Archivarius - Saggi a cura di/Essays by Luca Logi
(llogi@dada.it)
O quella volta...
di Luca Logi
C'é qualcuno che sostiene che lavorando in un
teatro per due anni si vedono più cose strane che a lavorare
per una vita fuori dal teatro. Io lavoro da dieci anni in un teatro
d'opera, e quindi ho già accumulato la mia razione per cinque
vite.
Chiedo scusa in anticipo per le cose schifose o
smaccatamente maschiliste, ma la vita non sempre é
"politically correct"...
- O quella volta che inchiodarono lo strascico
della gonna al soprano mentre cantava? (Non riusciva piu' ad
uscire di scena).
- O quella volta che ad un elettricista del ponte
luci (nove metri sopra il palcoscenico) cadde la dentiera di
sotto?
- O quella volta che infilarono uno straccio dentro
il basso tuba e lui, spaventato per la perdita di fiato e di
suono, smise di bere e di fumare?
- O quella volta che il capo elettricista collaudo'
il nuovo cannoncino a comando elettrico (le ultime parole famose:
'Mettine di più, di quella polvere da sparo!')?
- O quella volta che un professore d'orchestra non
voleva bere la minerale al ristorante ("3000 lire una bottiglia,
un furto!") e gli fecero bere l'acqua della piscina ("Bevi questa,
é gratis....")?
- O quella volta che una cantante tedesca ci chiese
indicazioni per andare al ristorante ("Voi me dire nome di piatto
di cucina di Toskana") e gli spiegammo cosa chiedere al cameriere
("Voglio un ca**o grosso cosi'")?
- O quando il vecchio suggeritore uscì dalla
sua buca e si rivolse al direttore d'orchestra ("Cosa ca**hio stai
dirigendo?") e ai cantanti ("E voi cosa avete da ridere,
cani?")?
- O quando il tecnico mandò l'alta tensione
sul trasformatore del vecchio ampli a valvole ("Le doveva fare,
tutte quelle fiamme?")?
- O quando ci fu il concerto al penitenziario di
Pianosa, dopo rimasero solo i due tecnici per smontare il palco,
si alzò il mare grosso, sospesero le partenze della nave e
gli toccò di rimanere a dormire in carcere per tre
giorni?
- O quando ai due ospiti extra del carcere di
Pianosa il direttore assegnò come attendente un vecchio
ergastolano uxoricida ("Vuoi un cuscino?" "Veramente io dormo
senza ..." "HO DETTO CHE TU VUOI UN CUSCINO!" "Grazie mille, avevo
proprio bisogno di un cuscino...")?
- O quando ordinammo una paella a Madrid ("arriba,
arriba") e non arrivava mai (NB. "arriba" vuole dire "al piano di
sopra")?
- O quando un fonico fu mandato a sentire se la
nuova cassa acustica JBL alta un metro e mezzo funzionava ("Senti
se arriva il ronzio") mentre gli altri due provavano il nastro con
il colpo di cannone?
- O quando a S. Paolo gli operai ci fregarono le
campane tubolari ("Queste non sono campane vostre, sono tubi
Innocenti nostri")?
- O quando c'era da fare il rumore di piatti che si
rompono (si fa rovesciando un secchio di rottami metallici), e nel
secchio ci misero il contrappeso da un quintale?
- O quando a Edimburgo c'era quello nuovo che aveva
paura di volare in aereo ("Non ti preoccupare, adesso tocca terra
piano piano") (Sospensioni del carrello guaste, atterraggio di
emergenza con pompieri e ambulanze a fine pista)?
- O quando appuntammo il radiomicrofono sul costume
della giovane cantante fighetta, poi a lei scappò di andare
in bagno e noi registrammo tutti i suoi "eroici" sforzi?
- O quando il primo violino per saltare la coda
alla dogana della Germania Est si infilò nel passaggio
riservato ai diplomatici e i Vopos lo trattennero per
interrogatorio?
- O quando il ragazzo sbagliò la manovra
della macchina del fumo e anziche'mandarlo in scena lo
mandò tutto nella buca dell'orchestra?
- O quando il capo macchinista si levò la
dentiera di bocca e la mise in mano al nuovo assunto ("Tienimela
un attimo, grazie")?
- O quando la giovane violinista carina, romantica
e timida investì con la bicicletta una prostituta negra
ubriaca e la polizia arrestò tutte e due?
Sono tutte vere! Scusate, la commozione mi impedisce
di continuare ...
This article © 1998 Luca Logi
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Aggiornata al 10 novembre 98 - Last updated Nov.
10th, 1998 - (C) Luca Logi 1998