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Hailè Salassiè



Secondo la tradizione etiope Ras Tafari Makonnen, incoronato Imperatore col Nuovo Nome di Hailé Selassié I, è il duecentoventicinquesimo discendente della dinastia Salomonica, attraverso la linea di David, appartenente alla Tribù di Giuda. Come documenta l'antico testo sacro etiope Kebra Nagast, la Regina di Saba (ovvero d'Etiopia) chiamata Makeda incontrò Re Salomone (evento descritto anche nella Bibbia), ed ebbero assieme un figlio, il primogenito, incoronato Re con il titolo di Menyelek I (o Menelik I). Da questo sovrano, attraverso 224 generazioni discenderebbe Hailé Selassié I.
Promuovendo la modernizzazione del Paese, ottiene, nel 1923, l'ingresso dell'Etiopia nella Società delle Nazioni (primo paese africano a farne parte).
Viene dapprima incoronato negus nel 1928, ed, alla morte del suo predecessore, diventa imperatore il 2 novembre 1930 con il nome di Hailé Selassié I, che significa "Potenza della Trinità".
Nel 1931 crea un primo senato di notabili e successivamente fonda l'Università di Addis Abeba.
Il 2 ottobre 1935 Mussolini annuncia la "mobilitazione generale" contro l'Etiopia; il giorno seguente Hailé Selassié chiama a raccolta i suoi soldati. La battaglia terminò con gravi perdite in entrambi gli schieramenti ma era chiaro che per Hailé Selassié si trattasse di una grave sconfitta: a conferma di ciò egli ordinò la ritirata verso Dessiè. Al termine della conquista italiana sceglie l'esilio volontario dal suo Paese e si reca a Bath, in Gran Bretagna, dopo essere stato per qualche giorno a Gerusalemme.
Fa ritorno in patria nel 1941, dopo la caduta dell'Africa Orientale Italiana (in cui è stata incorporata l'Etiopia) per mano britannica, riassumendo il titolo di imperatore. Con il sostegno dell'Occidente, Selassié continua nella sua opera di modernizzazione del Paese, sopprimendo il potere dell'aristocrazia terriera, riformando l'esercito e promulgando la prima Costituzione nel 1955.
Hailé Selassié assume particolare notorietà a livello internazionale quando l'Etiopia diventa guida dell'Organizzazione Unita Africana (OUA, oggi Unione Africana).
Negli ultimi anni della sua vita diventa fortemente sospettoso dei suoi più stretti collaboratori a causa dei tradimenti che si susseguono nei suoi confronti. Nel 1974 scoppia una dura rivolta dell'esercito, guidato da una giunta militare, il Derg facente capo a Mengistu Haile Mariam, che costringe Hailé Selassié ad operare numerose concessioni in favore delle forze armate. Una volta al potere, Mengistu Haile Mariam scatenerà una violenta persecuzione contro i rivali del Derg conosciuta come Terrore Rosso (Mengistu ed il Derg sono di ideologia comunista).
Hailé Selassié I scomparirà il 27 agosto 1975 in circostanze non chiarite.Hailé Selassié è considerato il "difensore della fede" per il Rastafarianesimo: l'imperatore è un modello, un simbolo religioso, identificato con il Messia nero, Cristo stesso ritornato in gloria per regnare con un Nome Nuovo, l'incarnazione di Jah, il Dio supremo, venuto sulla terra per liberare le nazioni dal male nazifascista ed in primis la popolazione nera, come profetizzato da Marcus Garvey. Il nome del movimento Rastafari deriva dal nome di battesimo dell'Imperatore Ras Tafari, che in amarico significa "Capo da temere".
Selassié diede delle terre (le terre di Shashamane) per il rimpatrio dei giamaicani Rastafari. Considerato il Messia dalla religione Rastafari, Selassié rimase sempre devoto alla Chiesa ortodossa etiopica, chiesa antichissima nella quale si identificarono diversi etiopisti e rastafariani poiché videro che la Chiesa stessa considerava il Re dei re Hailé Selassié I come il Leone di Giuda dell'Apocalisse (l'Etiopia fu una tra le prime monarchie ad adottare il Cristianesimo).