uhura - message one |
||
Uhura Message 1 1997 |
Rechtfertigungen für die veröffentlichten Texte gibt es wie gesagt keine, einige (sachliche) Erläuterungen zu Uhura will ich euch dennoch nicht schuldig bleiben. Ursprünglich sollte Uhura ein reines Science-Fiction-Fanzine werden, ich habe das aber mittlerweile und zugunsten der inhaltlichen Breite auf "fiction" reduziert, bzw. ausgeweitet. Das heißt, es findet sich hiermit literarische Fiktionen jeglicher Art wieder. In diesem Sinne ist auch der Name zu verstehen. "Uhura" ist Suaheli und heißt soviel wie Freiheit. Lieutenant Uhura ist der weibliche Funkoffizier auf dem Raumschiff U.S.S. Enterprise NCC-1701, das im Jahre 2200 unter Kommandant James T. Kirk eine fünfjährige Mission beginnt und, "viele Lichtjahre von der Erde entfernt, dringt die Enterprise in Galaxien vor, die noch nie ein Mensch gesehen hat". In diesem Sinne - Lieutenant Uhura hatte die Empfangsfrequenzen ihrer Station immer offen - ist auch das Fanzine Uhura offen: für Stories, die seine Leser eventuell in ihren Schubladen oder im Kopf herumliegen haben. Chronischer Fehler vieler ist es, sich in zu großen Erwartungen zu verlieren,"per poi combinare un bel niente". Fanzines, eine Zusammenführung der Worte Fan und Magazine, werden aus Leidenschaft gemacht, von Leuten, die sich für irgendwas begeistern, ob Literatur, Comic oder Musik, ist einerlei. Fanzines sind Amateurpublikationen, einfach und billig gemacht und für Menschen gedacht, die gleich oder ähnlich denken wie die Macher. Sie kursieren demnach auch im Untergrund, das heißt, nur in bestimmten Kreisen Gleichgesinnter, was durchaus ein Vorteil ist. H.P. Lovecraft und Michael Moorcock, sind nur zwei der vielen illustren Autoren, die ihre Karrieren in Heften wie Uhura begonnen haben. Das wär's eigentlich, bis zum (hoffentlich) nächsten Mal. rhd |
questo abbia la coscienza sporca. Nel frattempo comunque (e chissà per quanto) la voglia di produrre qualcosa del genere ha preso il sopravvento, qualcosa senza alcuna pretesa e fuori dagli itinerari ufficiali. Prevalentemente per evitare giustificazioni della peggior specie, come nella grande azienda della cultura ufficiale sono all'ordine del giorno. L'ho già scritto, non ci sono giustificazioni per i testi pubblicati, però non voglio rimanere Vostro debitore di almeno alcune spiegazioni (più o meno tecniche). Originariamente uhura sarebbe dovuta diventare una fanzine esclusivamente di fantascienza, science fiction, ma nel frattempo e in favore della profondità di contenuto ho ridotto e rispettivamente ampliato il concetto a fiction. Mi ritrovo cioè con finzioni letterarie di ogni sorta e dove. E in questo senso è da comprendersi anche il nome. Uhura è una parola suahili e significa libertà. Il tenente Uhura è l'ufficiale addetto alle comunicazioni sull'astronave U.S.S. Enterprise NCC-1701, che nel 2200 sotto il comando di James T. Kirk si avvia ad un viaggio della durata di cinque anni: "a molti anni luce di distanza dalla Terra l'Enterprise si spinge in galassie mai viste da un essere umano." La signora tenente Uhura doveva tenere costantemente aperte le frequenza di ricezione della sua stazione e pure la fanzine vuole rimanere aperta: a storie, che magari si trovano sperdute in qualche cassetto o in qualche testa. Sembra essere un errore cronico di molti, perdersi in aspettative esagerate "... per poi combinare un bel niente", cercate di non incorrervi anche Voi. Le fanzine, il termine è una combinazione di fan's e magazine, sono fatte da gente appassionata di qualcosa, che sia letteratura, fumettistica o musica. Si tratta di pubblicazioni di dilettanti, prodotte in semplicità ed economia e per gente degli stessi o di simili interessi. Per questo motivo la diffusione avviene nell'underground, voglio dire tra quei pochi, che la pensino grosso modo come i produttori stessi. Lovecraft e Michael Moorcock sono soltanto due dei numerosi autori illustri, che abbiano iniziate le proprie carriere con fascicoletti come uhura. Beh, questo è quanto, alla prossima (speriamo). rhd |