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 QUEI MAGNIFICI ANNI NOVANTA

I Nodo naquero nell'ottobre del 1990.
La formazione originale comprendeva:
ENRICO COVERI chitarra e voce solista,
MIRKO ORFEI basso e voce,
ADRIANO PANATTA chitarra ritmica
LUIGI XVI batteria.
I primi pezzi furono covers di gruppi punk come i CLASH i SEX PISTOLS ed i RAMONES ma vennero anche rispolverate vecchie glorie come gli SLADES con la prorompente "Mama we're all crazy now".
Uno dei nostri pezzi preferiti era "Omicide" dei 999, che veniva eseguito con una ferocia inaudita ed era cantato in inglese maccheronico.

I NODO AL MELVINS DI ROMA (Dicembre 93)

I Nodo debuttarono il 23 maggio 1992 alla Società di Mutuo Soccorso di Sant'Ermete (Vado Ligure) come spalla ai Klasse Kriminale. Fu un successo inaspettato e con la loro cover "Ragazzo di Strada" dei Corvi conquistarono immediatamente il cuore dei loro amici.
Era il gruppo che tutti aspettavano ed in breve i loro fans aumentarono notevolmente. Infatti, grazie anche ad una massiccia campagna promozionale fatta in maggior parte di adesivi il loro nome si diffuse rapidamente.
Alla fine del '92 Adriano Panatta ritornò a giocare a tennis e fu sostituito da Luca di Schiena; nel frattempo era stata scritta la prima canzone, la celeberrima “Magliette strappate", un inno al '77. Questo pezzo, sotto il nome di "Il Ritorno di Ete Nareta" andò a far parte di una compilation Oi! - Punk curata da Marco Balestrino che includeva gruppi da tutto il mondo e tra questi i Klasse Kriminale e i londinesi The Business.
Nell'estate del 1993 uscì il primo (e unico) demotape: PUNKASINO con 6 pezzi interamente scritti e musicati dai Nodo.
La canzone che ebbe più successo, oltre a "Magliette strappate" fu "La Tristissima" un brano struggente e duro allo stesso tempo dedicato agli amici del reparto di psichiatria e a tutti i fuori di testa di questo mondo, compresi ovviamente gli stessi Nodo.

Il 1993 fu senz'altro l'anno migliore per i Nodo con decine di concerti e un paio di interviste in radio. Gli adesivi uscivano incessantemente e i disegni erano sempre più colorati e fantasiosi. Arrivarono persino a comporre un pezzo il cui testo era formato dai nomi dei loro amici e veniva cantato da tutto il pubblico in coro. Il titolo era EL KARAOTE, visto che in quel periodo era scoppiata la mania del karaoke. L'anno finì nel migliore dei modi, con il concerto al Melvins di Roma di cui parliamo nella pagina dei concerti.
Il 94 iniziò su quest'onda ma ben presto qualcosa sembrò non andare più per il verso giusto e nonostante i Nodo continuassero a suonare in giro con la loro vecchia grinta cominciò a serpeggiare una certa aria di stanchezza. Il primo segnale arrivò in maggio in occasione di una festa al Circolo Artisi alla quale partecipavano parecchi gruppi savonesi. I Nodo erano dati come gruppo di punta e quindi vennero piazzati per ultimi nella scaletta con l'intenzione di farli suonare quando il pubblico era al massimo. Il risultato fu che salirono sul palco alle 3 meno dieci della notte e ormai se n'erano andati quasi tutti. Riuscirono a malapena a suonare un paio di pezzi e poi si arresero vinti dalla stanchezza e dalle birre. Fu l'inizio della fine.
Continuarono a suonicchiare e a provare ancora per tutta l'estate ma con l'avvicinarsi dell'autunno si resero conto che non si poteva continuare così. Il 5 novembre del 1994 i Nodo suonarono per l'ultima volta a Loano al Circolo Italo Calvino. A quel concerto partecipò anche Aure come ospite speciale e presentò per la prima volta l'Ase Prescidente che aveva appena scritto insieme a Mirco e Luigi. Stava per iniziare una nuova storia. La fine dei Nodo, comunque, non fu mai realmente scritta perché non fu dovuta a problemi interpersonali ma soltanto alla situazione di quel momento. Infatti l'amicizia che li legò per anni è rimasta intatta e tre anni dopo nel settembre 97 ebbero la faccia tosta di ripresentarsi per un singolo concerto al Centro Sociale IN MENSA di Genova in occasione di una serata a sostegno di Silvia Baraldini. In quell'occasione presentarono addirittura tre nuovi pezzi: Kloaka, Cinquecento e Soffri libero. 
La memoria è sempre stato un grosso problema per i Nodo, dimenticare i pezzi era una consuetudine, e questo non faceva che accrescere la suspense tra i fans.