Archivarius - Saggi a cura di/Essays by Luca Logi (llogi@dada.it)

 

Esami, Concorsi & Audizioni

Consigli pratici

di Luca Logi

 

Le gare sono per i cavalli, non per i musicisti (B.Bartók)

 

Le situazioni nelle quali uno strumentista o un cantante si trova a suonare davanti ad una commissione esaminatrice sono tanto numerose nella carriera di qualsiasi musicista professionista che non sarebbe male incominciare ad abituarsi fin dai primi anni.

Gli esami scolastici in realtà non sono situazioni così competitive come di solito si crede: ogni candidato corre per conto suo (a meno che non ci siano le solite idiote gelosie fra insegnanti), e in teoria tutti potrebbero andare benissimo e prendere il massimo dei voti. Molto più tesa é la situazione di un concorso per posti in una orchestra o coro (dove solo il candidato migliore viene assunto, ed agli altri non tocca alcun premio) o in un concorso di esecuzione dove i candidati vengono confrontati.

In questi casi la regola aurea é piuttosto quella di ignorare le prestazioni degli altri candidati e cercare di fare il meglio possibile, senza né farsi scoraggiare dai colleghi più bravi (che forse non sono così bravi come si crede) o farsi prendere da falsa sicurezza pensando ai meno preparati (che forse non sono così asini come si crede).

Chi si iscrive ad un concorso di qualsiasi tipo deve mettere fin dall'inizio in preventivo la possibilità di un esito ingiusto in cui il vero valore non venga premiato. Sono cose che succedono - anzi, più correttamente, succedono a tutti e farsi venire il mal di fegato non aiuta né risolve il problema.

 

Alcune osservazioni molto importanti

Molto spesso le commissioni esaminatrici si formano un'opinione del candidato in un tempo brevissimo: in due minuti o anche meno. Questa prima impressione é molto difficile da mutare in seguito. Le qualità che impressionano favorevolmente sono: spontaneità, padronanza tecnica dello strumento (o della voce), naturalezza nell'emissione del suono.

La correttezza dell'intonazione e - soprattutto - del ritmo sono essenziali sopra ogni altra cosa.

In qualche caso la commissione esaminatrice si forma una prima idea già durante la stessa accordatura dello strumento: l'approccio corretto ad uno strumento si riconosce anche da questo primissimo momento.

Nei concorsi d'esecuzione si può richiedere anche una certa personalità nell'interpretazione dei brani (troppa personalità, però, genera sospetto). Nei concorsi a posti in orchestra, nei cori (ed aggiungerei anche quelli dei corpi di ballo) si richiedono invece candidati maturi tecnicamente e versatili, che possano affrontare ogni tipo di repertorio.

 

La scelta del repertorio

In alcuni tipi di concorso la scelta del repertorio é libera, in altri deve seguire certe linee guida, in altri é più o meno obbligata.

Quando la scelta é libera si raccomanda di seguire una linea media:

Se invece la scelta del repertorio é obbligata, bisognerebbe porre particolare cura nel rendere i brani richiesti in maniera assolutamente corretta, prima di ogni altra considerazione. Nella maggior parte dei casi lo scopo dell'audizione o del concorso non é quello di trovare chi apra nuove prospettive all'interpretazione del lavoro, ma piuttosto di trovare professionisti solidi che possano svolgere la loro funzione in maniera dignitosa.

Si raccomanda nuovamente la cura scrupolosa del ritmo e dell'intonazione. Non si ha idea di quanti concorrenti presentino letture ritmicamente scorrette e zoppicanti.

Nei concorsi per posti in orchestra nei quali siano richiesti brani estratti dal repertorio orchestrale, curarne lo studio in maniera impeccabile. Soprattutto gli strumentisti ad arco peccano di molta superficialità in queste prove, che viceversa sono le più significative per la commissione esaminatrice. Alcuni brani (ad esempio lo Scherzo dal Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn) vengono richiesti con tale regolarità che bisognerebbe averli studiati e maturati con molta precisione.

Se si ha la possibilità di scegliere l'ordine di esecuzione, suonare per primo il brano dove si suppone di poter dare la migliore impressione. E' infatti molto difficile raddrizzare una impressione iniziale negativa, molto più facile farsi perdonare una fine non impeccabile dopo un buon inizio.

 

Piccoli consigli pratici

 

Quando l'audizione é finita

 

[Nota. Non necessariamente tutti questi consigli si possono adattare a tutti i casi. Sta all'intelligenza del lettore adattarli alle situazioni specifiche.]

 

 

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Aggiornata al 7 marzo 1999 - Last updated Mar. 7th, 1999 - (C) Luca Logi 1999