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NARDO' - SPES MENTANA: LE INTERVISTE

a cura di Michele Climaco

Una prova di forza nel momento più delicato della stagione. Il Nardò è ancora a metà dell’opera, ma forse, dopo aver saggiato la forza del Mentana, ha finalmente preso consapevolezza di possedere qualità, gioco, idee ed energie per rovesciare i valori espressi dal campionato, che alla vigilia dei playout sembravano assegnare ai romani i favori del pronostico. Nell’assedio alla retroguardia avversaria, che nel primo tempo ha assunto un’intensità impensabile per gare di playout, spesso caratterizzate da equilibri tecnico-tattici difficili da alterare, il Nardò ha ostentato carattere, intensità e una sorprendente fluidità di manovra. Ha fatto difetto invece una maggiore efficacia sotto porta, che trova solo in parte giustificazione nel muro difensivo predisposto dal Mentana, passato subito ad una difesa a cinque, con l’arretramento in terza linea di Laurentini, sistematosi tra i centrali Napoleoni e Ciafrei.

E nell’entusiasmo controllato a fatica del dopogara, c’è proprio il rimpianto di aver dovuto soffrire fino all’ultimo per realizzare il gol del raddoppio. Sergio Volturo, reduce dallo stress psico-fisico di un match che lo ha visto impegnato nella doppia veste di giocatore e allenatore, non può che esprimere grande soddisfazione.

“Il nostro approccio alla gara è stato meraviglioso. Abbiamo disputato un primo tempo su livelli mostruosi e potevamo chiuderlo con almeno due reti di vantaggio. Dopo un mese di inattività era prevedibile un calo nella ripresa, ma il raddoppio colto alla fine è la riprova di una squadra che non ha mai smesso di lottare. Anche per merito di un pubblico favoloso e numeroso, nonostante una stagione mediocre”. A Volturo non è piaciuto un certo impaccio psicologico che ha condizionato negativamente la squadra, dopo il primo pericolo corso.

“Quando il Mentana, nella ripresa, ha creato con Giuntoli la prima occasione da rete, ci siamo spaventati, perdendo quella sicurezza che avevamo messo in mostra per tutto il primo tempo. Si tratta di difetti di personalità sui quali occorre continuare a lavorare”. Ora non resta che completare l’opera, per agguantare una salvezza che potrebbe aprire scenari societari più ambiziosi. E’ quanto assicura l’assessore regionale Enzo Russo. “Da tre mesi siamo in contatto con realtà che credono nello sport e disponibili ad investire nella nostra società. A patto di restare in serie D. Dopo la bella prestazione odierna, serve però un ulteriore sforzo”. Savino e Muiesan, i goleador di giornata, sono esentati dalla consegna del silenzio, scaramanticamente prorogata fino a domenica prossima. “Ho deciso di calciare la punizione sul primo palo –rivela Savino-, anche dietro suggerimento dei miei compagni. E’ stato un gol importantissimo anche sotto l’aspetto psicologico, perché il primo tempo volgeva al termine e nonostante il nostro dominio assoluto la rete tardava a giungere”.

“Una rete pesantissima –ammette Muiesan-, l’1-0 che era fin lì maturato ci andava strettissimo e avrebbe reso più complicato il match di ritorno. Il risultato finale ci sta tutto. Abbiamo schiacciato il Mentana e palesato una buona condizione atletica”.

Sull’altro fronte tanta delusione e un accenno di contestazione al direttore di gara. “Abbiamo compromesso con una imperdonabile ingenuità –commenta il tecnico romano Castagnari- un risultato che sarebbe stato più facile da rimontare. Ancora mi chiedo come si sia potuto consentire a Muiesan di colpire indisturbato in un area affollatissima. Ma il raddoppio è nato da una punizione inventata dall’arbitro e segnata nel minuto di recupero supplementare concesso. Grande merito al Nardò per l’eccezionale primo tempo, ma nella ripresa abbiamo sprecato tre buone occasioni per pareggiare. Più dello 0-2 da rimontare mi preoccupa la ristrettezza della rosa, alla quale si è ora aggiunta l’espulsione di Grazioli e qualche altro infortunio”.

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