Evoluzione Gravitazione Economia

di Michele Tucci

Archetipi

Evoluzione... Nella sua forma estrema, una delle idee più terrificanti concepite dalla mente umana. Il vento del deserto trasforma la pietra in polvere. Il divenire sgretola le grandi concezioni, le visioni universali, i rassicuranti precetti tramandati dai nostri padri. In un mondo costantemente rinnovato, ogni evento costituisce una realtà che nasce e muore nell'ambito della propria singolarità, nell'assoluto della propria limitatezza. Cogli l'attimo fuggente! Ma come è possibile afferrare qualcosa la cui natura è fugacità? Se l'acqua che scorre nel fiume non è mai la stessa, sempre diverse sono le gocce che bagnano la riva. E che dire del vapore che si perde nell'aria? Le entità diventano evanescenti, soffuse di nulla. Esiste forse il fiore azzurro sbocciato questa mattina e già appassito? Ed il bocciolo che domani sarà una rosa e dopodomani un grumo di materia inerte? Quanto spazio c'è in un mattino? E quanto tempo in una moneta da cento lire? Quanti cavalli in Tessaglia? A corto di leggi, di classificazioni, di vocabolari, di linguaggi, la mente annega nel grande oceano primordiale, sperimentando le estasi di infiniti paradisi ed i tormenti di infiniti inferni. E' lo studioso che pensa più reale del contenuto dei suoi pensieri? O non è il soggetto stesso una categoria transeunte, rugiada su un filo d'erba, in attesa di evaporare al primo sole dell'alba? Nulla dunque esiste. Tutto scorre. L'universo è la cascata di faville di un fuoco d'artificio.

Gravitazione... Nella sua forma estrema, una delle idee più terrificanti concepite dalla mente umana. Al centro del mondo, esiste un punto che racchiude l'assoluto di tutte le verità. Da tale radice eterna fluiscono filamenti sottili, raggi di consistenza eterica che raggiungono i più remoti grumi di materia. L'universo è reale solamente in quanto è permeato dalle emanazioni del suo centro immutabile. L'unico problema che la mente umana possa risolvere, consiste nel trovare una adeguata formulazione linguistica del seme originario, il nome vero... Pochi segni in grado di racchiudere ciò che è eternamene. Ogni invenzione, ogni sforzo del pensiero, non può, nel migliore dei casi, che riportarci là dove già eravamo, di fronte al nostro punto di partenza. Ogni movimento è illusorio, ogni pensiero degno di questo nome consisterà esclusivamente in una catena di deduzioni, in grado di derivare verità parziali dall'unica verità globale, sempre la stessa. Il tempo è illusorio, poiché ogni istante è già ben definito da sempre e per sempre. Il pensiero è una foresta di cristallo, scintillante ed immutabile. E' forse libera la mente che pensa? Oppure non è anch'essa una sequenza di fotogrammi che si susseguono nell'unico ordine possibile, incatenati alle ferree leggi della casualità? Ogni cosa dunque è soggetta alla norma. Niente è libero. L'universo è un pesce rosso imprigionato in una sfera di ghiaccio.

Economia

Spesso, nel corso del tempo, il pensiero economico ha mostrato un certo spirito di emulazione verso l'apparato concettuale e gli strumenti matematici utilizzati dalle scienze naturali. Del resto, ciò non può destare particolare sorpresa, poiché nel mondo occidentale quest'ultimo settore di indagini, insieme con i correlati sviluppi tecnologici, ha rappresentato il motore del processo di crescita globale. Ispirandosi alla legge di Newton, generazioni di studiosi hanno cercato l'essenza ultima del valore economico, attraverso la formulazioni di teorie ciascuna delle quali aspirava al ruolo di verità di ultima analisi, valida sempre e ovunque. La gran mole di studi scaturita da tale approccio ha contribuito ad edificare le fondazioni del pensiero economico. Tuttavia, occorre notare che nessuna formulazione è stata in grado di avvicinarsi al livello di capacità predittiva che caratterizza la legge di gravitazione universale. Tale evenienza non può essere attribuita all'inadeguatezza dell'apparato matematico, il quale peraltro si è dimostrato notevolmente efficace nell'ambito delle discipline concernenti i fenomeni naturali. La scarsità di abilità previsionali, che affligge i filoni di ricerca in questione, va attribuita a cause assai più profonde e strutturali. A seguito di riflessioni concernenti le radici della problematica, alcuni studiosi hanno ritenuto opportuno far riferimento a Darwin ed al suo approccio, dialetticamente antitetico a quello gravitazionale. Di qui il fiorire di sviluppi teorici, rimarchevoli per raffinatezza dei costrutti ma, in qualche modo, viziati dal sospetto di una generale vaghezza delle fondazioni. Tale dubbio non è del tutto infondato, poiché è abbastanza evidente che una teoria di tipo evolutivo non possa basarsi interamente su proposizioni di natura deduttiva, come è il caso degli approcci gravitazionali. La mancanza del centro di gravità implica necessariamente un maggior ricorso a costanti esogene localmente determinate e dunque, alla fin fine, la strutturazione dei modelli risulterà meno logicamente concatenata di quanto non accada per teorizzazioni di altra natura. Se ci si spinge troppo lontano sulla strada della costruzione di teorie valide solo localmente, si rischia di costruire una scienza che coincida con l'immagine del mondo percepita dalla profanità. Ovvero, una entità sostanzialmente inutile. Viceversa, c'è da notare che, ove l'oggetto dell'analisi sia definito con sufficiente chiarezza, la teoria economica ha sviluppato metodologie in grado di fornire previsioni con un alto grado di affidabilità, così come di regolare il corso degli eventi mediante operazioni di fine tuning. In conclusione, lo stato dell'arte sembra indicare una soluzione di compromesso. Accantonata l'aspirazione agli assoluti, evitata la tentazione ridurre il mondo ad una miriade di frammenti privi di leggibilità, nell'ambito di scenari sufficientemente vasti, e tuttavia ben delimitabili, la scienza economica è in grado di esprimersi al meglio. Tale è lo stato dell'arte. Qualcuno è in grado di andare oltre?


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