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Le Drama des
juifs européens è il primo tentativo europeo di fornire un quadro
statistico e demografico reale delle perdite umane di quel fenomeno
confuso e complesso conosciuto come olocausto. Shoa, per i puristi della lingua
ebraica. A queste banalità avremmo preferito una critica scientifica dura, durissima, perfino una stroncatura inappellabile, purché impostata sulle cifre. Cifre reali naturalmente, mentre le strumentalizzazioni perpetrate dal governo israeliano e da organizzazioni ebraiche, tese ad ottenere, più per sé che per i propri patrocinati, il maggior tornaconto possibile, hanno portato, con il beneplacito, chiamiamolo così, dei vincitori, alla cifra, mediaticamente e penalmente imposta, di 6.000.000 di morti. Numero ad effetto, che amalgama, in un inestricabile tutt’uno, un dramma alle indubbie doti affaristiche del popolo eletto. Rassinier è
riuscito con abilità ad individuare e a svelare quel vero e proprio falso in
bilancio che ha portato alla cifra simbolo. Non occorre essere dei provetti
contabili per sapere che fra il dare e l’avere corre un divario profondo che
raddoppia l’importo e questo è stato il trucco usato. Una dimenticanza qui,
un’esagerazione là e alla fine ecco i loro
sei milioni. L'opera
non è, come
ogni evento umano, perfetta ed assoluta, risente, almeno in parte, degli scarsi
documenti all'epoca disponibili e dell'empirismo dell'autore, ma rimane, in ogni
caso, informativa e formativa. Da leggere, insomma, e, probabilmente, non una
volta sola. Al lettore segnaliamo che la presente edizione si avvale di una
nuova e, contiamo, più accurata traduzione.
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