Uhura-Files 1.0: Paolo "Crazy" Carnevale
Bobby Gualtirolo: Incontrare Paolo/Uhura 4


Uhura Message 4

2000

 

Uhura-Files 1.0
Paolo "Crazy" Carnevale

Incontrare Crazy nella vita e nei suoi scritti, è un'esperienza che ti fa sentire meno solo.
Mi spiego. Crazy non scrive per tutti, come i migliori scrittori seleziona il proprio pubblico, e ottiene ciò mettendo alla prova i lettori. La sua scrittura crea microcosmi che hanno pochi e particolari riferimenti con la realtà come la viviamo e la vediamo tutti i giorni. D'altra parte lui vi direbbe "Ma chi me lo fa fare di scrivere della realtà ? Non voglio mica farmi del male !" In effetti esiste chi lo fa già, e a Crazy interessa di più rileggerla la realtà, rivoltarla, mostrarla nei suoi aspetti più strambi ed esagerati, che talvolta sono i modi migliori per afferrare qualcosa di nuovo ed interessante.
I racconti di Crazy cercano consonanze altrove. Pescano da repertori che non sono quelli strettamente letterari, ma che al tempo stesso non sono semplicemente citazionisti. Se vi capita di incontrare nei suoi scritti brani di canzoni di Bob Dylan, Neil Young, Lyle Lovett è perché la sua vita è tutt'uno con questa musica e a sua volta quest'ultima non contribuisce solo alla ricostruzione d'ambiente, ma è un pezzo di universo. L'universo di crazy, appunto. Se sono citati film o attori (meglio attrici) è perché anch'essi sono pezzi di universo. L'universo di Crazy, appunto.
Ora, non è un caso che anche molti personaggi del mondo reale con nomi più o meno modificati, entrino a far parte di questo universo. E' successo anche a me. In effetti l'universo di Crazy è densamente popolato, non solo, i personaggi sono tutti in relazione fra loro, come in un universo autentico. Dentro la narrazione, ma soprattutto nelle zone che Crazy lascia fra un frammento narrato ed un altro, c'è lo spazio per storie parallele, flash back, racconti mitologici che derivano dalla sua cultura orale, e molto, molto altro. Mi verrebbe da dire che sono la parte migliore ed autentica dei suoi racconti, quelli dove lui apre infinite parentesi sui trascorsi dei protagonisti, sulle loro manie, sulle loro ossessioni e ti porta quasi fino al punto che ci si dimentica della storia principale, che lui però ha ben saldamente in mano e che ti fa riprendere magari quando meno te l'aspetti.
Ecco, è proprio questo senso di prossimità che fa sentire meno soli. Chi riesce ad apprezzare quello che Crazy scrive.

(10/00)

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