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CAPITOLO 19

-- e’ bellissimo qua -- Sam

Sam non poteva fare a meno di fissare l’oceano piatto come una tavola dall’oblò della barca e la luna che si specchiava in esso. Tutto era stupendo. Nick aveva organizzato una cena a lume di candela e come loro primo vero appuntamento questo poteva davvero considerarsi un sogno: il più bel sogno che Sam avesse mai fatto.

Ne aveva avuti di ragazzi prima di lui ma nessuno l’aveva mai fatta divertire tanto. Nick era un comico nato ma era anche un ragazzo interessantissimo e al contrario di quello che si diceva in giro aveva un’opinione su tutto: politica, ambiente, musica, cinema … non c’era nulla che non conoscesse.

Il cameriere che Nick aveva ingaggiato finì di sparecchiare e si congedò lasciando sul tavolo una bottiglia di vino, alcuni pasticcini e una macedonia di fragole.

Non era la tipica serata a cui Nick era abituato e nemmeno il tipico menù di Nick, lui avrebbe preferito patatine e cola , ma Sam non era una ragazza come le altre: Sam era una donna e come tale andava trattata.

Sam era bellissima: il corpo imprigionato in un abito lungo nero e attillato. I capelli raccolti sulla testa. Avrebbe voluto starle accanto in piedi e stringerla al petto. Un velo di tristezza scese sui suoi pensieri e Sam se ne accorse all’istante.

-- Nick ? Tutto bene? -- Sam

-- Sì certo. Ti è piaciuta la cena? -- Nick

Sam sorrise e si avvicinò a lui. Prese i manici della sedia a rotelle e la spinse verso la piccola camera da letto della barca.

-- Ora ti farò vedere quanto mi è piaciuta la cena … e quanto mi piace stare qui … e quanto mi piaci tu ! -- Sam

Sam si tolse scarpe e calze e si sfilò il vestito.

-- Sam aspetta … io non posso … lo sai -- Nick

-- Sì che puoi Nick , tu puoi tutto … basta volerlo -- Sam

-- No Sam -- Nick

Sam aveva incominciato a togliergli il maglione ed era passata velocemente ad occuparsi della cerniera dei suoi pantaloni. Per quanto Nick fosse praticamente accecato dall’eccitazione non poteva di certo dimenticare che aveva il catetere e che sotto, in quel momento, non sentiva niente.

-- no Sam , non questa sera. -- Nick

Sam , dal canto suo, era invece abituata a tali situazioni poiché il suo ex ragazzo era paralizzato dalla vita in giù e per questo non riusciva assolutamente a capire quale fosse il problema. Attribuì il rifiuto di Nick alla solita timidezza del ragazzo e gli tolse anche la maglietta.

-- Sam no … ti prego … Sam … ho detto di no -- Nick

Nick aveva alzato la voce ma per Sam il tutto era ancora più eccitante.

-- cosa gli stai facendo? Togligli immediatamente quelle mani di dosso -- AJ

-- AJ ? -- Nick

Alla vista di AJ Sam tentò prima di coprirsi e poi , afferrato il vestito, si chiuse in bagno.

Nick era allibito: non sapeva pensare ad una situazione più imbarazzante di quella.

-- cosa diavolo ci fai qui AJ ? Anzi , non dirmelo… non lo voglio sapere… non voglio nemmeno sentire la tua voce… non voglio vedere la tua faccia da stronzo inventare chissà quale assurda scusa quindi … vattene !!! -- Nick

-- Passavo di qui e … -- AJ

-- ho detto vattene ! -- Nick

-- Aspetta Kaos , quella ti stava stuprando … -- AJ

-- AJ ma cosa dici ? Vattene , Vattene, vattene, vattene … vattene subito di qui !!! -- Nick

-- Nick l’ho fatto per il tuo bene ! -- AJ

Nick scaraventò un bicchiere contro la parete mancando per pochi centimetri AJ.

-- Allora rimani pure con la tua puttana e fatti pure violentare da lei -- AJ

AJ se ne andò sbattendo la porta e Nick pensò che se non fosse stato la persona con la testa sulle spalle che era, si sarebbe buttato in mare con tutta la sedia a rotelle. Perché andava tutto storto?

-- Nick, portami a casa -- Sam

-- Sam mi dispiace, non so cosa dire -- Nick

-- non dire nulla , riportami solo a casa per favore -- Sam

-- Sam … -- Nick

-- Ti prego Nick, riportami a casa … parleremo domani -- Sam

Nel momento in cui Sam scese dalla macchina e si diresse verso il portone di case senza nepoure dargli un bacio sulla guancia, Nick decise che alcune cose dovevano assolutamente cambiare per il bene suo e soprattutto per quello della sua salute mentale.

CAPITOLO 20

La serata alla fine era stata un disastro … o meglio era stata fantastica fino a che AJ non aveva deciso di fare il salvatore dei più deboli e piombare alla barca. Nick ancora non poteva credere che fosse successo realmente ! AJ era una persona intelligente di solito : come cavolo aveva fatto a fare una cosa del genere ? Non poteva darsi pace : una tale figura non poteva che essere un incubo .

Erano ormai le tre di notte quando parcheggio la sua auto nel cortile di casa e tutte le luci erano spente, per fortuna, perché di parlare con qualcuno proprio non ne aveva voglia .

Si ritrovò in camera sua senza neppure accorgersene e questo lo fece sorridere poiché oramai tutte le difficili operazioni di scendere dalla macchina e muoversi con la sedia rotelle le faceva in automatico , segno che il suo corpo aveva accettato la sua condizione di invalido : sì , era un invalido a tutti gli effetti . Spostandosi sul letto per spogliarsi si rese conto che stava recuperando la sensibilità al di sotto della pancia e con essa anche un fastidioso dolore dovuto al catetere .

Si sistemò nel letto ma non c’era verso di dormire : troppe emozioni e troppa rabbia . Non gli era chiaro se fosse quell’aggeggio dentro di lui oppure la voglia di fare a pezzettini AJ ma erano ormai ore che giaceva nel letto con gli occhi spalancati. Si infilò i pantaloni della tuta e portandosi dietro il catetere andò in cucina.

-- Non mi pestare ! -- Angel

-- cosa ci fai qui sul pavimento e al buio? -- Nick

-- Penso -- Angel

-- E’ una cosa utile, brava sorella! Ma non sarebbe meglio farlo su una sedia e alla luce del giorno? – Nick

-- Una pensa quando gli viene voglia -- Angel

-- Ok, mi arrendo -- Nick

Angel sembrava piuttosto turbata e Nick non aveva molta voglia di sorbirsi problemi di altri: ne aveva già un quantitativo enorme di suoi. Prese un succo di frutta e andò in salotto dove accese la play-station e si sdraiò sul divano.

-- e tu cosa ci fai in piedi a quest’ora? -- Angel

-- Cerco di non pensare! -- Nick

-- E’ andata male la serata? -- Angel

-- Un vero disastro! -- Nick

-- Sei uscito con qualcuno dei ragazzi? – Angel

-- No, con la mia attuale compagna -- Nick

Si era abituato a dire compagna e non ragazza quando si riferiva a Sam, perché Sam non era una ragazza ma non solo per l’età … Sam era una donna con la D maiuscola per Nick.

-- Davvero? Non sapevo stessi con qualcuno! -- Angel

-- Per via delle mie condizioni? -- Nick

-- no, semplicemente perché non lo sapevo -- Angel

Angel aveva notato un tono una certa irritazione nella risposta di Nick e si era seduta sulla poltrona a guardare il fratello giocare.

-- Comunque non ci credo -- Angel

-- A cosa? -- Nick

-- Che la serata sia stata un disastro. E’ impossibile che sia un disastro quando il famoso Nick Carter esce con una ragazza!--Angel

Angel sperava in un sorriso ma il viso del fratello rimase impassibile.

-- E’ stata colpa di AJ -- Nick

-- Cosa? -- Angel

-- E’ lui che mi ha rovinato la serata: è piombato lì come un pazzo ed ha interrotto il mio incontro galante -- Nick

-- sul serio? Credevo fossero cose che avvengono solo nei film! -- Angel

-- Evidentemente si è innamorato di me e non sapeva come dirmelo -- Nick

I due fratelli si fissarono per alcuni secondi prima di scoppiare a ridere. Era così tanto tempo che non vedeva sua sorella così e la colpa era del suo incidente. Tutti ne avevano risentito ma Angel si era praticamente trasformata in un’altra persona: scontrosa, fredda, perennemente scocciata. Non si ricordava di aver ricevuto un solo gesto d’affetto dalla ragazza dal suo ritorno dall’ospedale.

-- No dai, perché credi abbia fatto una cosa del genere? -- Angel

-- Te l’ho detto! -- Nick

-- Dai seriamente! -- Angel

-- Non ne ho idea. Io credo che nessuno sano di mente arriverebbe nel momento clou gradando " tu, lascialo stare!" -- Nick

-- no, non ci credo … non ha fatto così! -- Angel

-- L’ha fatto eccome invece -- Nick

-- no, non ci posso credere… non AJ! -- Angel

-- E invece sì, proprio lui. -- Nick

Angel scoppiò a ridere di nuovo mentre le passava nella mente la possibile scena.

-- Povero AJ -- Angel

-- Povero AJ? Povero me che mi si è rovinata la serata e mi è impazzito uno dei miei migliori amici – Nick

-- Indubbiamente ti vuole un bene da morire -- Angel

-- E questo lo so bene ma il fatto è che io non sono più un bambino da un pezzo. Come gli viene in mente di fare una cosa del genere? -- Nick

-- Ma Nick tu sarai sempre il suo fratellino … sempre … come io sarò sempre la tua sorellina … o non è forse così? – Angel

Nick sorrise alla piccola Angel nel ruolo di sorella maggiore.

-- E poi è inutile nascondercelo: la tua attuale condizione ci porta ad essere tutti più protettivi nei tuoi confronti -- Angel

-- Ma non sono diventato di cristallo, lo capite? -- Nick

-- Per me lo sei, non ci posso fare nulla. Ti vedo soffrire e mi viene l’istinto immediato di proteggerti. E poi non puoi negare che non sei più quello di prima, che sei più indifeso. -- Angel

Seppure volesse con tutte le sue forze dire di no non poté controbattere all’affermazione della sorella perché era assolutamente vero.

-- Sì, ma credo di poter gestire una storia d’amore senza la supervisione di nessuno, nemmeno quella dell’illustrissimo McLean -- Nick

-- Su questo sono d’accordo con te -- Angel

-- Mi spiace averti spaventato l’altra sera -- Nick

-- A me dispiace che tu sia stato male per colpa mia -- Angel

-- non è così, non è stata colpa tua: sono stato male e basta -- Nick

Nick fece una smorfia ed Angel subito cambiò espressione

-- cosa c’è? -- Angel

-- Niente, è solo il catetere che adesso mi a fa un male cane -- Nick

-- Perché non torni a letto? -- Angel

-- Perché non riuscirei a dormire -- Nick

-- cosa ne dici se vengo anche io? Non ho voglia di passare la notte insonne sola nel mio letto: ci facciamo compagnia!--Angel

-- Cosa hai detto? Hai detto piccolina? -- Angel

Angel si gettò addosso a Nick per la prima volta dopo l’incidente, senza preoccuparsi di fargli male e Nick sentì una ventata di normalità.

Raggiunsero la stanza insieme e Angel si mise sotto le coperte osservando da quella posizione Nick salire sul letto

-- qualcosa non va? -- Angel

Doveva spogliarsi, come sempre quando dormiva… doveva togliersi i pantaloni e posizionare adeguatamente i cuscini per salvare la sua schiene e il suo sedere. Ma non poteva farlo, non quella sera: dormire nudo, con il catetere per di più, con sua sorella di 14 anni era troppo umiliante da sopportare. Si mise sotto le coperte con i pantaloni della tuta indosso e senza alcun cuscino sotto di lui.

-- No, tutto ok. Buonanotte -- Nick

-- Notte -- Angel

Diede un bacio alla sorella e pregò di non doversi pentire di quella decisione al risveglio.