PRIMA LEZIONE
-o indica un nome (1) singolare (2). Per esempio: bovo = bue.
-i = indica il plurale nei nomi o pronomi (3). Per esempio: bovi = buoi, ni = noi
-a = indica l' aggettivo (invariabile) (4). Es.: ta bela bovo = quel bel bue; ta bela bovi = quei bei buoi.
-ul = indica un essere maschio (5). Es.: bovulo = toro.
-in = indica un essere femm. (5). Es.: bovino = mucca
-as = indica il tempo presente (6). Es.: me esas = io sono; il esas = egli è; el esas = ella è; ni esas = noi siamo, ecc.
L' Articolo - In Ido ha l' unica forma la, ed è invariabile come l' aggettivo. Esso corrisponde dunque ai nostri sei articoli il, lo, la, i, gli, le. Es.: la bovo = il bue; la spegulo = lo specchio; la domo = la casa; la bovi, la speguli, la domi = i buoi, gli specchi, le case. Dinanzi a vocale esso può apostrofarsi. Es.: l' amiko, l' amiki = l' amico, gli amici. Le preposizioni articolate al, del, dal, sullo, nella, negli, col, ecc. si traducono separando l' articolo dalla presizione. Es.: a la, di la, de la, da la, sur la, en la, kun la, ecc.
L' Ido non ha l' articolo indefinito (un, uno, una) nè il partitivo (del, dello, della, dei, delle). Così leono significa tanto leone quanto un leone, leonuli = leoni o dei leoni.
Quando trattasi del numero uno si dirà allora un. Es.: Donez a me un soldo, ne du = datemi un soldo, non due. Quando si vuol dire qualche, alcuni (agg.), si dirà kelka. Donez a me kelka soldi = datemi qualche soldo o alcuni soldi.
VERSIONE
La homo (specie) esas homulo (sesso) ed homino. L' infanto (7) esas infantulo od infantino (bambino o bambina). En la familio on trovas patrulo, patrino e filii, qui esas filiuli o filiini. On uzas bovi por l' agrokultivo. La bovi esas tre utila, nam li donas lakto e butro. La vivo di la homi esas kurta ed ofte plena de chagreni. Ili havas fratuli, ma ne fratini, ed eli havas fratini, ma ne fratuli. Me havas ankore tri avi.
TEMA
I buoi sono utilissimi (= molto utili) all' agricoltura. In (una) famiglia si trovano sovente (dei) figli, ma non (delle) figlie, oppure (delle) figlie e non (dei) figli. La madre fa (del) burro per la famiglia. Il padre, la madre e le figlie. Essi hanno (una) vita piena di affanni. Per i tori e per la mucche. Gli uomini (sesso). Il nonno e la nonna, le donne ed i figliuoli.
(1) Il nome o sostantivo è la parola che nomina gli esseri, o le cose, visibili o non. Lo si riconosce meccanicamente, in italiano, quando gli si può mettere davanti uno degli articoli il, lo, la, i, gli, le, un, uno, una, del, degli, ecc. Es.: il bue, una tavola, dei quaderni, ecc.
(2) Una parola è singolare, quando rappresenta un solo essere o una sola cosa. Es.: il bue, me, lui.
(3) Una parola è plurale, quando rappresenta più esseri o cose. Es.: i buoi, noi, loro.
(4) Una parola è aggettivo (qualificativo), quando indica una qualità, sia di un essere, sia di una cosa. In Ido l' aggettivo è invariabile, tanto nel genere quanto nel numero. Es.: bona patro (buon padre), bona patri (buoni padri); bona matro (buona madre), bona matri (buone madri).
(5) Soltanto gli esseri hanno il sesso in Ido, vale a dire che non esiste l' astruseria del genero grammaticale: ulo è la finale di maskulo (maschio), ino la finale di femino (femmina).
(6) In Ido la terminazione del verbo è sempre la stessa cosi in una persona come nelle altre. Così esas significa sono, sei, è, siamo, siete, sono, secondo il pronome che precede (me, tu, il, ecc.), il quale non può mai essere sottinteso.
Il verbo è la parola che indica lo stato o l' azione. Es.: io sono povero, egli lavora, ecc.
Il tempo è la forma che il verbo riceve per denotare a quale epoca si riferisce lo stato o l' azione. Es.: lavoro (presente), lavoravo (passato), lavorerò (futuro).
(7) L' uomo (specie) è infanto fino ai 7 anni.