Guida per le pazienti con malattie autoimmuni
Esito gestazionale nel Lupus Sistemico
Anni fa la sentenza era
inappellabile: niente bambini per le giovani donne affette da LES.
Oggi molto è cambiato, perché
fortunatamente la diagnosi arriva spesso prima che ci siano danni
d'organo irreversibili, e perché le nuove tecniche di laboratorio permettono
di scoprire forme più lievi di malattia.
La gravidanza in chi è affetto
da una connettivite è dunque spesso possibile, ma deve essere programmata.
La malattia dovrebbe essere in remissione,
senza segni di attività né di danni importanti al cuore, ai reni o al cervello.
Non è tuttavia indispensabile
abbandonare tutti i farmaci; negli anni si è accumulata l'esperienza
utile agli specialisti per gestire le terapie necessarie anche durante la
gestazione.
E' necessario tenere
presente che la malattia ha caratteristiche differenti ed un'evoluzione diversa
per ogni persona, ed anche riguardo alla possibilità di
avere un figlio quello che vale in un caso può non valere in un altro. E'
importante quindi un dialogo aperto con il medico che copra anche questo
aspetto.
Allora, cosa fare quando si è pronti
per l'arrivo di un bimbo?
In genere chi ha una
malattia cronica è seguito in un centro specialistico o comunque da un medico
di fiducia.
In vista di una
gravidanza, è importante il supporto di un ginecologo che abbia
esperienza con la patologia in questione.
Per rendere tutto più
semplice, sarebbe utile rivolgersi ad una struttura
che si occupa di gravidanze a rischio
e che possa stabilire un contatto con l'immunologo o il reumatologo che si
occupa della connettivite.
Saranno necessari controlli periodici che escludano una ripresa dell'attività del LES e, in caso di presenza di anticorpi antifosfolipidi, è possibile che sia prescritta una terapia specifica per prevenire aborti o complicazioni trombotiche.
E' possibile che il bambino nasca affetto da LES?
Le patologie autoimmuni non sono ereditarie in senso stretto, non si trasmettono quindi direttamente dai genitori ai figli. E' possibile semmai ereditare una generica predisposizione all'autoimmunità che fortunatamente quasi mai si traduce in malattia. I neonati non rischiano l'insorgenza del LES sebbene, in casi molto rari, possono presentare alcune forme di lupus 'neonatale'. La maggior parte di queste
si risolve in pochi mesi, con la scomparsa degli autoanticorpi materni (senza che il bambino resti più a rischio degli altri di sviluppare in seguito la malattia). Un evento serio può invece essere il "blocco cardiaco", ma è estremamente raro e anch'esso prevedibile con un adeguato screening prenatale, perché la madre in questo caso presenta particolari autoanticorpi. Un team di specialisti esperti è comunque in grado di affrontate e risolvere anche questo evento.
Sono possibili complicazioni
La gravidanza in corso di LES è considerata a rischio di complicazioni e deve essere seguita da persone esperte. Tuttavia le probabilità di riacutizzazioni o di altri problemi si riduce con il controllo della malattia e quando la gravidanza è programmata. Oggi inoltre gli studi sugli effetti dei farmaci hanno permesso di superare pregiudizi nei confronti di molti
tra questi, attualmente considerati sicuri per il feto.
Può anche essere importante la presenza di un reparto di neonatologia attrezzato per affrontare al meglio la possibilità di un parto prematuro.
Aborti ricorrenti
Uno dei problemi in corso di malattia autoimmune è l'aborto spontaneo, che può essere causato dalla presenza di anticorpi antifosfolipidi. In questo caso è necessaria una profilassi con aspirinetta e/o eparina sottocute, terapia che è in grado di aumentare moltissimo le probabilità di portare a termine la gravidanza.
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