Site hosted by Angelfire.com: Build your free website today!

CAPITOLO 9

AJ e Nick accompagnarono Brian e Kevin all’aeroporto, quindi si diressero verso casa Carter dove l’intera famiglia era davanti alla televisione ma non la stava guardando … come se ci fosse un ospite.

Nick dall’ingresso non poteva capire chi fosse ma la cosa già non gli piaceva affatto: farsi vedere da gente estranea in quelle condizioni … non era ancora pronto.

-- mi fermo un po’ così parliamo un po’ di Sam… non me ne sono mica dimenticato -- AJ

-- In effetti un po’ ci speravo -- Nick

-- In cosa ? che me ne fossi dimenticato ? -- AJ

-- Sì -- Nick

-- figurati, dopo quello che è successo l’ultima volta che ti ho visto con quella donna … lasciamo perdere. Allora , cosa è successo in questi pochi giorni di fisioterapia ? --AJ

-- Un po’ di tutto -- Nick

-- cioè ? non dirmi che ci ha riprovato -- AJ

-- Se lo vuoi chiamare così -- Nick

-- Ma io la denuncio davvero questa volta quella pazza maiala scatenata – AJ

-- AJ, stai parlando di una donna con cui ho fatto l’amore , un po’ di rispetto -- Nick

-- Sesso Nick, ci hai fatto solo sesso -- AJ

-- E’ lo stesso. Comunque è meglio se andiamo in camera mia … però aspetta…mi sembra ci sia qualcuno in salotto -- Nick

-- Tipo chi ? -- AJ

-- non lo so, non lo vedo da qui, però non stanno guardando la tele… c’è sicuramente qualcuno -- Nick

-- Bene, procediamo allora così vediamo chi è -- AJ

-- no, andiamo via -- Nick

-- cosa ? Andiamo su ! -- AJ

-- No ! Andiamo via, torniamo più tardi -- Nick

-- Nick, tu mi preoccupi seriamente certe volte -- AJ

-- che palle, ma potrò decidere io chi vedere e chi no in casa mia ? -- Nick

-- Sì ma tu non vuoi vedere nessuno. Basta ,andiamo -- AJ

Aj incominciò a spingere la sedia a rotelle verso l’ingresso

-- No ! -- Nick

Tutti si girarono verso di loro richiamati dall’improvviso urlo di Nick.

-- Salve a tutti -- AJ

-- Sei arrivato tesoro, non ti abbiamo sentito entrare . -- Jane

-- Sì, ciao -- Nick

Nick diede un’occhiataccia ad AJ il quale gli rispose con un sorriso colpevole

-- E’ andata bene oggi ? -- Jane

-- Sì molto -- Nick

Nick non era per nulla loquace, come sempre davanti ai suoi fratelli dopo l’incidente. Era davvero una cosa incomprensibile per Jane e Bob: con loro stava delle ore a parlare e scherzare mentre con i fratelli rispondeva a monosillabi. Ne avevano discusso con lo psichiatra e lui ne aveva attribuita la colpa alla vergogna che Nick ancora provava nei confronti di se stesso e che si rifletteva nei rapporti con gli altri

-- ti stavamo aspettando -- Jane

-- Perché ? -- Nick

-- Perché hai una visita – Jane

Dal divano si alzò qualcuno … capelli biondi, lunghi e lisci… un corpo…quel corpo, non poteva sbagliarsi perché l’aveva visto , toccato e amato così tante volte…

-- ciao Nick -- Tiffany

Nick era scioccato : cosa ci faceva qui Tiffany ? Lui non l’aveva chiamata, anzi non le aveva nemmeno detto dell’incidente anche se quello probabilmente lo aveva saputo dalla stampa. Ma come aveva fatto a sapere che era a casa? In un certo senso era felice di vederla, erano stati molto bene assieme e si erano lasciati solo perché non riuscivano a conciliare i loro impegni, le loro vite… Tiffany non poteva rinunciare a tutta la sua vita, al suo sogno di laurearsi in Psicologia per seguire lui in tour.. lo poteva fare per qualche mese ma non per sempre… ed erano stati d’accordo entrambi, era giusto che ognuno seguisse il proprio sogno e magari un giorno si sarebbero messi assieme di nuovo. Fino al giorno dell’incidente si erano sentiti regolarmente ma da allora in poi Nick si era rifiutato di parlarle. E ora erano lì, uno di fronte all’altro… ma non voleva lo vedesse così… non doveva essere lì !

-- Bene, si è fatto tardi quindi vi saluto e me ne vado -- AJ

-- Ma come … -- Nick

-- Parleremo domani mattina, adesso vado da Sarah . E’ stato un piacere rivederti Tiffany, spero verrai a cena da noi una di queste sere -- AJ

-- volentieri -- Tiffany

AJ abbracciò Tiffany e se ne andò

-- Andiamo in camera mia -- Nick

Tiffany seguì Nick in camera sua sotto lo sguardo degli altri membri della famiglia.

CAPITOLO 10

Tiffany lo seguì senza dire una parola. Era chiaro che Nick non era molto felice di vederla, contrariamente a lei.

-- Chiudi la porta -- Nick

Tiffany eseguì e si diresse verso di lui per dargli un bacio

-- No -- Nick

-- No cosa ? -- Tiffany

-- non ti avvicinare -- Nick

-- Perché ? -- Tiffany

-- Cha cazzo ci fai qui -- Nick

-- come sarebbe , non è ovvio cosa ci faccio qui ? -- Tiffany

Nick rimase a fissarla in silenzio

-- volevo vederti, volevo vedere come stavi -- Tiffany

-- Bene , allora come ti sembra che stia ? -- Nick

-- non lo so, dimmelo tu -- Tiffany

-- Sto su una sedia a rotelle, ecco come sto -- Nick

-- Questo lo vedo -- Tiffany

-- Come diamine hai fatto a sapere che ero a casa ? -- Nick

-- ho chiamato Sarah e lei mi ha detto che l’incidente era più grave di quanto avessero detto i giornali. Da lì in poi l’ho chiamata ogni giorno chiedendole notizie e l’altro ieri mi ha detto che eravate a casa. Il tempo di organizzare il viaggio ed eccomi qui -- Tiffany

-- non aveva alcun diritto di dire in giro … -- Nick

-- Guarda che non mi ha detto nulla, non mi ha detto niente sulle vostre condizioni, mi diceva solo se stavate meglio o peggio ed è stato molto gentile da parte sua visto che io non sono un’estranea e nessuno di voi si è degnato di farmi sapere nulla. Comunque, come state veramente l’ho appena scoperto, me lo ha detto BJ adesso e … mi dispiace -- Tiffany

-- non mi serve il tuo dispiacere -- Nick

-- Ok allora me lo riprendo… passiamo oltre. Sei appena rientrato a casa ma che ne dici di fare una passeggiata fuori ? E’ una splendida serata ! -- Tiffany

-- sono stanco -- Nick

-- Ok, allora ci sediamo in giardino sotto le stelle a parlare un po’ ? -- Tiffany

-- non ho intenzione di uscire di casa -- Nick

-- Ok, ritentiamo… vado a prendere un gelato e lo mangiamo qui davanti alla tele… può andare questa ? -- Tiffany

-- no , non può andare perché sono stanco, voglio andare a letto -- Nick

-- ci mettiamo sul letto, non è una cosa che non abbiamo mai fatto -- Tiffany

-- Tiffy, un uomo ti ha mai detto di no ? Perché in questo momento io te lo sto dicendo -- Nick

-- Mi hai chiamato Tiffy come ai bei tempi -- Tiffany

Tiffany si avvicinò e appoggiò le sue labbra su quelle di Nick che per un secondo si perse in quella splendida famigliare sensazione ma subito dopo la allontanò di scatto

-- Tiffany se non sono ancora stato abbastanza chiaro ora lo sarò di più : voglio che te ne vada -- Nick

-- d’accordo , ho capito . Tua sorella mi ha detto che vai ogni mattina a fare fisioterapia quindi domani ti vengo a prendere io quando hai finito e pranziamo assieme -- Tiffany

-- Perché rimani in città ? -- Nick

-- Certo, non sono venuta fino a qui per starci solo una notte , Sarah mi ha prestato la sua vecchia casa, se vuoi puoi trovarmi lì -- Tiffany

-- e per quanto tempo ti fermerai ? -- Nick

-- Fino a quando tu starai qui -- Tiffany

-- Cosa ? Tiffany ma cosa stai dicendo … ma che cavolo ti sei messa in testa ? -- Nick

-- Di riprendere da dove avevamo lasciato. Mi trasferisco qui, a Tampa o dovunque andrai tu -- Tiffany

-- tu sei impazzita…come fai con gli studi, i tuoi amici … -- Nick

-- Mi pare di averli già lasciati una volta per te -- Tiffany

-- Sì ma solo per 7 mesi ed era una cosa temporanea, io non voglio più un rapporto del genere -- Nick

-- e infatti non è questo quello che ti sto proponendo : ho lasciato tutto , starò con te e basta -- Tiffany

-- Tiffy, non sai quello che stai dicendo -- Nick

-- Lo so benissimo invece. Quando ho saputo dell’incidente mi sono sentita morire, nulla aveva più senso per me… voglio solo stare con te, come una volta -- Tiffany

-- non possiamo ricominciare da dove avevamo lasciato perché nulla è più come prima -- Nick

-- e che cosa è cambiato ? Non di certo i miei sentimenti per te -- Tiffany

-- non è ovvio cosa è cambiato ? guardami, c’è bisogno che ti spieghi cosa è cambiato -- Nick

-- Non è nulla che possa influire sul nostro rapporto -- Tiffany

-- sì invece -- Nick

-- No invece -- Tiffany

-- Ma come diamine fai a dirlo , tu non hai idea di cosa voglia dire stare con una persona nelle mie condizioni. -- Nick

-- Nemmeno tu ne hai idea perché anche tu non sei mai stato con una donna paralizzata -- Tiffany

-- Tiffy… ti prego, vattene -- Nick

-- no Nick, non finirà così la discussione -- Tiffany

-- sono stanco -- Nick

-- distenditi sul letto. Ti aiuto ? -- Tiffany

-- Tiffany, non ti voglio qui, lo vuoi capire ? -- Nick

-- questo l’hai già detto ma ancora non mi hai detto perché -- Tiffany

-- Lo sai perché -- Nick

-- finiscila di dirmi che lo so , perché invece non lo so, io non capisco… prova a spiegarmi , dimmi che cosa è cambiato…--Tiffany

-- e’ cambiato tutto, tutta la mia vita è cambiata , non vedi ? Non immagini cosa voglia dire stare piantati su questa cosa ! Sono due mesi che sono inchiodato qui, due mesi, i due mesi più brutti della mia vita… tu non puoi capire cosa si prova…--Nick

-- spiegamelo, dimmi cosa provi Nick, dimmi cosa hai provato , dimmi … -- Tiffany

-- e va bene, vuoi proprio saperlo ? Vuoi sapere cosa si prova ? -- Nick

Nick aveva gli occhi pieni di lacrime e di rabbia e Tiffany si sentì morire

-- Nicky , mi dispiace -- Tiffany

-- Smettila di dire mi dispiace, non me ne faccio niente di sentire che alla gente dispiace. Sono io che sono inchiodato qui… lo sai cosa vuol dire aprire gli occhi e non sentire nulla da sotto le braccia in giù ? Nulla, non sentivo niente. Le mie gambe sono un peso morto attaccato al mio corpo, ogni volta che mi muovo è cose se spostassi delle ancora attaccate al mio tronco. Faccio una fatica enorme perché sono grosso e pesante e anche se sto mangiando pochissimo non perdo peso perché non mi muovo. Sono stato un mese e mezzo in ospedale completamente dipendente dal personale dell’ospedale, mi lavavano, mi pulivano, mi davano da mangiare perché io non potevo fare nulla. Sono stato senza vestiti per un mese e mezzo… ti rendi conto, un mese e mezzo senza potermi mettere nulla addosso se non il camice dell’ospedale. Mi hanno tenuto sotto stretto controllo psichiatrico, ti rendi conto che umiliazione ? come se fossi un pazzo ! Non si fidavano di me, mi hanno fatto tenere il catetere per un mese e mezzo perché avevano paura truccassi i risultati degli esami… un mese e mezzo… lo sai cosa succede dopo che hai tenuto un mese e mezzo il catetere ? Che quando te lo tolgono non sai nemmeno più come farla o come tenerla… è questo che vuoi Tiffany ? Stare con uno che non la sente neanche quando ce l’ha ? -- Nick

-- Nicky … -- Tiffany

Le lacrime sgorgavano come un fiume dagli occhi di Tiffany

-- Vattene Tiffany, tu non vuoi un uomo così -- Nick

-- io voglio te, non me ne frega niente di tutto questo, io sono dispiaciuta per quello che ti sta succedendo ma a me non importa… io voglio te -- Tiffany

-- Vattene Tiffany -- Nick

-- Nicky … -- Tiffany

-- Vattene ! -- Nick

Nick gridò con tutte le forze e scaraventò contro la porta il bicchiere che si trovava sul comodino.

-- Ok, ci sentiamo domani -- Tiffany

-- non ti voglio sentire e nemmeno vedere, mai più -- Nick

-- La sai una cosa Nick ? tu puoi continuare a mandarmi via , lo puoi fare , è nei tuoi diritti, ma io continuerò a tornare domani e dopodomani, e il giorno dopo ancora fino a che non avrai un buon motivo per cacciarmi … perché io ti amo e tu non puoi far nulla per cambiare questo -- Tiffany

Tiffany corse fuori dalla stanza tra le lacrime e Nick si chiuse in bagno per dar libero sfogo a tutta la sua disperazione.