APPELLO URGENTE

 

UN PONTE PER ... BELGRADO

Un treno colpito in pieno, decine di ponti abbattuti, strutture produttive rase al suolo, riserve di combustibile distrutte, migliaia di operai senza più lavoro, un'economia, già depressa da anni di embargo, azzerata dalle bombe. E cominciano a mancare medicinali negli ospedali.

Dopo oltre un mese di bombardamenti cominciano a filtrare anche altre immagini delle conseguenze della guerra alla Yugoslavia: non sono solo profughi in fuga, ma bambini, uomini, donne uccisi e feriti dalla guerra.

Sono le vittime "invisibili", come invisibili sono migliaia di bambini che muoiono ogni mese in Iraq per l’embargo o sotto i bombardamenti che continuano quasi quotidianamente. E’ un intero popolo in trappola.

Questo scenario noi lo abbiamo già visto, in Iraq, da nove anni: dopo Baghdad, Belgrado?

Sappiamo che i popoli non possono mai essere nemici. Che il trasformare un paese intero in ''nemico'' non costruisce la pace, ma pone le premesse per nuovi conflitti e sofferenze.

Mentre chiediamo ancora una volta che i bombardamenti cessino e tacciano le armi, chiediamo di essere solidali con tutti i popoli della Yugoslavia.

 

L'associazione Un ponte per…, mentre già sta inviando aiuti per i profughi, lancia una campagna di

 

RACCOLTA DI FONDI PER L'INVIO DI MEDICINALI E PRESIDI SANITARI PER CHIRURGIA DI EMERGENZA NEGLI OSPEDALI DELLA YUGOSLAVIA.

 

Per sottoscrivere:
C.C.P. 59927004, intestato a Un ponte per…, causale "EMERGENZA YUGOSLAVIA"

Per dare una mano
Tel 066794677

 

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