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CAPITOLO 5

Il sole splendeva già alto nel cielo quando Nick si sentì scuotere.

-- Nick… Nicky ? Svegliati -- Kevin

-- Buongiorno Kev -- Nick

-- Ciao . Ascolta non ho molto tempo perché sono già in ritardo. -- Kevin

-- In ritardo ? per cosa ? -- Nick

-- Io e Kristin andiamo a fare una gita, torneremo oggi pomeriggio sul tardi. Ti ho preparato la colazione che è pronta in cucina mentre per il pranzo c’è un mucchio di roba in frigo solo da mettere nel microonde e scaldare… quindi scegli tu quello che vuoi . Ok ? -- Kevin

Insomma proprio ok Nick non era ! Tutto il giorno da solo !

-- Kev, posso andare da Brian ? -- Nick

-- Nick lo sai che Brian deve riposare. Dimmi, ieri si è riposato con te ? -- Kevin

Nick abbassò lo sguardo

-- Vedi , lo capisci anche tu che è meglio se non ci vai. Magari domani. Devo assolutamente andare -- Kevin

Kevin fece una carezza ai capelli di Nick e si diresse verso la porta, ma un senso di colpa lo fece fermare

-- Nicky ? -- Kevin

-- cosa ? -- Nick

-- Sei molto arrabbiato ? -- Kevin

Nick non rispose.

-- Ascolta Nick, non è che ti lascio solo per farti un dispetto è che sono gli unici giorni in cui posso stare così con Kristin. Tu lo sai che vita facciamo quando non siamo in vacanza… e lei mi manca da morire ! Però se vuoi … perché non vieni con noi?-- Kevin

Ecco le parole magiche: Nick aveva pregato di sentirgliele dire. Stava per accettare quando gli ritornò alla mente quello che era successo la sera prima. Trovarsi di nuovo in una situazione del genere ? Neanche morto

-- No Kev, andate voi… sono un po’ stupido ma lo capisco che avete bisogno di stare da soli. -- Nick

-- Nicky ? -- Kevin

-- cosa ? -- Nick

-- tu non sei stupido… sei una persona molto intelligente e molto sensibile. Grazie! Adesso devo scappare… fai quello che vuoi, usa tutto ciò che c’è in casa non ti preoccupare di nulla. Ci vediamo stasera -- Kevin

Nick lo osservò catapultarsi fuori e fu colto dallo sconforto. Cercò di rimettersi a dormire ma , come sempre accade, quando sarebbe la miglior cosa da fare, non ci si riesce. Si rivoltò per circa mezz’ora nel letto ma alla fine si arrese e si alzò. Fece tutto a rallentatore per far passare un po’ di tempo, la doccia, la colazione, vestirsi, ma lo stesso gli rimanevano 10 ore.

Alla fine si ritrovò seduto davanti alla televisione, alle 11:00 del mattino, ad annoiarsi a morte.

Che carogna Kevin , lo aveva piantato per tutto il giorno da solo… decise di vendicarsi : quale modo migliore se non disubbidirgli ? Gli aveva detto di fare tutto ciò che voleva dentro la casa ma di non uscire assolutamente fuori . Per quale motivo ? Mica c’era il lupo mannaro!

Si infilò gli scarponcini, cappotto, berretto di lana, guanti e via , di corsa fuori. Tutto era innevato e per Nick era una cosa che di solito a casa sua non aveva. Il pupazzo di neve l’aveva già fatto qualche giorno prima così decise di andare sul laghetto ghiacciato. Sembrava un quadro : era meraviglioso e per Nick fu un invito ad andarci sopra. Era divertentissimo scivolarci e anche cadere quando ad un tratto … STRONK …

-- Aiutooooooo ! -- Nick

Il ghiaccio si aprì sotto il suo peso e Nick si ritrovò con le braccia aggrappate ad una lastra e il resto del corpo immerso nell’acqua gelida. Capì immediatamente di essere in una situazione non proprio sicura ma lui era un nuotatore nato e pensò che non sarebbe stato un problema uscirne. Cercò di riprendere fiato e incominciò a far forza sulle braccia . Si accorse subito che il problema in realtà era maggiore di quanto pensasse perché la temperatura glaciale dell’acqua gli aveva intorpidito il resto del corpo rendendolo un peso morto da sollevare con la sola forza delle braccia. Dopo alcuni tentativi qualche lacrima comparve nei suoi occhi ma Nick non era di certo un ragazzino senza coraggio e prima che la disperazione si impossessasse completamente di lui raccolse un ultima volta tutte le sue forze e … fuori, era fuori dall’acqua.

Rimase per alcuni minuti immobile disteso sul ghiaccio poi strisciando raggiunse la sponda e finalmente la terra ferma. Non riusciva in alcun modo a controllare il tremito del suo corpo che era talmente instabile da non consentirgli neppure di reggersi in piedi. Camminò carponi fino ai gradini della casa e poi fino in salotto , su per le scale, in camera di Kevin dove tutto bagnato e tremante si accovacciò sul letto e stremato si addormentò.

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DRIIINNN !!!!

Il suono del telefono lo svegliò bruscamente intorno alle 8:00 di sera

-- Pronto ? -- Nick

-- Nick sono io, tutto bene ? -- Kevin

-- Sì, direi di sì, sì … quando torni ? -- Nick

-- non lo so. Sai, se va tutto bene … sei sicuro ? Tutto bene ? -- Kevin

Insomma, proprio tutto bene non era la frase giusta però non poteva raccontargli quello che era successo.

-- Sì, perché ? Quando torni ? -- Nick

-- Perché stavo pensando che se non avevi problemi… io e Kristin volevamo fermarci fuori per la notte -- Kevin

Cooooosaaa ? tutta la notte da solo ?

-- Nick? Ci sei ancora ? -- Kevin

-- sì, sono qui -- Nick

-- Però se hai paura rientriamo -- Kevin

Ecco , lo stava trattando di nuovo come un bambino ! Certo che aveva paura a star da solo in quella enorme casa di notte …

-- Ma cosa ti viene in mente ? Puoi stare fuori quanto ti pare, io starò benissimo -- Nick

-- Benone , allora ci vediamo domani mattina. Kristin ti manda un bacio. -- Kevin

La comunicazione si interruppe e Nick si sentì solo e abbandonato… più di prima. La prima cosa da fare era sprangare la porta. Si alzò ma una sensazione di gelo gli percorse il corpo : tremava dal freddo. Aveva ancora addosso i vestiti fradici della caduta nel lago e questo di certo non aiutava. Si spogliò velocemente, si avvolse addosso la coperta che era appoggiata sul divanetto e alzò al massimo la stufa. Andava un po’ meglio ma non più di tanto. Chiuse a chiave la porta d’ingresso e ci mise una poltrona dietro… per stare più tranquillo. Quindi sospirò e si voltò a guardare quell’enorme casa vuota.

Fu allora che si accorse del casino che aveva combinato entrando in casa completamente bagnato.

Sul pavimento di marmo c’erano le sue impronte nere che andavano su per le scale fino alla camera di Kevin e il letto su cui si era disteso era in una condizione penosa

Ok, l’unica cosa da fare era cercare di rimediare : in fin dei conti aveva tutta la notte ed era un modo per tenersi occupato. Andò in bagno e si infilò l’accappatoio, perché fare le pulizie con la coperta addosso non era l’ideale.

-- Dove sarà un’aspira-polvere, una lava-pavimenti, qualcosa di simile ? Vediamo… dove li tiene la mamma ? In un ripostiglio, basta trovare un ripostiglio -- Nick

La casa era enorme e gli ci vollero 30 minuti per trovarlo ma alla fine ci riuscì.

-- Eccola. -- Nick

La portò in camera

-- Allora, come fa la mamma ? Si attacca la spina… e si spinge un interruttore… forse questo -- Nick

Forse non era proprio quello giusto perché l’aggeggio incominciò a sparare acqua e detersivo in ogni direzione.

-- Aiutoooooo ! come faccio ? -- Nick

Nick d’istinto staccò la spina della corrente e per fortuna la macchina impazzita si fermò

-- Oh, cavolo ! -- Nick

Se prima erano solo il pavimento e il letto ad essere bagnati ora tutto ciò che stava nella camera era zuppo : il divanetto, i tappeti, il televisore, lo stereo, i mobili, tutto ciò che era di Kevin, un ragazzo comprensivo, calmo, paziente che sicuramente avrebbe capito e… e lo avrebbe ucciso !!!!

E adesso ? cosa poteva fare ? Decise di riporre quell’aggeggio infernale e con uno straccio pulì per terra. Ma il resto ? Un po’ tremante si avvicinò allo stereo e schiacciò il pulsante di accensione

--Oh, Nooooooo !!! – Nick

Si ritrovò nel buio più completo : era saltata la luce. Nick si sentì morire : da solo nel buio più completo. Il pannello della luce era vicino alla porta d’ingresso e seppure paralizzato dalla paura convenne che quella era la cosa migliore: cercare di riattaccare la corrente. Carponi raggiunse la rampa delle scale e lentamente incominciò a scendere ma sentì improvvisamente il legno mancargli sotto le mani e… poi nulla più.