disse: "Non e' stata fatta nessuna ricerca in merito." Insistetti a chiederli se c'era alcuna ragione per cui non avrei dovuto mangiare quelle patate. Mi chiese "Perche' le vuoi?" ed era una bella domanda. Quindi per un po' tenni le mie New Leafs in un pacco nella veranda. Il pacco era ancora li' il gorno dopo, non l'avevo neanche toccato. Ero stato invitato ad un pranzo di fine estate alla spiaggia della citta'. Perfetto... ero stato incaricato di portare un'insalata di patate! Portai quindi il pacco in cucina e preparai una pentola piena d'acqua. Prima che bollisse, fui preso da questo pensiero: avrei dovuto dire alle persone del picnic cosa stavano mangiando. Sono sicuro (anzi, quasi sicuro) che le patate siano sicure, ma l'idea di mangiare cibo biotech senza saperlo mi infastidiva. Se glielo avessi detto, pero', l'insalata sarebbe rimasta intoccata. Sicuramente ci sarebbero state altre insalate di patate al picnic e chi, se gli avessi dato la possibilita' di scelta, avrebbe optato per le patate biotech???? Le patate erano ancora dentro il pacco. Son sicuro che sono assolutamente buone. Vedo il pacco ogni giorno, pensando che davvero dovrei provarne qualcuna, ma comincio a pensare che l'unica cosa che mi piace delle mie New Leafs (cio' che le rende diverse dalle altre patate biotech) e' che io ho la possibilita' di scegliere se mangiarle o no. M finche' non so di piu' sulla loro sicurezza, scelgo di non mangiarle. (C) Copyright 1998 The New York Times Company
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