QUINTA LEZIONE
-us indica il condizionale (1). Es.: Eli esus felica, se lia matro venus = esse sarebbero felici se venisse la loro madre (2).
-ez indica l' imperativo (3). Es.: venez = vieni o venite; il lektez to = (che egli) legga ciò; por ke ni povez = perchè noi possiamo.
-iva significa che può, che è capace di, atto a. Esempio: instruktiva = istruttivo; expresiva = espressivo.
-aro = indica un insieme, una collezione indefinita di cose o di persone. Es.: homaro = umanità (= l' insieme degli uomini); jurnalaro = la stampa (= l' insieme dei giornali).
-atra significa della natura di. Es.: sponjatra = spugnoso; bluatra = turchiniccio.
-eskar significa cominciare a, farsi, divenire. Es.: sideskar = sedersi, dormeskar = addormentarsi; paleskar = impallidire; nokteskar = farsi notte, annottare.
-ano significa il membro, l' aderente o il partigiano di, e, per estensione, l' abitante di. Esempio: societano = socio; kristano = cristiano; skolano = scolaro; senatano = senatore; Palermano = Palermitano; Biellano = Biellese; Piemontano = Piemontese; Suisiano = Svizzero.
-enda significa che si deve o da… Es.: facenda = che si deve fare, da farsi; pagenda = che si deve pagare, da pagarsi; solvenda = da risolvere.
Pronomi relativi-interrogativi. Qua = che, quale, il quale, la quale, chi; qui (plur.) = che, quali, i quali, le quali; quo = che, che cosa.
Tali pronomi sono soggetti (4); se usati come complementi (5), prendono una n finale (quan, quin, quon). Es.: Qua vidas me? = chi mi vede? Quan vidas me? = chi vedo io? Quan vu prenas? = quale prendete voi? Quin vu prenas? = quali prendete? Quon vu volas? = che volete?
VERSIONE
Se la yunaro savus e se la oldaro povus, dicas la proverbo. Preferez libro instruktiva kam libro amuziva (6). Quon vu havas facenda? Me havas nur un letro skribenda e du karti sendenda. Quon vu trovis en la chambro? Nulo. Se vu sideskus, vu esus plu bone. Me ne volas sideskar, nam me dormeskus. Omna Kristani esas membri di Kristo, dicas l' eklezio Kristana. Inter omna ta kozi, quin vi selektos? Venez kun me che mea patro, por ke il esez kontenta. Ta ligno sponjatra ne esas mem brulebla; ol donus nula varmeso. Ka vu ne sufras?, vu paleskas e redeskas sucede. Sideskez e repozez; me volas lo.
TEMA
Sedetevi, starete meglio. Disponete il vasellame (vaz…) su questa tavola. Questo è da farsi, non la dirsi. Il caldo (varm-) era più forte (fort…) ieri. Egli ha certi motivi che non vuol dire. Questi alimenti (nutr-) sono cattivi ed immangiabili (ne-). Le cose ch'egli vi scrive (= ch' egli scrive a voi) sono certissime (cert-). Essi si fermarono e si riposarono ai piedi di quell' altura. Inviatele (= inviate a lei) ciò che vorrete, ma questa scultura gli piacerebbe (= piacerebbe a lui). Voi invecchierete (old-) come essi. Non fate rumore (bruis-): il bambino s' addormenta.
(1) É il modo del verbo che esprime lo stato o l' azione dipendente da una condizione. Es.: Io sorei felice se…; ella verrebbe se…; noi arremmo parlato se…
Il modo è la forma che assume il verbo per esprimere lo stato o l' azione. Es.: io parlo (modo indicativo), parlerei (modo condizionale), parlate! (modo imperativo).
(2) Letteralmente: …se la loro madre verrebbe. In Ido non esiste il modo soggiuntivo (presente o imperfetto). Esso è sostituito, nel presente, dall' imperativo (-ez), nell' imperfetto, dal condizionale (-us). Dunque quando c'è us nella prima frase, c'è us nella seconda. Per es.: lo verrei se potessi equivale a me venus se me povus (verrei se potrei).
(3) E' il modo del comando, della volontà. Si dice infatti: aver un tono imperativo o imperioso.
(4) Si chiama soggetto la parola che rappresenta l' essere o la cosa di cui si parla. Per es.: Pietro parla; chi parla? Quale persona è venuta?
(5) Dicesi complemento (oggetto) la parola che rappresenta l' essere o la cosa su cui cade l' azione espressa dal verbo. Es.: Io vedo Pietro; Me cerchi? Quale paese vide egli?
(6) Dopo preferar in Ido si richiede sempre kam, trattandosi di un vero comparativo.