EMERGENZA YUGOSLAVIA

5.1 Spediti 200 materassi

200 materassi frutto di una donazione della USL di Cesena sono stati spediti in Montenegro, attraverso la ONG Cric. Saranno destinati a Rozaje, presso il confine con il Kosovo ove esistono gruppi di profughi alloggiati in ex fabbriche o all’addiaccio, verso i quali il Cric sta avviando un programma di assistenza.

5.2 Campagna raccolta fondi

E’ partita la campagna di raccolta di fondi per l’invio di medicinali agli ospedali yugoslavi.

I fondi si raccolgono sul ccp 59927004, causale "Emergenza Yugoslavia".

Per sostenere la campagna è disponibile in seguente materiale:

Il materiale per la raccolta fondi può essere richiesto al 066794677

5.3 Campagna di raccolta di medicinali

E’ stato avviato, presso la associazione "Mission" di Roma un centro raccolta di medicinali da inviare in Yugoslavia. Chi intende agire in tal senso deve richiedere le istruzioni per la raccolta e l’inscatolamento dei medicinali da seguire con attenzione per le seguenti autorizzazioni alla importazione in Yugoslavia.

5.4 Primo acquisto di medicinali

Un primo acquisto di medicinali (10.000 fiale e 30.000 compresse di antibiotici; 5.000 fiale e 15.000 comprese di anestetici e analgesici; 20.000 pezzi di materiale sanitario) per un valore di circa 15 milioni è stato ordinato è verrà consegnato in Yugoslavia nella prossima settimana.

5.5 Delegazione di "Un ponte per Belgrado"

Una delegazione di circa 20 persone (volontari del "Ponte", giornalisti, sindaci, membri della associazione "Berretti bianchi"), guidata da Raniero Lavalle, si recherà in Yugoslavia dal 5 all’11 maggio. Scopo della delegazione è la consegna del primo lotto di medicine agli ospedali (previsti Novi Sad, Belgrado e Nis), la verifica della situazione, la presa di contatto di realtà locali.

 

 

PROGETTI IN IRAQ

5.6 Gli usa bloccano le pompe

La richiesta di autorizzazione alla importazione in Iraq di pezzi di ricambio per la potabilizzazione delle acque è stata bloccata, alla commissione per le sanzioni dell’Onu, dagli Stati Uniti. Non si conoscono motivi ufficiali. La missione italiana all’ONU è già stata attivata per ottenere lo sblocco. Non è la prima volta che gli Usa bloccano una autorizzazione per i progetti delle acque. In passato lo blocco è avvenuto con ritardi di due o tre mesi.

5.7 Incontro con Università di Chieti

In un incontro con la associazione il preside della facoltà di medicina dell’Università di Chieti ha confermato l’impegno ad una collaborazione con la Università Al Mustanziriya di Baghdad. Prima azione sarà l’invito per un periodo di aggiornamento professionale per due medici iracheni. Sarà invitato a Chieti anche il Rettore della Università irachena.

5.8 Missione Università di Pavia

E’ rientrata in Italia la missione della Università di Pavia. Durante il lavoro svolto è stato siglato un accordo di collaborazione con la Università di Baghdad e raccolte informazioni per la stesura di un progetto di cooperazione nel campo della ematologia che verrà realizzato in collaborazione con il "Ponte".

5.9 Nuovo ordine di medicinali per Bassora

E’ stato ordinato un nuovo quantitativo di medicinali per il dispensario e egli ospedali di Bassora per un costo di circa 30 milioni. La consegna è prevista per il mese di giugno.

CAMPAGNA KURDISTAN

5.10 Mostra fotografica

La mostra fotografica "Verso il Kurdistan" di Stefano Savona è stata duplicata per permetterne una maggiore circolazione. La mostra segue un ideale percorso della popolazione kurda dalla loro terra alla emigrazione in Italia. Si tratta di 33 pannelli con grandi foto (cm 46x60) e sette pannelli di testo (cm 50x90), divisi in tre sezioni: "In Kurdistan", "In esilio a Istanbul", "In Italia". E’ richiesto un contributo spese di 150.000 lire per ogni esposizione; trasporto a cura e costo degli organizzatori della mostra. La mostra è corredata di un bel catalogo in vendita. Prenotazioni al 066780808.

5.11 Campagna contro la diga di Ilisu

"Il sottoscritto chiede che l’Italia si dissoci in modo inequivocabile dal progetto di costruzione della diga di Ilisu in Kurdistan-Turchia. La Sace non conceda le garanzie assicurative alle imprese e alle banche coinvolte nel progetto". Questo è il testo del fax da inviare a Mario Draghi, presidente del Comitato di Gestione della Sace, fax 064873414, nell’ambito della campagna internazionale per bloccare la diga. Per maggiori informazioni sulla campagna chiamare in sede a Roma.