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Un
individuo dall’aspetto juifu si siede davanti a voi al caffè, e voi vi
dite: «Ecco un Giudeo!»; ma se vi domandate da che cosa l’avete
riconosciuto, vi è spesso difficile precisarlo. Un compagno va a prendere posto
accanto al primo individuo; è molto differente d’aspetto. Eppure voi vi dite:
«Un secondo Giudeo!». Ma, questa volta, voi avete anche più difficoltà a
spiegare la vostra certezza. Tenteremo di mostrare perché e in che cosa
i Giudei differiscono molto fra loro e sono ciò nonostante riconoscibili. Per
questo, bisogna anzitutto dare un cenno molto rapido della storia dei
Giudei, poi della situazione delle razze vicine nel seno delle quali si è
creato il tipo giudaico o juifu. Breve
storia degli Ebrei
Non
bisogna confondere Ebrei, Israeliti e Giudei. Intorno
all’anno 4000 prima della nostra era la Mesopotamia (valli del Tigre e
dell’Eufrate, nell’Asia Minore) era occupata dai Sumeri, che facevano parte
di una popolazione detta «asiatica» oggi scomparsa, né europea, né turca, né
semitica. Fu allora che irruppero in Mesopotamia, non si sa da dove, forse da
un’Arabia non deserta come oggi, dei Semiti
chiamati Accadi, che contribuirono a creare la civiltà assira. Questi Accadi
erano affiancati da tribù nomadi anch’esse semitiche, fra le quali la
piccola tribù (famiglia nel senso largo, con i suoi consanguinei e i suoi
associati) di Abramo, antenato degli Ebrei. Questa tribù – ed è di qui che
comincia la storia degli Ebrei – passò dalla Mesopotamia nel paese di Canaan
(la Palestina), sulla riva del Mediterraneo...
esiste
un tipo razziale giudaico?
Abbiamo
appena visto che il popolo giudeo (juif), branca del popolo ebraico (hébreu),
si era diviso in due grandi correnti, che, in seguito, si sono raggiunte, ma che
si lasciano ancora ben differenziare storicamente.
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