NARDO’ PRO VASTO Leopizzi Carfagna Cornacchia Santinelli (90’ Cinalli) Schito Antic Di Giorgio (65’Corallo) Gioffrè Inguscio Ciano Mele Rao Volturo Cordua De Rinaldis (77’Branà) Daleno Renis (60’Savino) Irace Fumarola Gentile (75’Montesano) Zhabov Innocenti All. Nobile All. CoscoUna giornata particolare. RAISPORT SAT scende nel Salento per la diretta di Nardò – ProVasto. Stadio gremito, nonostante TV e sabato pomeriggio. Clima di attesa. Tifoseria tirata al lucido per l’evento. Telecamere piazzate sulla tribuna est per catturare l’effetto scenico della tribuna coperta. Tutto molto bello per una partita che può decidere i destini delle due squadre, ma che finisce con un misero e brutto 0-0.
E’ mancato lo spettacolo del gioco e dei gol. Ha prevalso il tatticismo e la paura di perdere. Certamente entrambe le squadre lamentavano assenze importanti, Corallo, LoGarzo, Lemme ed altri, ma davanti alla platea satellitare ci si sarebbe aspettato qualcosa in più.
Nobile ha riproposto l’11 vincente di Termoli, davanti, però, c’era una delle migliori squadre del girone per caratura tecnica. I granata hanno subito trovato difficoltà nell’impostazione della manovra. De Rinaldis e Volturo non sembravano ispirati e si limitavano a prevedibili fraseggi orizzontali, a volte anche imprecisi. Renis gravitava nella zona di Daleno e veniva subito neutralizzato. Gli appoggi di Inguscio e Mele venivano soffocati sul nascere. Di conseguenza Fumarola e Zhabov, toccavano pochissimi palloni giocabili ed erano facilmente controllati dai guardiani Gioffrè e Antic.
Nonostante queste difficoltà il Nardò aveva subito la palla buona per passare. Zhabov si avventava su un lancio lungo e cercava il pallonetto vincente. Provvidenziale l’anticipo del portiere Carfagna, uscito a valanga sul bulgaro. Successivamente, per due volte Fumarola aveva la possibilità di inquadrare la porta, ma i suoi tiri risultavano deboli e imprecisi. La Pro Vasto comunque era padrona del centrocampo. I numeri del possesso palla e dei calci d’angolo sono dalla sua parte. Ed è proprio su corner che gli abruzzesi sfiorano il gol. Prima un colpo di testa di Daleno finisce alto, poi Innocenti viene provvidenzialmente ostacolato da Cornacchia al momento della decisiva deviazione in rete.
Strano come Nobile non si sia accorto delle difficoltà dei granata sui corner. Il piazzamento di De Rinaldis sul primo palo e la copertura in seconda battuta di Schito (costati il gol con l’Isola Liri) continuano ad essere il punto debole in queste situazioni. I cross dalla bandierina continuano ad attraversare l’area piccola insidiosamente e a fine gara saranno 8 i brividi per la porta neretina.
Il secondo tempo vede il Nardò provare ad alzare il ritmo per poi progressivamente lasciare ai vastesi l’iniziativa. Latitano le occasioni da gol. Ci prova Mele sugli sviluppi di un calcio di punizione con un destraccio alto sopra la traversa. La Pro Vasto guidata da Cordua e Daleno si fa pericolosa con due conclusioni di Innocenti. Una di testa mandata fuori e una di piede, parata con difficoltà da Leopizzi sotto la traversa.
A poco vale l’ingresso in campo di un Corallo ancora vistosamente infortunato, se non a dimostrare la mancanza di alternative nelle scelte di Nobile. Un organico che in questi passaggi decisivi del campionato sta dimostrando le proprie ristrettezze e qualche scelta strategicamente sbagliata. Come mai è stato ingaggiato un difensore fuori quota (anche se bravo, Di Giorgio) quando si ha la miglior difesa del campionato quasi interamente costituita da juniores? Con la partenza di Orlandini non sarebbe stato meglio cercare un centrocampista di qualità? Ormai il mercato è chiuso e bisogna fare di necessità virtù.
La classifica ora vede Manfredonia e Bojano in testa. I granata rimangono in quota con solo un punto di ritardo. L’Isola Liri si ridimensiona dopo la sconfitta di Grottaglie. La Pro Vasto e il Val di Sangro rimangono a distanza. Tutti i giochi sono aperti. Il Toro può ancora dire la sua in un campionato che ha già moralmente vinto.
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