Il pensiero Taoista nacque nel periodo Neolitico (7000 - 3500 a.C.) ed è il pensiero più antico, ma anche il più moderno e continua a vivere nei campi più diversi: nelle arti marziali, cucina, pittura, architettura, sessualità.

Un’analogia potremmo farla associando la nostra Fisica al pensiero Taoista.

In Fisica sappiamo che ogni cosa è composta da atomi, che all’interno degli atomi troviamo nuclei ed elettroni, che gli elettroni si muovono incessantemente in tutte le direzioni e che anche nel nucleo c’è un gruppo di particelle dette sub-atomiche. Il Buddha, 2500 anni fa, insegnò che tutto il mondo è composto di particelle molto più piccole dell’atomo, le quali sono in continua trasformazione e che in un millesimo di secondo, milioni di esse muoiono e nascono quasi contemporaneamente. In questo nascere e morire sono identificabili gli aspetti primari del concetto di yang (ciò che appare, si manifesta, è posto in luce) e del concetto di yin (ciò che è celato, si ritira, è posto in ombra).

Questa forza del mutamento di ogni forma di vita è stata chiamata dagli antichi Cinesi QI (KI in Giappone). La parola QI è espressione di Energia, soffio vitale, è la forza che permea la vita stessa dell’intero Universo. 

Il flusso vitale QI, percorre tutto il corpo, attraverso una rete di dodici meridiani principali, ciascuno dei quali è collegato ad una funzione organica e psichica.

Non si conosce la reale datazione dello Shiatsu in quanto questa tecnica è stata tramandata da maestro ad allievo per moltissimi anni, possiamo però affermare che le informazioni e il sapere relativo alla Medicina Tradizionale Cinese sono state riportate dal ritrovamento di un antico testo il "Canone di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo".

In effetti i principi dello Shiatsu sono quelli della Medicina Orientale, che vede la stretta relazione tra mente e corpo, uniti nell’energia vitale che pervade ogni cosa.

Ma riportiamo l’attenzione ai giorni nostri, in Occidente il massaggio è generalmente un trattamento che ha l’intento di recuperare unicamente il proprio benessere fisico, l’efficienza degli arti, la funzionalità delle varie zone colpite dal dolore.

Chiamare "massaggio" il trattamento Shiatsu è estremamente riduttivo in quanto nella Cultura Orientale questa forma di trattamento implica una concezione dell’unità mente-corpo e un concetto di riequilibrio energetico che l’Occidente aveva accantonato da millenni.

E’ ovvio che lo Shiatsu in occidente è stato preso in considerazione per la capacità di curare le patologie, dato che la mentalità occidentale esige sempre un riscontro di tipo scientifico all’applicazione dei metodi curativi, ma esso non è nato con questa intenzione ma bensì con lo scopo di mantenere un naturale equilibrio energetico psico-fisico del nostro organismo, esso armonizza il Qi nell’essere umano in tutta la sua unicità e concorre alla prevenzione di condizioni energetiche disarmoniche o alla trasformazione di quelle già in atto.

La sua applicazione si è trovata a rivolgersi per lo più alla cura delle patologie e non all’uso preventivo, proprio perchè si è riscontrato un crescente aumento dell’esigenza di un buon equilibrio energetico.

Lo Shiatsu ha la capacità di riequilibrare il flusso naturale del QI e quindi di creare un senso di benessere generale anche in chi non accusa patologie.

Una seduta Shiatsu può variare dai 30 minuti ad 1 ora a seconda del tipo di patologia da curare, il paziente si sdraia sul pavimento dove è stato precedentemente posto un fouton (materassino giapponese), vi è prima uno scambio energetico tramite un semplice contatto con la persona che riceverà il trattamento dopodichè si passa alla valutazione del sistema energetico attraverso una serie di pressioni sull’addome.

Una volta che l’operatore Shiatsu ha diagnosticato il problema dal punto di vista energetico può passare ad eseguire le pressioni e gli stretching atti a smuovere l’energia all’interno del corpo. Il paziente deve essere completamente rilassato, possibilmente, deve cercare di non parlare durante l’esecuzione delle pressioni ma, se necessario, comunicare tra un esercizio l’altro, questa condizione è necessaria all’operatore per creare un buon sincronismo respiratorio con il paziente ed inoltre il massimo della concentrazione che l’operatore trae dal silenzio, permette allo stesso di percepire l’energia durante l’esecuzione delle pressioni. 

I disturbi più frequenti in cui lo Shiatsu viene applicato sono i seguenti: artrosi cervicale, dolori mestruali, insonnia, ipertensione, lombalgia, mal di denti, mal di testa, palpitazioni, sciatalgia, stitichezza, torcicollo, stress, etc..

- "Nei Ching" di Ilza Veith Ed. Mediterranee