MANFREDONIA NARDO’ De Marco Leopizzi Augelli P. Inguscio Ferri Muci Colucci Schito Togni Cornacchia Zangla Previderio Pisani (80’Vitaglione) Volturo D’Ambrosio Branà Laboragine (70’Apimah) Corallo (93’ De Rinaldis) Vadacca Annicchiarico (69’Scarola) Baldo (60’Lobascio) Zhabov (92’ Fumarola) All. Bitetto All. NobileDiciamolo subito. Questo Nardò ora può vincere il campionato. Superata la doppia trasferta con quattro punti guadagnati e la testa della classifica mantenuta. Parlano i numeri. Ancor più chiaro parla il campo. A Manfredonia si è visto un Nardò quadrato che ha coperto tutte le zone del campo con grande disinvoltura. Una fase difensiva pressochè impeccabile, sporcata solo dal rinvio di Volturo preda del micidiale sinistro di Ferri. Un centrocampo accorto, pronto a tamponare le iniziative abbastanza prevedibili dei sipontini e a rilanciare le punte negli spazi. Un gioco in cui il Nardò ormai è maestro.
Si temevano i singoli del Manfredonia, ha invece prevalso l’idea di collettivo che Nobile ha plasmato giornata dopo giornata. Il Nardò non ha mai dato l’impressione di soffrire i padroni di casa. I Granata lasciano lo stadio Miramare senza essere gravati da alcun cartellino giallo. Un’impresa. Ottimo l’approccio alla gara. Concentrazione e subito in gol alla prima occasione. Volturo pennellava, al 18’, un cross da calcio d’angolo sul secondo palo, dove era pronto ad incornare Muci. Gran bella soddisfazione per il giovane difensore neretino. Undicesimo giocatore ad andare a segno in questa stagione.
Un gol che concretizzava la superiorità e il senso dell’equilibrio dell’11 granata. Il Manfredonia si scuoteva e si affidava a uno spiritato Vadacca che schiuma rabbia ogni qual volta vede i colori del Toro. I doniani erano premiati dalla buona sorte. Al 24’ arrivava il tiro della domenica di Ferri e rimetteva le cose in parità. Pochi minuti dopo Vadacca tenta il primo tuffo carpiato in area, ma l’arbitro non ci casca. Il gioco continua a stagnare a centrocampo, dove Branà e Volturo coadiuvati dagli esterni Inguscio e Previderio tengono sapientemente sotto controllo le iniziative biancazzurre.
Il finale di tempo regala ancora due opportunità per il Nardò. Due calci di punizione per Corallo. Il primo dai 40 metri finisce di poco alto. Il secondo appena fuori area è centrale e impegna De Marco in una deviazione sopra la traversa.
Nel secondo tempo si attende l’assalto manfredoniano, invece il Nardò tiene il campo con grande sicurezza.Al 15’su intercetto a centrocampo, Zhabov parte in contropiede, ma Annicchiarico non riesce a servirlo nel momento cruciale. Ancora Zhabov,poco dopo, si fa pericoloso con una girata che sfiora il palo al 20’. Il Manfredonia ci prova con un tiro da fuori di Baldo e si affida ancora ad una esibizione acrobatica del cascatore Vadacca alla ricerca disperata del rigore al 30’.
Solo l’ultimo quarto d’ora è di marca sipontina. Ci provano con una rovesciata del fenomeno Vadacca al 36’. Un tiro di Apimah al 38’, alto sulla traversa, e nei minuti di recupero con un insidiosissimo colpo di testa di Colucci fuori di un soffio. Sarebbe stata una beffa. Un Nardò che ha pienamente dimostrato il suo valore e che con il pari di Manfredonia pone decisamente la sua candidatura alla vittoria finale. Il Manfredonia invece ha deluso. I foggiani cercheranno di rifarsi nelle prossime partite (tre trasferte consecutive compreso il recupero di Celano).
Otto partite, quattro in casa e quattro fuori. Questo spetterà al Toro da qui alla fine. La squadra appare in salute e soprattutto convinta dei propri mezzi. Se il campionato dovrà decidersi sul campo il Nardò potrà dire la sua autorevolmente, se invece saranno a decidere Commissioni, Giudici sportivi e ricorsi e soprattutto arbitri inetti o in malafede (vedi il clamoroso caso Noicattaro-Pro Vasto) la lunga mano della burocrazia falserà definitivamente questo campionato. Ricordiamo che Bojano, Isola Liri e Pro Vasto viaggiano con un +3 virtuale, mentre Nardò –1 e Manfredonia –3.
IL NARDO’ SU QUELLI CHE IL CALCIO.
Dopo la diretta su RaiSat il Nardò di nuovo protagonista sulla ribalta televisiva nazionale. Le incursioni di Gianni Ippoliti negli spogliatoi e sul campo offrono alla platea nazionale volti, colori e suoni a noi familiari. Impressionante l’inno del Nardò sparato a tutto volume che riecheggia nello studio di Gene Gnocchi e Simona Ventura. Bello vedere scorrere gli aggiornamenti del risultato appaiati a quelli della Serie A. Suggestiva la sequenza dell’ingresso in campo del Nardò nel secondo tempo e l’ingresso negli spogliatoi di Cafu, Kakà e Maldini a San Siro. Un blob indimenticabile.
index
prossima
precedente
calendario