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PROLOGO

Era ormai un’abitudine: ogni sera lasciavano la casa di campagna dove si erano rifugiati tutti e cinque a scrivere canzoni per il nuovo album e percorrevano quella strada per andare al distributore automatico di film dietro la chiesa del paesino. Era una settimana che stavano là e non avrebbero potuto scegliere un posto migliore. Era stato Kevin a scovare quella casetta dispersa nel verde, lontano da tutto e da tutti. Scrivere lì non era difficile e per loro 5 era anche l’occasione per riunirsi dopo un po’ di tempo, lontano dal clamore e dagli obblighi del loro lavoro.

La strada che stavano percorrendo era l’unica che dalla loro casa portava al paese e di solito era abbastanza trafficata ma a quell’ora di notte non c’era mai nessuno ed era proprio per quello che si muovevano a quell’ora: per non dare nell’occhio e per avere quell’anonimato praticamente impossibile alla luce del giorno.

Lui era al volante mentre l’amico canticchiava sul sedile accanto, sfogliando il catalogo dei film: gli altri tre erano rimasti a casa.

Ad un certo dal nulla comparve una macchina ferma in mezzo alla strada con i fari accesi.

-- Attento !!! --

Fu la frenata più brusca che avesse mai effettuato: erano finiti in testa-coda e la testa gli pulsava come se qualcuno stesse bussando al suo interno per uscire.

-- Stai bene? --

-- Sì, e tu? --

-- tutto ok --

La voce dell’amico non aveva ancora terminato l’ultima parola quando la sua portiera si spalancò e si sentì trascinare fuori da due braccia potentissime.