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CAPITOLO 1

-- Siamo noi ! -- Jane

Casa sua : non gli era mai sembrata così bella ! Tutto era come l’aveva lasciato… forse un po’ più in ordine, sicuramente c’era lo zampino di sua madre… comunque tutto era al suo posto, e anche l’odore era lo stesso.

-- Nick, ciao bello, finalmente a casa ! -- BJ

BJ gli corse incontro e lo abbracciò affettuosamente. Era stata con lui in Canada fino a una settimana prima quindi per lei la nuova condizione di Nick non era una novità.

-- Come è andato il viaggio ? -- BJ

-- Normale. Dove sono gli altri ? -- Nick

-- Sono in cucina : ti abbiamo preparato una cena straordinaria -- BJ

Perché non arrivavano ? cosa stavano facendo ancora in cucina ? Nick era terrorizzato : forse non gli volevano rivolgere la parola

-- Cosa c’è ? -- BJ

-- Perché non … -- Nick

-- ciao fratello – Leslie

Ecco finalmente qualcuno : Leslie. Nick accennò un sorriso cercando di leggere cosa stesse pensando sua sorella nel vederlo

-- Mi è concesso abbracciarti ? -- Leslie

Ecco quello che temeva : Leslie gli stava rinfacciando il fatto che non li aveva voluti in ospedale

-- Leslie senti non ho voglia di discutere adesso -- Nick

-- Bene neanche io ho voglia adesso : rimandiamo la litigata magari a più tardi -- Leslie

Leslie si chinò verso la sedia a rotelle e abbracciò Nick … che sensazione strana … aveva sempre dovuto alzarsi in punta di piedi per dargli un bacio. E poi quanto era dimagrito : sentiva le ossa del torace tra le sue mani. Era però anche una splendida sensazione : seppure sapeva di non essere mai stava la sorella preferita di Nick, per lei lui lo era! Avrebbe voluto stare con lui in Canada e magari litigarci come facevano sempre, visto il caratterino che si ritrovava, ma lui l’aveva esclusa e questo l’aveva fatta soffrire terribilmente. Si era ripromessa che sarebbe rimasta fredda e distaccata al loro incontro, ma appena l’aveva visto aveva solo desiderato gettarsi tra le sue braccia… e adesso il sentirsele addosso aveva di colpo cancellato tutta la rabbia e il rancore.

-- Se lo molli posso abbracciarlo anche io -- Aaron

Ecco il momento più difficile : il suo adorato fratello Aaron. Il cuore di Nick incominciò a battere all’impazzata ma durò solo pochi istanti poiché Aaron gli si gettò al collo.

-- Sei cresciuto -- Nick

-- Sì, qualche millimetro. Tu invece sei dimagrito , non ti davano da mangiare ? -- Aaron

Erano frasi scontate, quasi di circostanza ma Aaron non sapeva cosa dire. Dopo quasi due mesi di angoscia, preoccupazione, rabbia e disperazione Nick era lì tra le sue braccia e lui non aveva nulla da dirgli e non aveva idea di come comportarsi. Non sapeva se gli faceva piacere essere abbracciato, non sapeva se stringendolo gli stava facendo male, non sapeva se poteva spingere la sua sedia rotelle o se era libero di parlargli di tutto. Si sentiva come se fosse di fronte ad una nuova persona. E aveva così tante cose da chiedergli e così tante novità da raccontargli.

L’abbraccio terminò quando Nick con la coda dell’occhio scorse Angel

-- Ciao Angel, sei sempre più bella -- Nick

-- Non quanto te -- Angel

Una freddissima risposta per un abbraccio altrettanto glaciale

In realtà c’era da aspettarselo ma per Nick fu lo stesso molto dura.

-- La cena è già pronta ? -- Jane

-- Sì, dobbiamo solo mettere in tavola -- Leslie

-- Bene, perché ho una fame… e che buon profumino viene dalla cucina -- Bob

Si diressero verso la sala da pranzo : che bello c’era tutta la famiglia riunita. Nick arrivò sulla porta e si fermò : la tavola era apparecchiata con una splendida tovaglia rossa, piatti ,bicchieri e tovaglioli colorati( l’inconfondibile zampino di suo fratello), candele profumate accese, sei sedie intorno al tavolo… sei sedie e un vuoto, il vuoto che sarebbe stato colmato dalla sua sedia a rotelle! Un brivido gli percorse la schiena e improvvisamente si ricordò che questa non era una normalissima cena di famiglia, che lui non stava osservando la scena dall’alto del suo metro e novantadue , che nulla era normale. L’idea di spingere la sua sedia a rotelle fino a quel vuoto gli sembrò così difficile, così umiliante.

-- A dire il vero non ho molta fame -- Nick

-- Cosa ? Come è possibile ? Nick tu hai sempre fame -- Aaron

-- ho mangiato un po’ in aereo e adesso mi sento molto stanco : credo che farò una doccia e mi metterò a letto. -- Nick

-- non vuoi assaggiare proprio niente ? Leslie e Angel hanno cucinato per ore -- Jane

-- Mi dispiace, lo mangerò domani -- Nick

-- Domani farà schifo! -- Angel

Ancora quel tono glaciale

-- E’ normale che Nick sia stanco, ti accompagno su ? -- BJ

-- No vado io così porto su anche la valigia -- Bob

-- Ma… -- Aaron

Jane appoggiò una mano sulla spalla del figlio minore e Aaron , seppur deluso , si sedette a tavola mentre Nick e il padre si diressero verso la stanza.

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-- Eccoci -- Bob

Bob aprì la porta . Nick non seppe trattenere un sorriso nel rientrare nella sua amata camera.

-- Abbiamo cercato di modificare il meno possibile; cosa ne dici ? -- Bob

Quel " meno possibile" a Nick sembrava già tanto ma sapeva che era indispensabile. Innanzitutto il letto, era matrimoniale ma con delle specie di aste che si potevano tirare fuori all’occorrenza e che sarebbero servite da appoggio per facilitargli i movimenti. Non c’era nulla in mezzo alla stanza per consentire gli spostamenti con la sedia a rotelle e sia la scrivania che il mobile del computer era privi di sedie. In compenso, accanto al letto era stata aggiunta una poltrona

-- Nel letto si tirano su tipo la testa o i piedi ? -- Nick

-- Sì, è come quello dell’ospedale solo che è matrimoniale. Si controlla il tutto con quel telecomando. -- Bob

-- E il bagno ? -- Nick

-- Quello abbiamo dovuto rifarlo completamente. Abbiamo mantenuto i colori che avevi scelto tu ma per adeguarlo alle tue condizioni abbiamo dovuto cambiare tutto. Vieni a vedere -- Bob

Nick si affacciò un po’ titubante ma non era poi così male: sembrava il bagno che aveva in ospedale. Tutto era molto basso, i sanitari erano zeppi di sponde su cui far leva e anche la vasca era identica a quella su cui si era esercitato.

-- Mi piace -- Nick

-- Davvero ? -- Bob

-- Sì . anzi quasi quasi lo provo subito e mi faccio un bel bagno. -- Nick

-- Ottima idea, ti preparo l’acqua nella vasca -- Bob

Nick tornò in camera e incominciò la lunga procedura per spogliarsi. I fisioterapisti gli avevano insegnato esattamente come fare. Incominciò con il togliersi la felpa e la camicia e rimanere in magliettina , poi si tolse le calze e le scarpe e adesso veniva la cosa più difficile. Non poteva sfilarsi i pantaloni e i boNicker rimanendo sulla sedia a rotelle così aveva imparato a spostarsi sul letto, spogliarsi ,e quindi ritornare sulla sedia. Una volta pronto, con la sola maglietta addosso, tornò nel bagno da suo padre.

-- Ecco, va bene così l’acqua ? -- Bob

-- Credo di sì -- Nick

-- Bene, vado giù a cenare… cosa c’è Nick ? -- Bob

Lo aveva fatto miriadi di volte durante la fisioterapia ma non era mai stato da solo nella stanza, c’era sempre stato comunque qualcuno pronto ad intervenire se fosse caduto.

-- Devi proprio andare ? -- Nick

-- no, certo che no. E’ solo che credevo volessi rimanere un po’ da solo -- Bob

-- A dire il vero mi piacerebbe se restassi -- Nick

-- Allora vado a prendermi qualcosa da mangiare e torno su -- Bob

Bob ritornò da Nick dopo circa 5 minuti

-- Vuoi una mano ? -- Bob

-- No -- Nick

Nick si tolse la maglietta quindi fece forza sulle braccia e si sistemò sul bordo della vasca. Seppure la parte superiore del suo corpo si era enormemente rinforzata con la ginnastica, gli era comunque estremamente faticoso ogni movimento. Bob notò immediatamente la fatica dipinta sul volto del figlio.

-- Lascia che ti dia una mano almeno per questa sera, hai fatto un viaggio lunghissimo, domani farai da solo -- Bob

-- Ok, grazie -- Nick

Bob sollevò Nick e lo appoggiò delicatamente sul fondo della vasca. L’acqua gli arrivava a metà torace e le bolle dell’idromassaggio che gli massaggiavano delicatamente la pelle fecero sentire Nick in paradiso

Bob si accomodò sul water e gustando la sua cena passò un ora a chiacchierare e a scherzare con il figlio.

-- Basta per oggi ? -- Bob

-- Sì -- Nick

Bob lo prese in braccio e lo portò sul letto. Nick si asciugò e si infilò una maglietta; quindi si posizionò sotto le coperte.

-- Vuoi che resti ancora ? -- Bob

-- No, voglio dormire -- Nick

-- Ok, se hai bisogno chiama . Buonanotte-- Bob

-- Grazie papà … e... papà ... non ho voglia di vedere nessuno -- Nick

-- Ok, come vuoi -- Bob

Eccolo dunque, finalmente a casa . L’unica cosa che riuscì a pensare prima che il sonno lo rapisse fu che si sentiva solo : era strano perché con lui c’era tutta la sua famiglia, ma era come se loro non potessero capirlo, come … la sua mente era annebbiata ora ma una cosa era sicura: erano passate solo poche ore ma già sentiva la mancanza di Brian, AJ , Howie e Kevin

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I restanti 5 membri della famiglia avevano consumato il loro pasto piuttosto velocemente e quasi in silenzio, un po’ scioccati per le condizioni di Nick ,un po’ delusi per il suo comportamento.

Bob scese dopo più di un’ora

-- Tutto bene ? -- Jane

-- Sì, sono rimasto con lui mentre faceva il bagno e adesso si è messo a letto. -- Bob

-- Gli hai dato una mano ? -- Jane

-- All’inizio si è arrangiato ma poi ha ceduto e l’ho spostato io -- Bob

-- Io vado a fare i piatti -- Angel

-- Aspetta, dobbiamo parlare di alcune cose che riguardano Nick. Lo so che sarà difficile all’inizio ma piano piano ci si fa l’abitudine. Lo psicologo si è raccomandato di non asfissiarlo, di non stargli sempre addosso. Nick è quasi completamente indipendente e ci tiene ad esserlo: perciò se vedete che fa fatica a fare qualcosa aspettate un po’ prima di aiutarlo, a meno che non ve lo chieda lui. Inoltre ricordatevi che è sempre stato un vergognoso : il suo sedere e la schiena sono a forte rischio di piaghe e tagli e a tal proposito in ospedale lo tenevano svestito. Ovviamente qui a casa questo non è possibile ma almeno di notte hanno detto di farlo anche qui, pertanto non fate cose che lo mettano in imbarazzo. Ci siamo capiti Aaron ? -- Bob

-- Cos’è , non potremo fare più niente ? -- Aaron

-- no, dovete solo prestare un po’ più di attenzione -- Jane

-- Per quanto riguarda cose strettamente mediche non c’è molto: prende 6 pastiglie al giorno per mantenere la paralisi, quindi se vi sembra che ne stia prendendo di meno ditecelo. In ultimo Nick non è di cristallo, non rischia di rompersi appena lo toccate quindi non vi comportate come se lo fosse. Domande ? -- Bob

-- Posso andare adesso ? -- Angel

-- Cosa c’è che non va ? -- Jane

Angel si alzò di scatto e corse in cucina, incapace di ascoltare oltre .

CAPITOLO 2

-- Hey, bell’addormentato -- AJ

Nick si sentì scuotere e si ritrovò seduto sulla poltrona accanto al letto AJ , come accadeva spesso in ospedale

-- Hey Bone ! -- Nick

-- Buongiorno -- AJ

-- Ciao, che ci fai qui ? -- Nick

-- Sono andato a fare footing, poi sono andato a messa e prima di andare a casa volevo venire a svegliarti -- AJ

-- Sei stato molto gentile -- Nick

-- Gentile ? Kaos, tu mi preoccupi certe volte ! Sarebbe stato più nei tuoi canoni un " vai a quel paese , non rompere, lasciami dormire" -- AJ

Nick sorrise e si stiracchiò

-- Come è andato l’arrivo a casa ? Sei ancora vivo quindi questo è già un buon segno -- AJ

-- Insomma, così così. A parte Angel che mi ha rivolto due parole glaciali in croce, con gli altri è andata discretamente ma sono stato con loro solo 10 minuti -- Nick

-- solo 10 minuti ? e perché ? -- AJ

-- Perché non mi sentivo a mio agio, non sapevo cosa dire e poi non avevo voglia di parlare. J, avessi visto come mi guardavano: Aaron fissava la mia sedia a rotelle come se fosse un UFO -- Nick

-- Nick si devono abituare… e 10 minuti direi che è un po’ poco. Per il resto ? -- AJ

-- Mi hanno praticamente distrutto e ricostruito il bagno e anche il letto vedi, e hanno tolto tutte le sedie dalla mia stanza … questa notte mi guardavo intorno e nella penombra non mi sembrava neppure camera mia -- Nick

-- Questa notte ? Non hai dormito ? -- AJ

-- Non tanto , mi sono svegliato una marea di volte -- Nick

-- come mai ? Avevi male ? -- AJ

-- No. E’ che … lasciamo perdere -- Nick

-- Questa mattina sei tutto strano. Cos’è un segreto di stato ? -- AJ

-- No è che … avevo paura di scoprirmi nel sonno -- Nick

-- Temo di non aver capito. Di scoprirti ? E allora ? -- AJ

-- AJ, sveglia, metti in funzione i tuoi neuroni ! Non sono più in ospedale, sono a casa mia con ben 4 donne. Non mi sarebbe per niente piaciuto se al risveglio mi fossi trovato nudo davanti a Angel , per esempio -- Nick

AJ scoppiò a ridere .

-- Partendo dal fatto che è tua sorella , direi che non sarebbe successo nulla -- AJ

-- AJ, Angel è una tredicenne vergognosa e per di più incavolata dura con me -- Nick

-- Angel è una tredicenne ormonata, al massimo ti poteva saltare addosso… sto scherzando ovviamente, scherzo. E comunque primo se è davvero così incavolata come dici non sarebbe mai venuta , e secondo ribadisco , tu sei suo fratello--AJ

-- Buongiorno fratello… ciao , non sapevo avessi visite… magari torno tra un po’ -- BJ

-- Perché, dove vai BJ ? -- AJ

-- Ad infilarmi qualcosa -- BJ

Dopo pochi secondi ritornò con addosso una vestaglia

-- no, perché ti sei messa quell’affare ? Stavi molto meglio in mutandine e canottiera -- AJ

-- Porco ! Allora Nick, dormito bene ? -- BJ

-- Sniiiii -- Nick

-- Mamma mi ha detto che tra un’ora e mezza avete l’appuntamento in ospedale quindi sarebbe meglio se incominciassi a prepararti. Per colazione … vieni giù o la vuoi qui ? – BJ

-- No, non voglio niente, mangerò qualcosa in ospedale -- Nick

-- tu AJ ? -- BJ

-- Io prenderei volentieri un caffè , ma vorrei restare su con Nick mentre si prepara. -- AJ

-- non c’è problema, te lo porto io -- BJ

E detto questo uscì

AJ notò che Nick si stava guardando intorno

-- cosa c’è ? -- AJ

-- Mi avvicini la sedia a rotelle ? Guarda dove l’ha piazzata mio padre, non sarei mai riuscito a raggiungerla ! Vedrai che l’ha fatto apposta , perché così ero obbligato a chiamare qualcuno -- Nick

-- Io invece scommetto che l’ha messa là solo perché così non stava tra i piedi -- AJ

-- Tra i piedi ? Tra i piedi a chi AJ ? La mia sedia a rotelle sta tra i piedi ? Perché se la mia sedia a rotelle sta tra i piedi allora anche io sto tra i piedi visto che ci sto seduto sopra ! -- Nick

-- Lo sai che non è quello che intendevo. Io volevo solo dire che … -- AJ

-- Certo , come no… dai lascia perdere … avvicinala al letto -- Nick

-- Nick … -- AJ

-- Me l’avvicini o devo strisciare sul pavimento per raggiungerla? -- Nick

AJ si alzò di scatto e la spostò accanto a Nick che si scoprì e vi si sedette sopra.

-- Se ti sposti riesco a passare -- Nick

AJ si scansò e Nick si diresse verso la porta del bagno

-- Vuoi una mano ? -- AJ

L’unica risposta che ottenne fu la chiusura della porta

-- Non mettere la chiave ! Io rimango qui -- AJ

-- Ecco il caffè. Dov’è mio fratello ? -- BJ

-- In bagno. Grazie per il caffè . BJ, noi pensavamo di venire spesso qui , pensi sia un problema per i tuoi ? -- AJ

-- No, non penso. E poi questa è casa di Nick -- BJ

-- E poi un’altra cosa. Ne parlavamo ieri sera con Howie : so che avete modificato il bagno e volevo sapere a chi ci dobbiamo rivolgere per fare la stessa cosa -- AJ

-- Volete fare un bagno per handicap ? -- BJ

-- Sì, tanto sia in casa mia che in casa sua ne abbiamo una barca di bagni e modificarne uno sarebbe l’ideale , così quando viene Nick a trovarci … -- AJ

BJ diede un bacio ad AJ

-- Mio fratello è una persona molto fortunata -- BJ

-- Lo siamo anche noi . -- AJ

-- Comunque dovete chiedere a mio padre -- BJ

Nick uscì dal bagno e incominciò ad aprire i cassetti

-- cosa cerchi ? -- BJ

-- Un paio di boxer, una maglia, pantaloni, calze… sai quella roba che si usa mettersi addosso quando si esce -- Nick

-- Allora primo non è stato toccato niente della tua roba quindi dovrebbe essere esattamente dove l’hai lasciata e secondo modera il tono perché non ti ho fatto niente -- BJ

-- Lascia stare BJ, è incazzato con me -- AJ

-- non sono incazzato con nessuno -- Nick

-- Come no ! -- AJ

Nick prese la roba e l’appoggiò sul letto. Quindi si tolse la maglietta e si spostò sul letto dove rimase per alcuni secondi respirando faticosamente

-- Una mano ? -- BJ

-- No -- Nick

BJ fece un passo indietro ed AJ prese a sorseggiare il suo caffè. Vedendo che il fratello rimaneva ancora immobile prese in mano i boxer

-- Mettili giù -- Nick

-- Lascia che te li infili , solo dalle gambe poi fai dai solo -- BJ

-- No -- Nick

-- Nick è troppo faticoso per te adesso, non puoi fare tutto da solo -- BJ

-- Ho detto di no -- Nick

-- Solo i boxer e i pantaloni -- BJ

-- BJ qual è il problema ? Sono lento e faccio fatica e se ti da fastidio vederlo puoi anche andartene -- Nick

-- Non mi da fastidio, non mi da fastidio nulla di te, è a te che da fastidio. Vado giù a fare colazione -- BJ

AJ osservò la ragazza uscire dalla stanza e poi si rivolse a Nick

-- Quando vedrai il nuovo psicologo ? -- AJ

-- Cosa centra adesso questo ? Mi hanno dimesso , non sono più depresso -- Nick

-- Ti hanno dimesso ma dicendo che devi riprendere le sedute qui -- AJ

-- E allora ? -- Nick

-- E allora vorrei che rispondessi alla mia domanda. Oggi devi andare in ospedale, vedrai anche il nuovo psicologo ? -- AJ

-- No, devo vedere l’ortopedico e il neurologo e oggi pomeriggio il fisioterapista ; lo strizza cervelli domani -- Nick

AJ riprese a bere dalla sua tazzina

-- J ? -- Nick

-- Dimmi -- AJ

-- Mi aiuti ? -- Nick

AJ sorrise e appoggiò la tazzina sul comodino. Infilò i boxer ai piedi di Nick e lo sollevò leggermente mentre lui se li tirava su ; quindi fece la stessa cosa con i pantaloni della tuta mentre per la maglia , la felpa , le calze e le scarpe Nick fece tutto da solo. Si posizionò sulla sedia a rotelle e si incamminarono verso le scale

-- io adesso vado, ti telefono questa sera -- AJ

-- Ok, ci sentiamo più tardi -- Nick

-- Dimenticavo : la tua sedia non mi sta mai tra i piedi -- AJ

-- Sì lo so -- Nick

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Nick era molto nervoso poiché non sapeva esattamente cosa aspettarsi. Erano in ospedale per incontrare i nuovi medici che si sarebbero presi cura di lui. Si era messo un cappello in testa con una visiera che gli copriva quasi completamente il viso e occhiali scuri per paura di essere riconosciuto da qualcuno , ma questa era una clinica esclusiva dove erano ammessi solo pazienti vip e nessuno lo stava degnando del minimo sguardo.

-- Signori, prego da questa parte -- Infermiera

La signorina li fece entrare in uno studio molto ampio e quasi nello stesso istante entrò un signore in camice bianco sulla cinquantina , con un viso molto dolce

-- Buongiorno. Io sono il dottor Smith e sarò responsabile della cura del signor Carter -- dott.Smith

Il dottore strinse la mano ai tre , quindi si rivolse al suo paziente, guardandolo incuriosito

-- Mi è giunta voce che hai due occhi bellissimi, potrei avere l’onore di vederli ? -- dott.Smith

Nick sorrise e si tolse sia il cappello che gli occhiali

-- Devo dire che le informazioni erano assolutamente esatte. Allora Nickolas, Nick, come preferisci ? -- dott.Smith

-- Nick -- Nick

-- Bene Nick, come stai ? -- dott.Smith

-- Non c’è male -- Nick

-- Ottimo. Allora io ho ricevuto la documentazione riguardo il tuo caso e ho parlato a lungo sia ieri che questa mattina con i colleghi canadesi quindi ci sono solo alcune piccole cose che voglio sapere adesso da te e poi ti visiterò . -- dott.Smith

Nick annuì

-- Allora, primo voglio sapere se hai avuto da quando sei uscito dall’ospedale -- dott.Smith

-- niente di terribile -- Nick

-- Hai preso antidolorifici ? -- dott.Smith

-- Uno ieri e uno oggi -- Nick

-- Molto bene. I dolori dove erano ? -- dott.Smith

-- Alla schiena -- Nick

-- Hai una qualche sensibilità alle gambe, senti dolore, prurito, fastidio, bruciore o riesci a muoverle anche se poco?--dott.Smith

-- No -- Nick

-- Bene , allora tutto funziona come previsto. Da quando ti hanno tolto il respiratore e l’ossigeno hai mai avuto problemi a respirare ? -- dott.Smith

-- Mi viene un po’ di fiatone quando faccio qualche sforzo -- Nick

-- che poi passa subito ? -- dott.Smith

-- Sì -- Nick

Il dottore continuava a segnare su una specie di registro e ogni volta che annuiva Nick si sentiva sollevato

-- Hai mai avuto problemi a muovere le braccia ? Qualche formicolio, qualche dolore, qualche fastidio, bruciore?--dott.Smith

-- No, mai -- Nick

-- Qualche problema nel mangiare ? -- dott.Smith

-- no -- Nick

-- In realtà sta mangiando pochissimo -- Jane

-- Mamma ! -- dott.Smith

-- Cosa c’è ? Non è normale che mangi così poco, Nick ha sempre mangiato tantissimo -- Jane

-- signora Carter non c’è da preoccuparsi , è dovuto un po’ ai farmaci che prende, un po’ anche alla sua condizione psicologica ! Procediamo , dove ero arrivato? Ah, ecco . Mai avuto problemi con la funzione sessuale ? -- dott.Smith

Nick e i genitori spalancarono gli occhi allibiti dalla domanda

-- Intendo dire se hai avuto esperienze sessuali dopo l’incidente e se ci sono stati problemi -- dott.Smith

-- Si ne ho avute e no, non c’è stato alcun problema -- Nick

Nick si sentì puntati addosso gli occhi dei genitori

-- Mai avuto dolore, prurito, fastidio, bruciore a livello dei genitali ? -- dott.Smith

Nick voleva sprofondare sotto il pavimento ma capì che doveva rispondere

-- Dolore e bruciore quando avevo il catetere -- Nick

-- Sì, vedo che te l’hanno tolto da poco, da una settimana … hai avuto problemi dopo che te l’hanno tolto ? -- dott.Smith

Il dottore vide Nick arrossire e decise di dargli una mano

-- E’ normale nei primi giorni dopo che lo tolgono un po’ di incontinenza… l’hai avuta ? -- dott.Smith

-- L’ha avuta per i primi due giorni -- Jane

-- Adesso hai ancora qualche problema ? -- dott.Smith

Nick scosse la testa

-- Bene direi che va tutto per il meglio. Adesso se ci volgiamo accomodare nell’ambulatorio ci sarà un’infermiera che ti aiuterà ad indossare il camice -- dott.Smith

Si stavano spostando nell’altra stanza quando furono richiamati indietro

-- Scusatemi ancora un secondo… sta arrivando la fisioterapista. So che avete un appuntamento nel pomeriggio ma intanto ve la presento -- dott.Smith

Si sentì bussare

-- Avanti vieni pure -- dott.Smith

Nick si voltò .

-- Ecco, questo è il nuovo paziente, i signori Carter e loro figlio Nickolas … -- dott.Smith

Nick rimase immobile

-- C’è qualcosa che non va ? -- dott.Smith

-- e’ un piacere rivedervi signori Carter… Ciao Nick -- Sam