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Igor Joseph Ulanovsky was born in Ukraine in 1956 and in 1994 moved to Israel, where he lives and works. He is an artist of real high quality, capable of shaping very deep contents, long considered, studied, always linked to the Jewish tradition, but reinterpreted in an original way. ....Jewish art and tradition really can show and represent the meaning of the being.... So the works of Igor Ulanovsky, despite the contemporary face, have their roots deeply in the tradition, and take, as a big oak which lives in touch with the earth, an astonishing vital strength. Often I said that an artist, trying to represent, today as always, man and his heartbeat, can not succeed if he doesn't reach a real knowledge of himself, of his history and of his tradition. This doesn't mean that one must be linked to rituality or even represent the past with the expressive techniques of the past, but the artist should base his research on a ground, which cannot fall down. During the last decades everywhere on earth and not only in the field of art, we have seen a systematic attack to tradition just as it meant a weight, a brake to the birth and the growth of new ideas. Even some said that art does not exist anymore, that everything has been said and that there is nothing more to invent.... But Ulanovsky, just like many other contemporary artists, seems to demonstrate the opposite; the contemporary man, undoubted different from that of the past, also recent, keeps his essence in any case inalterable, and it is on this essence that one should work to show what he really is. So ancient myths, sacred and profane, are the frame around which man grows and without it there would be no substance. For Ulanovsky the tradition is that of the Jewish ancient texts and history, and it is in this tradition that the artist's inspiration is born and transformed into informal, evocative, contemporary paintings.

Stefano Torre

Igor Joseph Ulanovsky, è nato in Ukraina nel '56, si è trasferito in israele nel'94 dove da allora vive e lavora. Indiscutibilmente si tratta di un artista di alto spessore capace di dar forma in modo mirabile a contenuti profondi, a lungo ponderati, studiati, sempre legati alla tradizione ebraica reinterpretata in modo originale. …….L'arte e la tradizione ebraica sono forme concorrenti a svelare e rappresentare il significato dell'essere.……. Così le opere di Igor Ulanovsky, pur estremamente contemporanee per morfologia, affondano le radici profondamente nella tradizione attingendone, come fossero una grande quercia che trae linfa dalla terra, una forza vitale impressionante. Più volte ebbi a dire che l'arte, impegnata a rappresentare, oggi come sempre, l'uomo e le sue pulsioni, non può riuscire nel suo intento se non passando attraverso una profonda consapevolezza, da parte degli autori, di se, della propria tradizione e della propria storia. Questo non significa legarsi alle ritualità o peggio ridursi a raffigurare supinamente il passato con le tecniche espressive ad esso pertinenti, bensì fondare la ricerca del nuovo su basi incrollabili. Negli ultimi decenni in ogni angolo del globo e non solo nel campo dell'arte si è assistito ad un sistematico attacco alla tradizione quasi essa rappresentasse un fardello, un freno alla nascita e alla crescita di nuove idee. Adirittura s'è arrivati ad affermare che l'arte non esiste più, che è già stato detto tutto e non v'è più nulla da inventare……. Ulanovsky, come tanti altri artisti contemporanei, pare invece dimostrare il contrario, l'uomo d'oggi, diverso indiscutibilmente da quello del passato (anche recente) conserva comunque inalterata la sua essenza ed è su questa che occorre lavorare per rappresentarlo. Così la Mitologia antica, quella sacra e quella profana, proprio perché sono rappresentazione di quell'essenza, sono lo scheletro attorno al quale si sviluppa e cresce l'uomo e senza il quale non vi sarebbe sostanza. Per Ulanovski la "tradizione" è quella ebraica dei testi sacri e della storia, ed è da essa che ha origine l'ispirazione tradotta dall'artista in tele informali, evocative, più che mai contemporanee.

Stefano Torre

A través de la Historia, el Arte ha expresado, en su diferentes manifestaciones, una interpretación de la época. Algunos reflejan en su medio expresivo conflictos sociales o transiciones, otros perpetúan el espíritu del pasado. Sin embargo, el tema religioso ha sido uno de los más prolíficos. La inquietud del hombre por dar un sentido a su origen, el temor a lo desconocido e incomprensible, esa búsqueda desesperada de la comunión con el ego, la fe en que toda acción tiene un efecto, y el no afanarse en las pasiones destructivas como camino del espíritu para ser Uno con Dios, son algunas de las motivaciones más profundas.

Igor Ulanovsky, artista israelita de gran talento, muestra un enfoque diferente. Su delicada abstracción es un canto espiritual. Las tonalidades y la suave línea inducen a la meditación, pero no termina ahí. Dentro de la sutileza existe una enérgica afirmación hacia una historia de dolor y entereza, de unión y de fe. La integridad de su arte es la integridad de su pueblo judío. Su estilo trasciende lo convencional o tradicional porque Igor es un artista de su tiempo. La tecnología moderna ha sido el medio para llevar el mensaje sin límite de fronteras. Haciendo uso de efectos de sonido, poesía de su inspiración y un sentido de la composición que le permite orquestar todo unificando voces en un solo mensaje. Descubrir ese mensaje es escuchar un grito.

La corta historia de los judíos es uno de esos gritos; una historia de lucha y de fe, de tragedia y de triunfo.

La Nostalgia es acentuada en azul, y la forma de unos labios delicados parece emitir un canto.

El Matrimonio y las Vasijas reflejan la identidad de Igor con su origen. La devoción y el respeto al significado de una familia; una familia diseminada por el mundo, pero haciendo de la distancia la fuerza de integración.

Isla I sugiere introspección. Isla es principio, fin y un nuevo principio.

Laura Sfiat