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Il quaderno rosa di Lori Lamby

di Hilda Hilst

 

Lori Lamby è una graziosa bambina di otto anni. A prima vista nulla la distingue da tante sue coetanee: la piccola vive in una bella casa in Brasile, circondata dall'affetto dei genitori. Il padre, in particolare, è uno scrittore disposto a tutto pur di avere successo, anche a seguire il consiglio del suo editore e a scrivere un libro "indecente". Come tutti sanno, l'influenza dei genitori sui figli è grande... E così la tenera Lorinha inizia a scrivere il "suo" libro, un diario che registra con il disarmante candore dei bambini un turbinio indiavolato di avventure erotiche con i partner più svariati e le tecniche più imprevedibili. Avventure reali o invenzioni di una precoce scrittrice? Il lettore, divertito e affascinato, resterà nell'incertezza sino alla fine. Con questo romanzo, subito best-seller in Brasile, Hilda Hilst ha saputo creare uno squisito divertimento erotico, e ha dissacrato a uno a uno con ironia devastante i nostri triti luoghi comuni sull'innocenza dell'infanzia.

 

Papi non è più triste, è diverso, credo che sai perché sta scrivendo la storia innocente, voglio dire la storia indecente che gli ha chiesto Lalau. Io devo continuare la mia, e poi domanderò a zio Lalau se vuole infilare il mio quaderno rosa dentro la sua macchina, così che diventi un libro vero. Ho raccontato a papi che a me piace un sacco essere leccata, ma para che non mi abbia sentita, e che se la cosa fosse possibile rimarrei molto tempo sul mio lettino com le gambe aperte, ma pare che non sai possibile perché fa male, e anche per via della storia dell'ora. È solo un'ora, se dura di più, guadagno più soldi, ma non tutti hanno tanti soldi da spendere per leccare. Il ragazzo mi há detto che la prossima volta mi porterà delle calze nere a rete perché io me lemetta. Gli ho chiesto di portarmi delle calze rosa, a me il rosa piace molto, e se me le porterà gli ho detto che gli leccherò il birillo per tutto il tempo che vorrà, anche senza cioccolato. Ha detto che sono una puttanella molto carina. Voleva anche che mi rimettessi sul letto, ma era già passata un'ora e c'è una campanella che suona quando si resta in camera più di un'ora. A quel punto mi há chiesto solo di darmi un bacio sul mio buchino di dietro, l'ho lasciato fare, lui ha infilato la lingua nel mio buchino, e io non volevo che la togliesse, ma la campanella si è rimessa a suonare. E poi quando è uscito, ho sentito che litigavano, e lui diceva che avrebbe pagato bene, ha usato una parola che poi ho domandato alla mamma e mami há risposto che la parola che io volevo sapere è regalmente. Allora è regalmente quello che lui aveva detto. Ho sentito mami dire che quest'estate potremo andare al mare, ma io sono triste perché non avrò gente da leccare come un gatto. Perché non l'hanno mai fatto sapere agli altri che se si fanno leccare potrebbero avere i soldi per comperare tutte le cose che io vedo, e potrebbero comperare tutto quanto, dato che non pensano ad altro se non a comperare. A scuola, i miei amichetti parlano sempre dei loro papi e mami che sono andati a fare spese, e io allora penso che i loro papi e mami si facciano leccare ogni giorno. È più bello essere leccati che leccare, quel giorno quando ho leccato il birillo di cioccolato del ragazzo mi è piaciuto, ma penso perché aveva il cioccolato. Senza cioccolato non l'ho ancora leccato.

 

Traduzione di Adelina Aletti

 

(Il quaderno rosa di Lori Lamby - Milano: Sonzogno, 1992.)

 

 
 
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