Site hosted by Angelfire.com: Build your free website today!

ITALIAN SOCIETY FOR PARANORMAL RESEARCH 

Casa del Diavolo

 

Caso                      Località        Realizzazione  Pubblicazione

Casa del Diavolo       Cesena, FC        Marzo 2002         27/3/2002

  

   

    Introduzione

L'articolo introduttivo sarà aggiunto al più presto.

    

    Prima Spedizione

Questa prima spedizione alla “Casa del Diavolo” è stata effettuata nel pomeriggio del 13 Marzo. Sapevamo che il problema principale sarebbe stato entrare. Ci avevano detto, infatti, che questa casa non ha una porta, né una qualche apertura che non sia murata o chiusa con grate e inferriate, ad eccezione di quelle al primo piano, poste però a circa dieci metri di altezza. Prima che mi introducessi nella casa, abbiamo effettuato dei rilevamenti dall’esterno; nessuno dei nostri strumenti ha trovato qualcosa di anomalo, ad eccezione dei rilevatori EMF: sia il Multidetektor che il Trifield, infatti, hanno evidenziato un forte campo magnetico costante proveniente da tutti i muri del semiperimetro sinistro (rispetto alla facciata) della casa. Sul retro il campo magnetico raggiungeva i 50 nT, sul lato i 600 e sulla facciata il campo superava addirittura i 1000 nT. La massima intensità del campo si è registrata a circa 1 metro dal suolo, altezza che corrisponde nell’interno al pavimento del pianterreno. E’ vero che in quella zona della casa vi è una centralina dell’Enel, ma non credo che possa generare un simile campo magnetico, in primo luogo perché dovrebbe essere staccata (dal momento che la casa è abbandonata), e inoltre perché negli stessi punti il campo elettrico è assolutamente nullo, (non raggiunge neanche la misura minima di 1 V/m). Ora era necessario entrare e capire che cosa generasse quel campo. Dopo qualche minuto abbiamo trovato un varco molto stretto tra due sbarre a un paio di metri dal suolo; anche se non è stato facile, sono riuscito ad attraversarlo. Dopo che Dalila mi ha passato l’attrezzatura, ho scalato una grossa rete arrugginita sistemata vicino alla finestra e ho superato dei vecchi banchi che occupano tutta la stanza. Come si può vedere dalle fotografie l’interno non è molto accogliente: il pavimento è interamente ricoperto da uno strato di carcasse ed escrementi di piccione. Prima che l’edificio venisse abbandonato era in corso una radicale ristrutturazione, che per qualche motivo è stata lasciata a metà; di conseguenza alcune zone non sono accessibili. Dopo un’esplorazione di tutto il piano, ho iniziato i rilevamenti: la temperatura era costante ed intorno ai 14°. Anche con l’Ion counter, la bussola e lo stetoscopio non ho trovato nulla di strano. Quindi con il Multidetektor II ho analizzato il campo elettrico, che era praticamente assente; quando però ho attivato i sensori magnetici è successo qualcosa di strano: malgrado non fossi su una scala particolarmente sensibile (1000 – 10000 nT) il valore del campo magnetico ha oscillato dal minimo al massimo dei valori di quella scala per almeno cinque volte, per poi assestarsi su valori molto bassi e quindi trascurabili. Ovviamente dovrebbe essere stato un momentaneo malfunzionamento dei sensori, anche se non si era mai verificato con il Multidetektor. Così ho segnalato questo particolare via radio, insieme agli altri risultati dei rilevamenti e ho continuato l’esplorazione. Purtroppo la zona in cui avevamo trovato dall’esterno quel forte campo magnetico non è accessibile. Gli EMF hanno segnalato comunque la presenza di un campo in quella direzione, anche se, essendo a diversi metri dal punto in cui esso raggiungeva la sua massima intensità, i valori non hanno superato i 50 nT. Sul lato destro della casa, rispetto alla facciata, ci sono solo mobili accatastati; la parte sinistra di quel piano è invece molto più interessante: c’è una porta metallica chiusa a chiave e bloccata addirittura con assi di legno; a pochi metri vi sono anche le scale per le cantine. Dal momento che il pianterreno è rialzato di almeno un metro dal suolo, è presumibile che vi sia un intero piano seminterrato. Invece da quelle scale si può accedere soltanto ad uno strano corridoio lungo circa dieci metri; non sembrano esserci nelle pareti aperture murate di recente, quindi il resto del seminterrato probabilmente non era accessibile neppure prima dei lavori di ristrutturazione. Così sono passato al primo piano (le scale si trovano sulla parte sinistra della stanza centrale). La prima stanza presenta una specie di controsoffitto, parzialmente staccato dai supporti che avrebbero dovuto sorreggerlo. Ho cominciato a sentire dei rumori, ma non sono riuscito a capire da dove provenissero. Inizialmente ho pensato che fosse un piccione che si era infilato nella cavità sopra il controsoffitto. Improvvisamente i muri e il soffitto hanno cominciato a tremare: il movimento era molto debole, ma il rumore era accentuato probabilmente dalla presenza di strutture instabili. Preoccupato che il soffitto mi crollasse addosso, sono corso verso le scale. Da lì non si sentiva più nulla. Non so che cosa abbia prodotto questo fenomeno: anche se quella casa non è molto solida, credo che difficilmente il solo passaggio di una persona possa causare tutte quelle vibrazioni. Una spiegazione plausibile potrebbe essere invece la presenza, a circa trecento metri, della ferrovia. Effettivamente la durata e l’intensità di quel fenomeno potrebbe essere compatibile con il passaggio di un treno. Così ho ripreso l’ispezione: sulla parte sinistra del piano ci sono altre due stanze, completamente vuote. Una presenta anche un grosso squarcio in un muro perimetrale. A destra vi è un’altra stanza, più piccola, con una porta di legno, dalla quale si accede alle scale per il secondo piano. Purtroppo però, come si può vedere dalle foto, queste si interrompono dopo una decina di scalini. In ogni caso il pavimento dell'ultimo piano non sembra poter reggere il peso di una persona, a giudicare dai vistosi buchi che presenta. Da quello che sono riuscito a vedere, il tetto sembra intatto, mentre le pareti e il pavimento stesso del secondo piano sono parzialmente crollati; ho notato addirittura un grosso squarcio in un muro portante. Mentre mi trovavo nella stanza centrale, le pareti hanno ricominciato a tremare, proprio come prima. Questa volta ho cercato di analizzare le vibrazioni con lo stetoscopio, ma non ho fatto in tempo, poiché il fenomeno è durato circa cinque secondi. Quel tipo di movimento ricorda molto un piccolo terremoto. Probabilmente la condizione delle strutture ai piani superiori rende precaria la stabilità dell’intero edificio, che amplifica ogni vibrazione proveniente dall’esterno. Ho effettuato quindi tutti i rilevamenti, senza riscontrare nulla di anomalo. Prima di scendere ho scattato una ventina di foto. Poi ho fotografato anche il pianterreno e l’ingresso delle cantine. Ormai l’esplorazione era terminata, così ho passato la strumentazione a Dalila e sono uscito. Qualche minuto dopo, in auto, mentre stavamo guardando il filmato dell’esplorazione, (la telecamera è rimasta accesa per tutto il tempo), ci siamo accorti che nei primi minuti della registrazione, quando ero nelle stanze centrali del pianterreno, e quando i muri del primo piano hanno tremato per la prima volta si sentono delle strane voci in sottofondo, apparentemente le urla di una ragazza. Sul momento avevo sentito delle voci femminili, ma avevo pensato che ci fosse qualcuno nel parco intorno alla casa. Nella registrazione però le urla sono molto più chiare e Dalila non ha visto nessun altro nel parco. Così, dopo le oscillazioni inspiegabili del Multidetektor, un fortissimo e apparentemente inspiegabile campo magnetico e le vibrazioni dei muri dei piani superiori, dobbiamo prendere in considerazione anche queste strane grida. In definitiva le coincidenze cominciano a essere troppo numerose per chiudere questo caso: saranno dunque necessarie altre spedizioni. Nel frattempo la Casa del Diavolo continuerà a conservare il suo alone di mistero e isolamento, che contrasta con la tranquillità del quartiere che la circonda.

 

Manuel

 

 

      

    

    Altre foto della prima spedizione

    

    Relazione

Cod. 02/ispr/001

 

Relazione di presunte voci di bambini (filmato 1°, ISPR, 10 Marzo 2002, registrato da Manuel Imperato).

 

Descrizione tecnica:

 

·        Totale assenza di reverbero, delay, eco, ecc.

·        Voce assolutamente limpida e neutra.

·        Tono acuto; probabilmente femminile ed in età compresa tra i 6 e i 10 anni o comunque, pre–adolescenziale.

·        Emissione singola.

·        Voce non rauca nella parte finale e quindi non dovrebbe trattarsi di un urlo di paura.

·        Timbro non vellutato, secco e preciso.

·        Tono della voce in quattro variazioni e sempre stabile in ogni tonalità intrapresa.

 

 

Relazione:

 

Dopo un attento e minuzioso ascolto del fenomeno, non ci sono elementi certi per denominare questo risultato  “paranormale” o meglio, i dati presenti potrebbero essere stati provocati comunque da circostanze naturali.. La vicinanza di abitazioni dal luogo del rilevamento non esclude infatti possibili infiltrazioni foniche.

L’ora pomeridiana della prova effettuata inoltre, darebbe maggior credibilità a questo pensiero e anche le urla di bambini ma in particolare modo delle bambine (avendo infatti corde vocale più corte e un timbro molto acuto), può arrivare ad essere ascoltato e quindi registrato anche da distanze notevoli.

 

Conclusione:

 

Da ripetere la prova in orario più consono ad una registrazione sonora senza affluenze esterne di rumore o comunque escludendo i fattori sopra riportati.

 

Gian Luca   

       

    Seconda Spedizione

25 Marzo    Dopo dodici giorni dalla prima missione alla Casa del Diavolo, siamo tornati in questo sinistro edificio per fare chiarezza sulle strane coincidenze verificatesi nella precedente spedizione. Questa volta, con la collaborazione di Gianluca, Dalila e Daniela, sono riuscito a portare all'interno della casa una strumentazione più sofisticata. Seguendo la stessa procedura della prima volta, sono entrato in poco tempo; quindi, con l'aiuto di alcune corde, i miei compagni mi hanno passato tutta l'attrezzatura e finalmente ho potuto cominciare la missione. Inizialmente la casa mi è sembrata diversa dall'altra volta: in questo caso, infatti, la giornata era molto più luminosa e rendeva l'ambiente meno sinistro e malsano. Per prima cosa ho analizzato il campo magnetico; questo presentava ancora i valori trovati nella prima missione: sia il Trifield Natural, sia il Multidetektor II segnalavano il campo proveniente dalla stanza murata. Anche dall'esterno i valori non sono cambiati e si è registrato il valore massimo intorno ai 1000 - 1100 nT. L’Ion counter e il Geiger non hanno riscontrato nulla di anomalo; anche la temperatura era normale e costante. Il campo elettrico è rimasto sempre su valori trascurabili (meno di 5 Volt/m). Dopo aver controllato il pianterreno e le cantine, mi sono spostato ai piani superiori; l’unico fatto da segnalare è che ho trovato la porta delle scale per il secondo piano aperta, nonostante l’avessi richiusa al termine della prima missione. Anche al primo piano i rilevamenti, compresi quelli del campo magnetico, hanno dato esiti negativi. Ora dovevo concentrarmi sull’obiettivo principale della missione: far luce sulle vibrazioni dei muri e sulle grida registrate il 13 Marzo. Questa volta avevo con me quattro registratori, che ho piazzato nei punti in cui si erano avvertite le urla; ne ho sistemati due nella stanza centrale del pianterreno, uno in quella del primo piano e uno nelle cantine. Intanto il resto della squadra si accertava dall’esterno che non si udissero grida provenienti dal parco e dalle case circostanti. A questo punto restava da chiarire il fenomeno delle vibrazioni dei muri ai piani superiori.. Quindi mi sono portato al primo piano attendendo in silenzio il passaggio di un treno, (si era ipotizzato, infatti, che questo evento avesse potuto provocare le vibrazioni osservate il 13 Marzo). Dopo qualche minuto è passato il primo convoglio, ma i muri non si sono mossi. Anche il secondo e il terzo treno non hanno provocato nessun movimento. Pertanto è presumibile che non siano stati i treni, (ricordiamo che la ferrovia dista più di trecento metri), a far tremare i muri durante la prima missione. Mentre i registratori continuavano a funzionare, ho scattato una trentina di foto in tutta la casa, approfittando di una luce ottimale. Dopo dodici scatti,però, la macchina fotografica si è inceppata: né il flash né l’avanzamento della pellicola davano segni di vita; un’altra strana casualità, considerando che utilizzo quella macchina da anni e non avevo mai avuto questo genere di problemi. Fortunatamente avevo con me un altro apparecchio. Mentre attendevo che trascorresse l’ora di funzionamento prestabilita per i registratori, ho provato ancora una volta a raggiungere il secondo piano: purtroppo però la stretta scala in legno si interrompe per un metro e mezzo dopo circa dieci scalini; inoltre la seconda parte non sembra reggere il peso di una persona. Anche il pavimento del secondo piano, da quello che ho potuto scorgere dalle scale, presenta grossi squarci e i muri, alcuni dei quali probabilmente portanti, sono crollati o danneggiati. In generale quindi il secondo piano si può definire pericolante; del resto non sono molto sicuro neppure di alcune zone del primo piano. Il pianterreno è decisamente il più solido, nonostante i lavori lasciati a metà nella parte sopra le cantine. Finalmente i registratori si erano spenti: così ho recuperato tutta l’attrezzatura e l’ho passata ai miei compagni. Mi sono voltato e ho dato un’ultima occhiata alla Casa del Diavolo, quindi mi sono calato dalla finestra e sono uscito. Dalle registrazioni non è emerso nessun rumore sospetto e i muri non hanno tremato neppure per un secondo (almeno non sotto i miei occhi). Sostanzialmente dunque non siamo riusciti a chiarire l’origine di quegli strani fenomeni, né a raccogliere altre prove in merito. Pertanto non escludiamo future missioni in questo edificio, anche se, per il momento, il caso è chiuso.

 

Manuel

      

    

    

          

Altre foto della seconda spedizione

  

  

Torna alla pagina delle indagini