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14.a giornata

Il Toro si è di nuovo smarrito.

NARDO': Leopizzi, Marcone, Maglio, Cezza, Inguscio, Schito, Savino (67` Frisenda), Rosciglione, Muiesan, Corallo (84` Migali), Manco (58` Fattizzo) - ALL. Salvatore Nobile

VENAFRO: Roncone, Granata, Marinelli, Follera M., Rea (36` Riccio), Mancini, Marsilio (80` Cacace), Boromeo, Izzillo (84` Verrecchia), Cimadomo, Di Pietrantonio - ALL. Dario Bellomo

ARBITRO: Giovanni Di Cristo (Torre Del Greco)

RECUPERO: 6 minuti (2` pt + 4` st)

AMMONITI: Muiesan (N), Granata, Riccio, Marinelli (V)

Savino sfiora l'incrocio dei pali

atterramento di Mujesan

Ancora una delusione per i tifosi Granata. Il Nardò manca il sorpasso sul Venafro e rimane invischiato nei bassifondi della classifica. Una prestazione in negativo quella degli uomini di Nobile. Manovra farraginosa, errori personali a ripetizione, mancanza di intesa fra i reparti e una condizione atletica approssimativa. . Ai bianconeri molisani è bastato opporre una difesa ordinata e un centrocampo attento in copertura e pronto nelle ripartenze per portare a casa un prezioso pareggio. La cronaca dell’incontro vede al 4’ un tiro di Izzillo parato dal rientrante Leopizzi. Al 19’bello spunto di Savino con palla a sfiorare l’incrocio dei pali. Al 30’ punizione di Cimadomo bloccata da Leopizzi. Finale tutto Granata. Doppio intervento di Roncone prima su tiro di Mujesan, poi su Savino. Al 38’ e al 40’ ancora Mujesan al tiro, ma Roncone è sempre pronto.

Roncone para ancora

Schito spazza

Nel s. t. si attende il forcing neretino, invece i Granata si spengono. Sono i venafresi ad andare vicini al gol. Prima al 6’ con un tiro al volo, fuori d’un soffio, di Cimadomo e poi 12’ con Izzillo che si fa parare il tiro da Leopizzi. Nobile cerca di scuotere i suoi e inserisce fattizzo lungo l’out di sinistra, ma cambia poco. Solo nel recupero il Nardò trova un sussulto. Maglio colpisce al volo da fuori area e sfiora la traversa. Finisce pari. Tra i fischi del pubblico.

Maglio spara alto

I SINGOLI

Leopizzi: coincidenze. Rientra e il Nardò non subisce gol. Buona prestazione. Recupero fondamentale. Marcone: Mai appariscente nel bene e nel male. Non guasterebbe un po’ di grinta in più. Cezza. Solito contributo di dinamismo. Non impeccabile nelle chiusure. Nobile pretende troppo quando lo sposta in regia. Schito: sue alcune svirgolate difensive. Si rifà nel finale guidando l’assalto disperato. Inguscio: schierato a sinistra, ci mette l’anima nei contrasti e nei recuperi. Poco lucido e costruttivo. Maglio: parte da esterno sinistro a centrocampo, finisce esterno difensivo destro. Sfiora il gollazzo nel finale. In crescita. Manco: si limita a tamponare. Non appoggia la manovra. In calo. Rosciglione: solita dose di agonismo, rare le giocate palla a terra. Generoso. Corallo: un’altra partita-ombra del fenomeno. Non un tiro, non una giocata degna. Si limita a qualche cross da fermo. Sostituito. Fattizzo: entra al posto di Manco, si piazza a sinistra, ma non vede palla. Solo un cross nel finale. Sacrificato. Savino: si propone in manovra, sfiora il gol in due occasioni, spinge e copre. Nobile lo sostituisce ancora. Misteri del calcio. Frisenda,. Sostituisce Savino e disattiva la fascia destra. Litiga col pallone. Misteri del calcio 2. Mujesan. Solo contro tutti regge un tempo. Non riceve un cross, né un suggerimento degno. Sprecato. Migali: gioca solo gli ultimi 5’. Sarebbe la spalla ideale di Mujesan, ma per Nobile non esiste. Destinazione panchina.


NOBILE: l’emblema dello smarrimento neretino. Messo in soffitta (a malincuore) il 5-4-1, non riesce a dare forma al 4-4-2 o 4-4-1-1. 
Tatticamente è una squadra senza punti di riferimento, sia nell’assetto difensivo che costruttivo.  
Non riesce neanche a trasmettere la giusta cattiveria e determinazione in gare fondamentali come questa.

Schiera una formazione che più timorosa non si può, lasciando fuori Fattizzo (sacrificato a Cezza),

Volturo (neanche entrato al posto di Manco) e Migali, (unica seconda punta). Non sappiamo se imputargli anche la scarsa condizione atletica della squadra,

di certo si sta giocando il supplemento di fiducia accordatogli con una conduzione ancora una volta sparagnina e remissiva. Di mercato non se ne parla più e mercoledì si va a Gallipoli. L’era dell’ottimismo è finita.

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