Reb Malkiel e le 702 candele

(favoletta tradizionale jddish)

 

Durante un viaggio, un giorno Reb Malkiel si perse. Poiché il Sabato si avvicinava rapidamente, era evidente che doveva fermarsi da qualche parte per la notte. Notò che ad una certa distanza c’era una capanna e quando si avvicinò, fu lieto di vedere che c’era una mezuze inchiodata allo stipite. Dio lo aveva mandato in una casa ebrea dove avrebbe potuto trascorrere il Sabato.

Entrò nella capanna e vi trovò un bimbetto che giocava sul pavimento e una donna che salava la carne per preparare il pasto del Sabato. Il Rebbe disse: "Ditemi, posso trascorrere qui il Sabato?". La donna rispose a voce alta: "Sì". "Dov’è tuo marito?" chiese l’uomo. "Pascola le bestie nel bosco" rispose la donna. Dopo poco il marito entrò, fece un cenno col capo alla donna e salutò Reb Malkiel. Più tardi la donna benedisse le candele del Sabato e tutti presero posto a tavola. L’uomo di casa recitò la preghiera sul vino, secondo l’usanza devota. Mangiò un boccone di pesce, un boccone di carne, e un boccone di pane grande quanto un’oliva. Dopo il desinare recitò le benedizioni da uomo colto e poi uscì dalla capanna. Reb Malkiel chiese: "Dove è andato tuo marito?". La moglie rispose: "Passa la notte nei boschi con le bestie". A Reb Malkiel sembrò una cosa misteriosa, e del resto il marito gli aveva fatto una strana impressione. Dall’aspetto sembrava un lavoratore ignorante, ma aveva pronunciato le preghiere e la benedizione del vino proprio come un uomo istruito. Quando la famiglia si fu addormentata, Reb Malkiel si avvicinò al letto del figlioletto della coppia e diede al piccolo una catenina, un bottone e altri oggettini luccicanti, di quelli che piacciono tanto ai bambini. Poi disse: "Mostrami dove è andato tuo padre". "Va bene" rispose il ragazzino e lo condusse nel bosco. Qui giunti, lo portò davanti all’ingresso di un sotterraneo. I1 bambino disse: "Nel sotterraneo troverai una porticina. Se l’aprirai vedrai una stanza. Mio padre è là dentro". Reb Malkiel riaccompagnò il bambino a casa e poi tornò al sotterraneo. Quando aprì la porta, quale fu il suo stupore nel vedere degli uomini seduti intorno ad un tavolo su cui erano posate 702 candele accese! E il tavolo era coperto da ogni sorta di vivande appetitose, a capotavola sedeva l’uomo che aveva ospitato Reb Malkiel per il Sabato. Nel vedere il Rebbe si alzarono tutti in piedi. Quando lo scorse, l’ospite di Reb Malkiel aprì un testo sacro e glielo indicò. Disse: "Guarda che cosa è scritto": "È vietato indagare troppo a fondo". Reb Malkiel rimase con loro per tutto il Sabato, e la domenica tornò a casa.

A Lomzhe cercò di sapere qualcosa di più sul suo ospite, e gli fu detto che d’inverno vendeva fascine di legna e d’estate sabbia. E tuttavia, pur essendo povero, quando andava a comprare un limone, prima della festa di Sukkoth, diceva sempre: "Datemi il limone più bello che avete e vi pagherò quello che vorrete". Più Reb Malkiel indagava sull’uomo che lo aveva ospitato per il Sabato, più era evidente che era stato a casa di un lamedvovnik, uno dei trentasei Giusti nascosti senza i quali il mondo non potrebbe continuare ad esistere.