DIO E` UN RISCHIO

"Chi ama una pietra..."


Gli uomini di poca fede sono in genere dei mediocri, dei titubanti, dei ristretti, degli avari. La fede e` una moltiplicatrice di forze e va a scavarne delle riposte del nostro essere dove giacevano inosservate e dormienti. Senza fede, nessun uomo puo` dire di conoscersi interamente. La fede in Dio e` una esperienza interiore che invade tutto il mondo a nostra disposizione, formando la nostra unita`, dando uno scopo alle nostre accidentalita`, sciogliendo i nodi che ci stringono. E` globale.


Credere in Dio e` dunque una fortuna.

Tra i premi della vita, e` il piu` grande. Nessuno ce lo puo` dare, salvo il caso, per uno che non crede. O, per chi crede, Dio stesso. Non e` un merito, non e` un prodotto della ragione, e` in contrasto con ogni esperienza. Per quelli che non credono la fede e` un`illusione, sciocchezza, scandalo razionale; per QUELLI CHE HAN FEDE, SONO GLI ALTRI ILLUSI, SCIOCCHI E FANTASTICI.


Per le persone razionali l`illusione di Dio e` nata dalla vanita` di una piccolissima tribu` che ha creduto di mobilitarsi e di rendersi piu` forte dicendo di esser stata creata da un essere onnipotente, che si preoccupa della sua sorte e ne vigila la condotta e la premia o la punisce.


Per il credente Dio e` la spiegazione e la ragione della sua vita, altrimenti incomprensibile e dolorosa, e l`animazione che sente dentro di se' e` lo stesso tormento e il dubbio che ne hanno accompagnato la scoperta, e` l`aiuto a farsi migliorare, e` l`amore che lo ha formato. "Chi ama una pietra e` quella pietra, e chi ama Dio... Non oso continuare, perche' voi mi lapidereste", predico` Meister Eckart.

...//Giuseppe Prezzolini...Milano, 1969 pp 168-169


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