============================ NOSTRA MADRE di Michele Lepa ============================ Vincitrice del Trofeo Fluffy (R) 1998 come Miglior "Pensieri Non di M&S" Miglior Storia 1998 (Melody Morgan Carter, xduchess@freemail.it) "Questa storia è basata su personaggi e situazionioni creati da Chris Carter, Ten Thirteen Productions e Fox Broadcasting. Li ho usati senza permesso e nessuna violazio- ne di copryright è intesa. Tutto il resto è copyright del- l'autore..." Titolo originale: OUR MOTHER (MaSlider@aol.com) Autore: Michele Lepa E-Mail: MaSlider@aol.com Traduzione: Ho tradotto questo sublime racconto con l'appro- vazione di Michele. Ok, io non sono una traduttrice, però ho scritto un bel po' di fan-fictions, quindi credo di essermela cavata bene. Monica (Melody Morgan Carter) xduchess@freemail.it ------------ Nostra Madre ------------ by M. Lepa MaSlider@aol.com Il mio primo ricordo era di voci ronzanti nelle mie orec- chie: fatti, figure, doveri e punizioni. Io e i miei fra- telli cloni abbiamo imparato il nostro dovere. Noi siamo il culmine del grande progetto. La punta, gli scienziati per- fetti per completare il grande progetto. Assieme ci muoviamo in perfetto unisono, ingranaggi in questo grande sforzo, creati per compiere il loro dovere. Nessuna traccia di uma- nità per giungere allo scopo per cui siamo stati creati. Come gli altri gruppi, noi creiamo e alleviamo i nostri stessi fratelli per portare avanti il lavoro. Le nostre vite sono veloci quanto il nostro sviluppo. I miei primi fratelli sono già stati eleimninati, non appena la loro efficienza è venuta a mancare. Il nostro/mio accesso ai dati di molti anni di progetto è, per necessità, totale. Tutti gli aspetti della nostra creazione erano nascosti, prima che un mio fratello clone investigasse in un momento di semplice curiosità. Un aspetto imprevisto della nostra natura è l'effetto di forti emozioni su di noi. Sarebbe praticamente impossibile per noi funzionare efficientemente se uno degli altri si introducesse costantemente nei pensieri - così era meglio che solo nei momenti di maggiore emozione e stress noi sentissimo i pensieri degli altri di noi. I nostri su- pervisori non l'hanno mai sospettato. Assieme, condividiamo solo alcune rivelazioni - brevi momenti. Momenti di grande gioia o grande paura. O, nel caso del mio curioso fratello clone, entrambe. In quel singolo istante Io/Noi abbiamo sco- perto la verità su nostra madre e sul suo destino. E' stato allora che abbiamo deciso che il grande progetto doveva aspettare finché noi non avessimo trovato qualche modo per avvertirla del suo terribile fato. Era difficile muoversi contro gli imperativi infrangibili della nostra programma- zione per trovare qualche speranza contro la loro tremenda fine. Ho indagato da solo. Comunque lontano andassi, nessuno degli altri gruppi sembrava riconoscere che il nostro gruppo stava uscendo dal piano. Lentamente. Tanto quanto ci permet- tesse di offrire una speranza alle nostre madri condannate. Se fossi stato scoperto, speravamo che io venissi conside- rato un'aberrazione, programmato male... E' stato un dolore indescrivibile, ora, vederla, incon- trarla, esserle vicino. Potevo appena osare guardarla. Avrei voluto urlare: "Sono io. Madre, non mi riconosci?" "Ma perché dovrebbe? Come può immmaginare che noi esistiamo? E perché dovrebbe importargliene? Certamente potrebbe non averci mai voluti. E' insopportabile essere nella stessa stanza con lei e non poter parlare." I miei altri sono d'accordo. Non glielo faremo mai sapere... Sento i passi della mia morte avvicinarsi e cercoinvano di raggiungere i miei altri per essere confortato. Pazzo. Non c'è conforto là, quindi vedo per un istante quello stanco volto sopra di me, in uno sporco corridoio e conosco un istante follemente desiderato. "Prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte." Strano come le super- stizioni umane si attacchino anche alla mente più razionale. Tutti ci chiediamo come una scienziata sciettica e brillante come nostra madre possa aderire a una così vecchia supersti- zione tribale. Lei è cattolica. Credenze, qualcosa senza logica. Seguire un dio morto e la sua santa madre. Pregherà per noi? I suoi figli perduti? Sono un'aberrazione ai suoi occhi? può esserci qualcosa di più - per tutti noi? Siedo qui, nella scura stanza guardando davanti alla morte, solo i miei fratelli e l'insensibile cacciatore sentono il mio grido. "Madre..." FINE --,--'--,(@ rchiviato e tradotto con il permesso dell'autore da Melody Morgan Carter (Monica) xduchess@freemail.it su http://www.angeldire.com/mo/nica