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...Questo
incremento era principalmente dovuto a due fattori: il primo
era rappresentato dalle annessioni del 1918 (a Trieste
risiedeva una numerosa comunità ebraica), il
secondo da una maggio- re accuratezza dei censimenti. “Tra il 1931 e il 1938 – scrive il De Felice – si ebbe una leggerissima ripresa demografica; non è però ad essa che si può far risalire lo sbalzo da 39.000 a 47.000 unità registrato dai rispettivi censimenti […] Per avere un quadro completo dell’ebraismo italiano si dovrebbe poi aggiungere a queste cifre quelle dei regnicoli residenti nelle colonie e all’estero”. (3) Ora,
secondo Livio Livi, il principale studioso ebreo di statistica (4),
all’inizio
del secolo l’elemento ebraico non superava le 40.000 unità
e – sostanzialmente – era composto da elementi di ceppo sefardita, mancando
quasi completamente l’elemento askhenazita. Nel
1910 – stando al Livi – assommavano a 35.798, ma con questa
particolarità: “Sopra 5.951 persone notevoli ben 125 sono israelite;
appena 17,9 sopra 100.000 abitanti pei cristiani, ben 292,7 per
gli ebrei: una frequenza 16 volte più grande
in confronto di quella dei cristiani […] La superiorità numerica degli
ebrei risulta ancora più forte fra gli
uomini politici, i giuristi, gli economisti e finanzieri, i medici, i
matematici, i letterati, i pubblicisti”. (5) Secondo
il censimento dell’agosto 1938 gli ebrei in Italia erano così distribuiti:
3
- Renzo De Felice, Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo, Torino 1993. La Repubblica Italiana – democratica, antifascista, giudaica La
nascita della repubblica italiana, quella democratica
e antifascista per intenderci,
avvenne sotto l’ala benevola dei servizi di sicurezza angloamericani
che di questa nuova colonia sono i tutori e i detentori del potere reale.
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