ITALIAN SOCIETY FOR PARANORMAL RESEARCH
Caso Località Realizzazione Pubblicazione
Rocca di Maiolo Novafeltria, PU Aprile 2002 5/4/2002
Introduzione
Il 29 Maggio del 1700 una terribile frana distrusse completamente il villaggio costruito ai piedi della rocca di Maiolo, uccidendo più di cento persone. Dopo trecento anni dalla sciagura non è rimasto molto: i ruderi di due torri (dichiarate addirittura inagibili da un'ordinanza del sindaco) e qualche casa isolata nella valle intorno a questo impervio picco. Nel silenzio e nella solitudine di questi luoghi da sempre girano voci sulla sorte delle persone coinvolte in quel disastro, che, forse, non si è esaurito tre secoli fa. Sono in molti, infatti, a giurare di avere avvertito la loro presenza, di avere sentito le loro urla, confuse nei suggestivi rumori che il vento crea nella vegetazione di questa zona. Una leggenda come tante, che merita di essere indagata.
Manuel
Ricerca storica
La rupe di Maiolo, faccia a faccia con la guglia ventosa di San Leo, è oggi un luogo abbandonato e desolato, anche se suggestivo. Il castello, intrappolato dai rovi e invaso dalla vegetazione, è in rovina e sotto le pietre si annidano le vipere. Eppure fino all'anno 1700 fu un paese popolato e fiorente, sormontato da una poderosa rocca circondata da mura e da torrioni. "Rocca fortissima", la definiva nel 1373 il cardinale Anglico; vi abitavano, a quel tempo, il vicario del vescovo del Montefeltro e un castellano preposto alla difesa. Il borgo sottostante era popolato, allora, da quarantotto famiglie.Marc
La rocca e il borgo di Maiolo, dipinti nel 1626 dal pittore Mingucci | Cronaca della catastrofe, scritta nel 1737 |
Prima Spedizione
Questa prima spedizione alla rocca di Maiolo è stata effettuata il 3 Aprile 2002. Raggiungere i ruderi del castello non è un'impresa facile; infatti gli ultimi chilometri possono essere percorsi soltanto a piedi, lungo un sentiero quasi impraticabile, in particolare nella parte finale, dove si è costretti ad arrampicarsi sugli alberi e sulle prime mura della rocca. Pertanto ho potuto portare con me soltanto un'attrezzatura leggera. Purtroppo della fortezza non rimane altro che due torri, il muro che le unisce e qualche galleria scavata nel terreno. Oltretutto gli strumenti che ero riuscito a portare, il Multidetektor e l'Ion Counter, non hanno rilevato niente: nessun campo elettrico o magnetico, ionizzazione ordinaria, temperatura costante; nessun rumore anomalo. Durante la prossima spedizione, quando, con una squadra più numerosa, ispezioneremo anche la vallata dove si trovava il villaggio, forse troveremo qualcosa di più. Da quello che ho potuto vedere dall'alto non sembravano rimanere tracce di insediamenti umani.
Manuel