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CAPITOLO 7

--Ma come ti è venuto in mente ? -- Jane

-- Abbassa la voce o sveglierai tutti -- Bob

-- non me ne frega niente, che sappiano quanto il loro padre è stupido -- Jane

-- Jane, stai parlando a vanvera -- Bob

Nick si svegliò di soprassalto al suono di una animata discussione. Fece un po’ fatica a capire dove si trovava ma dopo qualche secondo mettendo a fuoco la stanza capì che era disteso sul divano del salotto dove la notte prima si era addormentato con il padre. Si stiracchiò e buttò un occhio all’orologio : erano le 8 del mattino e nel giro di una mezz’oretta si sarebbero alzati anche i suoi fratelli. Ma cosa avevano i suoi genitori da urlare di prima mattina ? In realtà non era una cosa nuova, i suoi genitori discutevano spesso, come tutte le coppie che si amano, ma di solito mai di mattina

-- Io sto parlando a vanvera ? tu invece agisci a vanvera . Cos’è c’è bisogno che ti ricordi che tuo figlio ha il midollo lesionato ? Come hai potuto farlo dormire in chissà quale posizione, sei un padre … -- Jane

Bob stava perdendo la pazienza e batté pesantemente i pugni sul tavolo facendo sussultare anche Nick che si trovava nell’altra stanza.

-- Sentimi bene Jane, non ho alcun bisogno che mi ricordi nulla, vedo Nick in quelle condizioni ogni secondo e Dio solo sa cosa darei perché non fosse così ma non posso fare nulla, l’unica cosa che posso fare è aiutarlo e ieri notte è stato bene con me sul divano … mi sono svegliato ogni quarto d’ora per assicurarmi che fosse in una posizione consona alle sue condizioni quindi adesso chiuditi quella bocca perché mi hai stufato -- Bob

Raramente aveva sentito suo padre parlare in quel modo e non gli piaceva affatto che i suoi litigassero per lui così decise di richiamare l’attenzione di suo padre

-- Papà ! -- Nick

Ma era già troppo tardi perché Bob era uscito di casa sbattendo la porta

-- Cosa c’è Nick ? Dimmi -- Jane

-- Niente. Papà dov’è ? -- Nick

-- E’ uscito , tornerà tra poco -- Jane

-- Mamma, sto bene, ho dormito bene stanotte , davvero -- Nick

-- Nick, non voglio che ti immischi nelle discussioni tra me e tuo padre, non ti riguardano . -- Jane

-- sì invece che mi riguardano visto che stavate litigando per me -- Nick

-- Cambiamo discorso . Cosa vuoi per colazione ? -- Jane

-- niente mamma, devo vestirmi per andare a fare fisioterapia. Ho bisogno della sedia a rotelle -- Nick

-- e’ in camera tua , vero ? Te la vado a prendere -- Jane

Jane ritornò spingendo la sedia , seguita da Leslie che si chinò su di lui e gli diede un bacio

-- ciao fratello -- Leslie

-- Ciao -- Nick

-- Eccola . Ce la fai ? -- Jane

Nick incominciò a mettersi seduto sul divano per poi passare sulla sedia a rotelle ma si rese subito conto che la cosa era più complicata del solito poiché non sarebbe mai riuscito a posizionarsi sulla sedia senza scoprirsi e quella era una cosa che non aveva assolutamente intenzione di fare poiché indossando solo una maglietta sarebbe rimasto nudo dalla vita in giù di fronte a sua sorella Leslie

-- Nick cosa c’è ? Ti do una mano ? -- Jane

Leslie si era seduta sulla poltrona di fronte a Nick e lo stava fissando incuriosita dallo strano esitare di Nick

-- Quando torna papà ? -- Nick

-- Non ne ho idea . Perché ? -- Jane

Perché suo padre l’avrebbe preso in braccio lasciandolo avvolto nella coperta ma questo non poteva di certo dirlo a voce alta : era troppo imbarazzante. E anche chiedere a sua sorella di lasciare la stanza o voltarsi dall’altra parte sarebbe stato troppo imbarazzante. Di sicuro però doveva muoversi da lì poiché aveva un appuntamento in ospedale

-- Se hai bisogno di una mano ci sono anche io -- Leslie

Era proprio quello il problema, che c’era anche lei.

-- Nick, ma cosa c’è ? Hai male ? Se non ce la fai ti solleviamo noi… oppure… chiamo Aaron ? -- Jane

Per carità, ci mancava anche lui … altra gente davanti a cui stare nudo

Fece un respiro profondo sperando che sua sorella non appena si fosse accorta del fatto che era nudo si sarebbe girata… e invece niente di tutto ciò. Mise le mani sui braccioli della sedia a rotelle e si sollevò per riappoggiarsi sulla sedia; Jane raccolse il plaid che Nick stava mezzo trascinando con sé e lo prese in mano scoprendolo completamente. Nick si sentì morire ma aveva solo due braccia e in quel momento gli servivano per spostarsi. Quando fu a posto sulla sedia tirò su lo sguardo sperando di vedere sua sorella voltata dall’altra parte e invece se la trovò davanti

-- Ti spingo io in camera tua -- Leslie

Nick annuì cercando di coprirsi il più possibile tirando la maglia con le mani e sperando in quel modo di attirare l’attenzione della madre che finalmente capì e distese il plaid sulle gambe di Nick

Leslie lo spinse in camera e là nel privato della sua stanza si lasciò andare ad un urlo di rabbia perché seppure si stava lentamente abituando alla sua nuova vita , le umiliazioni proprio non poteva sopportarle.

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E in tema di cose che proprio non poteva sopportare ora era nell’ambulatorio di Sam, in boxer, pronto alla nuova seduta di fisioterapia con una donna il cui solo nome lo rendeva furioso. Inoltre AJ non si era fatto vedere quella mattina e questo lo aveva fatto sentire così solo perché seppure puntualmente ogni mattina avevano avuto una piccola discussione almeno si era ricordato di lui. Cosa era successo ? Forse anche AJ si era stancato di lui ?

-- ciao Nick, eccomi qui -- Sam

-- Sei in ritardo -- Nick

-- Scusa tanto, ma cos’è, hai fretta ? -- Sam

Sam lo disse con un tale tono di superiorità che la rabbia di Nick si tramutò in un momento di odio profondo

-- Ho certamente di meglio da fare che aspettare te -- Nick

-- Sì , e che cosa ? -- Sam

Sam si mise al lavoro sulle gambe di Nick con un ghigno sulle labbra

-- Per esempio fare fisioterapia con una fisioterapista che almeno riesca ad arrivare in orario -- Nick

Sam si rabbuiò perché questo continuo minacciare il suo licenziamento da parte di Nick la faceva sentire in costante tensione

Nick odiava stare lì per ore senza fare nulla … e oltretutto non poteva nemmeno parlare perché non doveva assolutamente dare confidenza a quella donna. Certo era dura… senza nemmeno accorgersene incominciò a canticchiare

Sam si sentì in paradiso : la voce di Nick era stupenda e il suo corpo nelle sue mani era così invitante…

-- Adesso girati per favore -- Sam

Come il giorno prima Nick si girò a pancia in giù e Sam gli abbassò i boxer. Nick odiava quella situazione perché anche se non voleva ammetterlo le mani di Sam non gli erano indifferenti o almeno, lo erano quando gli massaggiava le gambe poiché non aveva sensibilità lì , ma quando arrivava al sedere e alla schiena la situazione mutava completamente. Continuò a canticchiare per mantenere occupata la mente

Sam dal canto suo invece era estasiata dalla voce di Nick e quelle tre ore di lavoro per lei passarono come niente… anzi ne avrebbe volute altre tre

-- ho finito , puoi rivestirti -- Sam

Nick si girò a pancia in su e cercò di afferrare i boxer per tirarli in su … ma tutto ad un tratto vide un ombra avvicinarsi a lui e quando sollevò lo sguardo sentì delle labbra umide sulle sue e una lingua che forzatamente si era fatta largo nella sua bocca. Non ci pensò nemmeno lontanamente ad allontanarsi, avrebbe dovuto farlo perché l’inferno in cui era sprofondato in Canada era incominciato, così, con uno stupido bacio , ma quella sensazione era meravigliosa.

Sam si rese conto di quello che stava facendo quando sentì la sua mano entrare nei boxer di Nick: si staccò dalla bocca del ragazzo e si diresse verso la porta

-- Ci vediamo domani alla stessa ora -- Sam

Nick la osservò chiudere la porta dietro di sé e dovette aspettare diversi minuti prima di chiamare l’infermiera che lo aiutava a vestirlo , per far scomparire l’evidente stato di eccitazione in cui Sam lo aveva lasciato.

Mentre spingeva la sua sedia lungo il corridoio, verso il cortile dove lo attendeva BJ , non fece altro che ripetersi che tutto ciò era un enorme errore, che era un film già visto e che alla fine di quel film lui ne era uscito distrutto in Canada … ma quella donna baciava così bene !

-- Nick -- AJ

Non era la voce di BJ quella che aveva richiamato la sua attenzione e di certo non c’era BJ che lo aspettava al solito posto nel cortile

-- AJ, cosa ci fai qui ? -- Nick

-- sono venuto a prenderti per portarti a pranzo in un posto -- AJ

-- no AJ ti prego, non sono proprio in vena di pranzare in pubblico… anzi non sono proprio in vena di pranzare -- Nick

-- Andiamo, vedrai che questo posto ti piacerà , è una sorpresa -- AJ

-- Alex … -- Nick

-- fidati di me ! -- AJ

Salirono in macchina ed AJ avviò il motore.

CAPITOLO 8

-- Perché siamo a casa di Howie ? -- Nick

-- Perché è qui che pranzeremo -- AJ

-- Se mi hai portato qui per quello che è successo ieri sera hai fatto una fatica inutile perché non sono arrabbiato con Howie… non dobbiamo fare pace -- Nick

-- Ok, meglio allora -- AJ

AJ scese dalla macchina e scaricò la sedia a rotelle mettendola vicino alla portiera dalla parte di Nick

-- cosa stai facendo ? -- Nick

-- Ti avvicino la sedia -- AJ

-- ti ho detto che è tutto a posto, puoi portarmi a casa -- Nick

-- Scusa ma perché ? non possiamo pranzare assieme lo stesso ? -- AJ

-- non ho fame -- Nick

-- tu non hai mai fame Nick in questo periodo, ma devi mangiare comunque. Quindi perché non qui con noi ? -- AJ

Nick in realtà aveva voglia di stare con i suoi due amici, come sempre, solo che era ancora scosso da quello che era appena successo con Sam e non voleva parlarne con nessuno … anche perché sapeva che AJ sarebbe uscito di testa

-- Ok mi hai convinto -- Nick

Scivolò sulla sedia e spinto da AJ arrivò alla porta

-- ciao, vi stavamo aspettando -- Howie

Howie si piegò e abbracciò il suo fratellino sperando che non fosse arrabbiato

-- Stavamo ? no, voglio andare via , andiamo via AJ -- Nick

-- Perché ? -- AJ

-- ho detto che voglio andare via -- Nick

-- Nick togli le mani dalle ruote -- AJ

Nick stava tentando di girare la sedia a rotelle con tutte le sue forze

-- Nick ma che fai , smettila. Forza andiamo dentro -- Howie

-- no , voglio andare via, hai capito AJ, voglio andarmene -- Nick

-- Ma perché ? -- AJ

-- Perché non voglio vedere nessuno, nessuno hai capito ? Lasciami andare -- Nick

AJ stava tentando di spingere dentro la sedia a rotelle ma le mani di Nick che impugnavano le ruote impedivano di muoverla

-- Nick ti fari male se non togli le mani -- AJ

-- non potete costringermi, io voglio andarmene, voglio andare via, lasciatemi andare, voglio andarmene, voglio … -- Nick

-- Nick ! -- Brian

Nick alzò lo sguardo e si ritrovò davanti il suo migliore amico

-- Non vuoi mangiare con noi ? -- Brian

Se avesse potuto sarebbe saltato al collo di Brian ma dovendo rimanere seduto allungò le braccia verso il suo migliore amico invocando un abbraccio che immediatamente arrivò

-- Ciao bello. -- Brian

-- Ma cosa ci fai qui ? -- Nick

-- sono venuto a trovarti. Stavo andando a casa tua poi Howie mi ha detto che avevi fisioterapia e allora abbiamo deciso di organizzare questa piccola festicciola

-- Possiamo entrare adesso , rompiscatole ? -- AJ

In risposta AJ ebbe un bel ditone da parte di Nick ma lo ignorò contento per l’espressione di gioia che adesso era stampata sul viso del suo fratellino.

-- Kevin come sta ? -- Nick

-- Sto benissimo -- Kevin

Dalla cucina comparve Kevin con indosso solo un paio di boxer da mare

-- ci sei anche tu … -- Nick

Kevin abbracciò Nick e gli scompigliò i capelli

-- Ma sei venuto a nuoto ? -- Nick

-- Sciocco ! -- Kevin

-- Bene signori, non vorrei interrompere questo quadretto ma il mio stomaco borbotta quindi potremmo continuare questa discussione a tavola ? -- AJ

-- Ottima idea J -- Brian

-- ho preparato nella zona piscina e ci si può accedere solo in costume da bagno quindi indossate le armi e partiamo -- Howie

Howie tirò fuori da una busta vari costumi da bagno e AJ e Brian incominciarono a svestirsi

-- Vuoi una mano ? -- Kevin

-- No, credo di farcela se mi sposto sul divano -- Nick

Brian si infilò i suoi boxer e una volta terminato si allontanò un po’ ma non riuscì a togliere lo sguardo da Nick che con tutta calma si stava sfilando la maglia. Kevin lo raggiunse

-- Cambia espressione -- Kevin

-- Scusa… è che … non ci farò mai l’abitudine. -- Brian

-- Sì, so cosa vuoi dire -- Kevin

I loro pensieri furono interrotti da Howie che si avvicinò con in mano il solito contenitore per le urine

-- cosa ne devi fare di quello ? -- Brian

-- e’ stato fuori tutta la mattina quindi saranno parecchie ore che non la fa -- Howie

-- Sì, ma perché con quello ? -- Brian

-- Perché il bagno modificato non è ancora pronto -- Howie

-- Dio mio che incubo ! -- Brian

Howie si avvicinò a Nick che con molta fatica era riuscito ad indossare i boxer da mare e ora si preparava a ritornare sulla sedia a rotelle. L’espressione ferita di Nick nel vedere di nuovo quell’affare fece rabbrividire Kevin

-- Aspetta, andiamo -- Kevin

Kevin prese in braccio Nick e si avviò verso il bagno provocando subito un netto mutamento di espressione sulla faccia di Nick. Lo appoggiò sul water e uscì dalla stanza trovandosi di fronte Howie

-- così non lo aiuti -- Howie

-- a fare che ? -- Kevin

-- A vedere le cose come stanno, al fatto che non tutti possono avere bagni modificati -- Howie

-- Non ti preoccupare , lo sa benissimo che non tutti ce li hanno -- Kevin

-- sì ma il fatto è che deve imparare ad accettarlo -- Howie

-- Imparerà domani ad accettarlo , non oggi -- Kevin

-- Kevin ma cosa ti succede ? non stai ragionando con il cervello e questo non è da te -- Howie

-- Senti D, per una volta tanto voglio ragionare con il cuore , cosa c’è di male ? -- Kevin

-- che così peggiori le cose -- Howie

-- non credo che risparmiargli un’umiliazione sia peggiorare le cose -- Kevin

-- Certo oggi , e domani ? Perché tu fai presto, vieni qui un giorno e lo accontenti ma domani tu qua non ci sarai più, ci saremo io ed AJ e non potremo accontentarlo e lui ne soffrirà il doppio -- Howie

-- Se questo è un modo per rimproverarmi del fatto che non rimango con lui puoi fare a meno perché proprio non posso , ho anche una moglie e poi sarebbe ora che tu ed AJ muoveste un po’ il culo invece di fare come al solito i fragilini della situazione -- Kevin

Kevin non gli aveva mai parlato in quel modo ed era evidente che la situazione stava incominciando a pesare anche sulle spalle della roccia del gruppo

-- Non ti preoccupare, appena potrò me lo prenderò con me Nick -- Kevin

-- non è quello che volevo dire -- Howie

-- Sì certo -- Kevin

-- Kevin ascolta … -- Howie

Proprio mentre Howie stava per rivelare al suo amico quanta sofferenza provasse nel vedere soffrire Nick e non poterlo aiutare come invece poteva fare lui grazie alla sua potenza fisica Nick chiamò dal bagno e Kevin entrò uscendone qualche secondo dopo con il suo fratellino in braccio. Andarono giù e appoggiò Nick di nuovo sulla sedie a rotelle

-- forza venite fuori -- AJ

I cinque si sistemarono su teli da mare ai bordi della piscina e per la prima volta dall’incidente Nick mangiò abbondantemente e di gusto. Quindi si distesero a prendere il sole. Nick era a pancia in giù con la faccia voltata verso Brian e la schiena verso Howie

-- qualche novità ? -- Nick

-- no, nulla di particolare , tu ? -- Brian

-- No , diciamo di no o comunque c’è qualcosa ma non voglio parlarne adesso -- Nick

C’era sì qualcosa , c’era Sam di nuovo nella sua vita, c’era il bacio di qualche ora prima, c’era la certezza di non potersi fidare di quella donna ma anche il desiderio irrefrenabile di riprendere quella storia così bruscamente interrotta. Questo lo fece tornare indietro a quei giorni terribili e gli si stampò davanti agli occhi l’immagine di Brian disteso immobile a terra e lui incapace di fare nulla per aiutarlo

-- Pronto ? Terra chiama Nick… dove eri ? -- Brian

-- Scusa. Stavi dicendo ? -- Nick

-- ti stavo chiedendo quando devi fare di nuovo la risonanza magnetica -- Brian

-- Tra qualche giorno -- Nick

-- ti hanno detto qualcosa ? -- Brian

-- Non i medici però sai un’infermiera mi ha detto che sono molto contenti di come vanno le cose, quindi magari … -- Nick

-- Nick frena, io me lo auguro però un infermiera non ne sa nulla quindi … -- Brian

-- sì, lo so, lo so -- Nick

Nick si era rattristato e Brian decise di cambiare discorso

-- sai cosa è venuto in mente di fare a mia moglie ? vuole cambiare completamente arredamento della casa , di nuovo --Brian

Howie aveva seguito tutto il discorso dei due e ora non poteva fare a meno di fissare quella schiena davanti a lui. Non si vedeva nulla, era una schiena normale, come tante altre , eppure lì c’era un midollo malato, c’era qualcosa di talmente grave da impedire a Nick di camminare. Il solo pensiero lo terrorizzava, pensare a quanto fosse fragile quella schiena, pensare al rischio che si correva ogni volta che lui o qualcun altro muoveva passivamente Nick. Istintivamente con un dito toccò quella schiena seguendo ogni vertebra che si intravedeva attraverso la pelle.

Nick girò la testa perplesso

-- scusa, ti ho fatto male ? -- Howie

-- no, mi stavo solo chiedendo cosa stessi facendo -- Nick

-- niente, niente scusa -- Howie

Howie si girò dall’altra parte imbarazzato

-- sto morendo dal caldo, credo che mi avvicinerò all’acqua. Vieni con me ? -- Kevin

Nick annuì e Kevin lo sollevò e lo appoggiò vicino a sé sul bordo della piscina con le gambe penzoloni in acqua. Che terribile sensazione : le sue gambe erano in acqua ma lui non sentiva il bagnato, non sentiva il freddo, non sentiva nulla. Certo non era una novità ma trovarsi di fronte una piscina voleva dire gettarsi dentro e nuotare … e invece non era nemmeno in grado di sentire l’acqua.

Kevin riconobbe la volo quello sguardo e si buttò in acqua sguazzando Nick

-- che fai ? -- Nick

-- com’è l’acqua ? -- Kevin

-- Se non lo sai tu, ci sei dentro ? -- Nick

-- Sì, ma voglio sapere cosa sembra a te -- Kevin

-- non capisco -- Nick

-- La senti fredda ? -- Kevin

-- non in modo particolare , normale -- Nick

Kevin lo sguazzò ancora

-- Kev ! Mi stai bagnando tutto -- Nick

-- Allora è anche bagnata ! -- Kevin

-- Sei un vero genio -- Nick

Kevin lo sguazzò ancora una volta

-- finiscila -- Nick

-- Tanto lo so che ti piace -- Kevin

-- no, se non posso sguazzarti anche io -- Nick

-- sì che puoi … vieni dentro -- Kevin

-- Sei matto ? Non posso -- Nick

-- Certo che puoi, entra in acqua -- Kevin

Kevin ora teneva le braccia protese verso Nick e Howie intuì che non stava scherzando

-- Ma cosa fa, è impazzito ? -- Howie

-- Lascialo fare, vediamo dove vuole arrivare -- Brian

-- Ma non può … -- AJ

-- Ragazzi rilassatevi, prendevi una valeriana, fate meditazione, fate quel che volete ma calmatevi un pochino ! Kev non è un deficiente , sa esattamente quello che fa -- Brian

-- Avanti Kaos, non vorrai mica rimanere lì come un cretino a farti sguazzare -- Kevin

Nick avrebbe voluto gettarsi dentro con tutte le sue forse ma era paralizzato dalla paura, non c’era modo di riuscire a restare a galla senza gambe

-- Nick ! -- Kevin

A un certo punto Kevin capì che Nick non si sarebbe mai buttato così si avvicinò a lui e lo tirò letteralmente dentro. Nick si sentì morire: all’impatto con l’acqua l’istinto fu quello di muovere le gambe ma nonostante per il suo cervello le stesse muovendo ogni secondo che passava sprofondava sempre più in basso vedendo avvicinarsi la riga nera sul fondo della vasca. Entrò in panico e tentò di gridare spalancando la bocca come uno che non ha mai nuotato in vita sua e di conseguenza bevve.

-- Mio dio Kev, tiralo su -- Howie

Kevin , che non lo aveva mai perso di vista, lo afferrò e lo tirò in superficie accarezzandogli la testa una volta faccia a faccia . Nick di istinto si aggrappò a Kevin e incominciò a piangere

-- Che idiota, guarda che ha fatto -- Howie

AJ si alzò con un asciugamano pensando che a questo punto Kevin lo avrebbe fatto uscire e invece lo tenne lì stretto a lui, facendolo sfogare fino a che non si calmò

-- Meglio ? -- Kevin

-- Voglio uscire Kev -- Nick

-- Perché ? Tu adori stare in acqua -- Kevin

-- Ho paura -- Nick

-- ci sono io qua con te -- Kevin

Kevin lo prese da sotto le braccia e incominciò a muoverlo: gli fece fare il giro della piscina, e poi ancora un altro e poi ancora fino a che a Nick sembrò di nuotare di nuovo. Il suo corpo era molto più leggero di quando era sulle terra ferma e dopo un po’ capì che in acqua non era un paralizzato … certo non poteva nuotare normalmente ma di sicuro era più normale di quando ne era fuori e l’idea lo fece sentire tremendamente bene.