Zaffiro e Acciaio/Uhura 4 |
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Uhura Message 4 2000 |
Premessa Questa storia è basata sulla serie televisiva degli anni 80 intitolata "Zaffiro e Acciaio". La vicenda si colloca, ovviamente, in termini temporali che coincidono prima della loro ultima missione o, parlando da fan a fan, prima che gli esseri transitori li imprigionassero per l'eternità. (Ma vi sembra una fine logica per due investigatori esperti come loro?) Il buon fan mi potrebbe obiettare che la storia si svolge nel futuro rispetto a quanto ho detto sopra ma quando la vicenda si è svolta, vi assicuro che era il presente. Come di buona norma, questa avventura non ha titolo ed è suddivisa in più parti. Part I "Sei mai stato innamorato?" La tazza di caffè era ancora quasi
piena. Mark la stava osservando mentre discuteva di futili argomenti
con una sua amica, seduti nel bar a qualche passo da casa di
lei, Yasmin. Non ricordava nemmeno lui perché avesse ordinato
caffè: non gli era mai piaciuto. Il bar, all'angolo dell'incrocio tra la
Sunset Avenue e la Fifth Road, era lì da tempo immemorabile.
Mark ricordava che già più di dodici anni prima
c'era quel posto in quanto spesso ci passava davanti con la madre
per andare in centro a far spese. E sua madre stessa gli aveva
raccontato che da giovane, vent'anni prima, si recava spesso
in quel locale e che le farebbe piacere ritornarvi. L'ennesima parola di Yasmin riportò
Mark alla realtà del momento. Ora, si disse, e aprì gli occhi. Tutte le anomalie verranno regolate dalle
forze che controllano ogni dimensione. Ovunque ci sia vita non
verranno usati elementi transuranici pesanti. Sono disponibili
pesi atomici medi: Niente e nessuno. Sembrava incredibile.
Uno di quei racconti di orrore di serie B. Ecco, sí era
esattamente quella la sensazione che provava: si sentiva prigioniero
di uno di questi racconti. Ma questo non era un maledettissimo libro
da quattro soldi. Questo era reale. Un attimo prima stava parlando
con una ragazza seduto ad un tavolo. Dietro di loro c'era una
coppia di ragazzi che stavano discutendo su come sviluppare la
serata. Seduta su uno sgabello al bancone, una ragazza di fianco
a loro aveva ordinato un bicchiere di latte. Che sia una specie di scherzo collettivo?
Si mise a pensare. No, impossibile. Sono rimasto con gli occhi
chiusi per un secondo al massimo! O forse sono svenuto? O mi
hanno colpito? Nella sua mente continuavano a girare domande che non trovavano risposta sull'accaduto. Si alzò e fece un giro di perlustrazione. Controllò dietro il bancone, nel magazzino, negli uffici, ma non trovò nessuno. Si appoggiò con la schiena rivolta verso il bancone e gli occhi fissi sul tavolo dove era seduto qualche attimo prima. Il cielo era stranamente scuro. Ricordava perfettamente che non c'era la minima traccia di nuvole da quella mattina. Non trovò altri orologi in giro che potessero aiutarlo. Tuttavia notò una cosa molto più spaventosa: il tratto più trafficato di tutta la città era desolato. Non una macchina, non una persona erano passati da lì negli ultimi ... ma che ora era? Mark si avvicinò alla porta. Che scopo c'era a rimanere lì dentro? Sarebbe uscito a verificare di persona cosa stava succedendo. Appoggiò la mano sulla maniglia poi avvicinò la faccia al vetro per scrutare meglio in lontananza. Non vide nulla quindi premette sulla maniglia e la porta non si aprì. Riprovò diverse volte. Niente. "E' inutile. Ci vuole qui." A quelle parole Mark ebbe un sussulto quasi quando in un incubo, si viene raggiunti da quel brutto mostro che stiamo evitando. Mark era convintissimo che non ci fosse nessuno nel locale e non si aspettava quindi nessuno, eppure lui era lì e c'era anche lei. Potevano essergli sfuggite due persone dalla perlustrazione minuziosa che aveva fatto? "Non aver paura. Siamo qui per aiutarti." "Non ho paura è che sono sorpreso
di vedervi io ero convinto beh ma voi chi siete?", disse
Mark assumendo controllo di se stesso. Mentre Zaffiro parlava, Acciaio muoveva passi chiari e calcolati guardando ogni piccolo particolare con occhio critico. "E cosa è successo qui?" Zaffiro radiava uno splendore mai visto.
Mark si rendeva conto di questo. Zaffiro portava un elegante
vestito azzurro e aveva anche degli orecchini dello stesso colore.
C'era qualcosa di particolare in lei. Non sapeva dire cosa, ma
era estremamente intrigante. Acciaio era vestito in maniera elegante
anche se il vestito grigio poteva risultare estremamente noioso
o triste. "Sai dove ti trovi?" E come un avvoltoio che ha terminato la
sua cena, altrettanto velocemente come quando si era scagliato
contro di lui, Acciaio se ne andò. Aveva trovato risposta
alle sue domande. Acciaio si era avvicinato a Zaffiro che
tornava da una perlustrazione sensoriale. "Ragazzo", urlò Acciaio
da dove si trovava in direzione di Mark, "sai dirmi che
ore sono?" Acciaio si precipitò dal ragazzo
seguito da Zaffiro. "Già", disse Acciaio
porgendo l'orologio a Zaffiro perché lo esaminasse e si
diresse verso un'altra stanza. "Non possiamo. Non abbiamo questa capacità", cominciò Zaffiro ma venne interrotta da Acciaio che uscì dall'altra stanza e cominciò a parlare: "Secondo te quello che sta succedendo, sta succedendo solo qui? Allora dove sono gli altri lì fuori? Anche se potessimo uscire il problema rimarrebbe." Mark annuì in silenzio poi si scontrò con lo sguardo di Zaffiro che gli sorrise dolcemente. "Ok, abbiamo un problema in comune. Almeno fatemi capire e forse potrei darvi una mano ", disse Mark e venne prontamente interrotto da Acciaio: "Darci una mano? Cosa ne puoi sapere tu non hai idea di quello che sia successo ", una mano di Zaffiro sulla spalla di Acciaio lo fece fermare. Acciaio decise infine di andare a ultimare i suoi controlli mentre Zaffiro cominciava una spiegazione fuori dall'ordinario: "Esistono entità che vi possono risultare incomprensibili. Queste entità creano il caos non appena si presenta l'occasione." "Spiegati meglio ", chiese il ragazzo prestando molta attenzione. "Il corridoio. Il corridoio del tempo.
Esso è sterminato ma così com'è sterminato
è sterminata anche la sua protezione. Tuttavia a volte
capita che si formi una breccia e le creature che abitano nel
corridoio irrompono nel presente creando il caos. Questo è
quello che è avvenuto." END OF PART I |