La preghiera scientifica
Come Dio può aiutarti nella vita








Roy Eugene Davis, discepolo diretto di Paramahansa Yogananda, negli anni ha studiato e sviluppato metodi efficaci per controllare le immagini mentali e per comprendere (e utilizzare) il potere della preghiera scientifica. Questa pratica proviene dal movimento filosofico del “New Thought”, una corrente trascendentalista americana nata verso la metà del 1800. Davis, dagli anni cinquanta ad oggi, ha conosciuto parecchi esponenti di questa filosofia (Ernest Holmes, Neville Goddard e Joel Goldsmith tanto per fare qualche nome) ed ha assimilato nei suoi insegnamenti parte delle scoperte intuitive realizzate da questi mistici moderni.

Anche Paramahansa Yogananda fece proprie alcune di queste pratiche. La pratica delle affermazioni, infatti, non fu inventata da lui, ma dai primi esponenti del New Thought (Charles Fillmore in particolare). Yogananda ne convalidò l'efficacia e la ripropose in modo leggermente diverso. Negli anni venti Yogananda fu invitato a parlare all’INTA (International New Thought Alliance), l’organizzazione che riconosce tutte le varie chiese che, seppur in modo diverso tra loro, seguono questa corrente di pensiero.

L’universo è un continuum spazio-temporale in cui esistiamo insieme a tutta la materia e l'energia in esso contenute. I nostri sensi ci permettono di percepire le varie forme, ma la tesi di base comune a molte tradizioni spirituali orientali e ipotizzata anche dalle nuove frontiere della fisica sostiene che esista un’unica Vita e che ognuno di noi sia parte integrante di questo sistema perfetto. Siamo tutti collegati tra noi in qualche modo, perché dimoriamo nell’unica Coscienza e questa Coscienza è tutto ciò che esiste. La preghiera è un’espressione orale o mentale con cui il credente si rivolge alla divinità per manifestare la propria devozione o per richiedere soccorso, sostegno e protezione. La maggior parte delle persone, quando prega, chiede qualcosa A Dio e questo è un errore intellettuale. Questo tipo di preghiera ha una limitazione congenita: Mantiene chi prega in uno stato di incertezza. Poiché l’universo tende a manifestare nelle nostre vite circostanze compatibili con i nostri stati mentali e di coscienza, quando si prega senza la certezza di avere una risposta ottenere risultati è cosa abbastanza improbabile. Il principio di funzionamento della preghiera è quello della legge di attrazione.
Perché alcune persone ottengono risultati dalla preghiera e altre no? Dipende da Dio? Dio dà ad alcuni e nega ad altri? E’ ovvio che non può essere così. La differenza è data da un solo fattore: La Fede. Fede significa fiducia e abbandono. Entrambe queste cose conducono ad una convinzione del risultato. L’universo funziona secondo leggi precise impersonali: Ciò che funziona per una persona, funziona per tutte!! Non a caso Paramahansa Yogananda affermò: «Quando preghi, fallo con l’atteggiamento del figlio e non con l’atteggiamento del mendicante» (Il figlio sa che sarà sempre accontentato da sua madre, mentre il mendicante ha tendenzialmente l’idea opposta). Gesù ci ricorda nelle scritture cristiane: "Se hai fede quanto un granello di senape, puoi dire ad un gelso: "Sii sradicato e trapiantato nel mare", ed esso lo farà". E’ la fede a fare la differenza.

Dio non è una persona. Non ha caratteristiche umane della personalità. Le eventuali caratteristiche della personalità che attribuiamo a Dio sono proiezioni emotive generate dalle nostre menti. Dio non ha desideri e non “vuole” che gli esseri umani facciano questo o quello. Il nostro status di “figli di Dio” (unità consapevoli individualizzate di coscienza) si deve esprimere umanamente solo in due fattori:

1) Prosperare (eccellere in tutti gli aspetti della vita)
2) Realizzare (conoscere con esperienza) la nostra natura spirituale

Questi sono i nostri diritti di nascita e ciò che siamo chiamati a fare nella vita. Queste sono le uniche “volontà” di Dio per noi, se, in un modo un po’ forzato, così possiamo definirle. I Maestri della perfezione, quando pregano per qualcuno, non lo fanno rivolgendo richieste A Dio. Utilizzano, invece, la loro consapevolezza dell’unità per agire IN Dio, cooperando coscientemente con le leggi dell’universo. Una volta fu domandato a Sai Baba come facesse a manifestare i suoi “miracoli”. Risposte sorridendo: “Sono sicuro di me”. Illuminante, vero?
Affermazioni e visualizzazioni sono pratiche di preghiera scientifica. Il segreto di entrambe consiste nel credere con forza nella verità di ciò che si afferma o visualizza. Spesso, però, l’oggetto delle affermazioni o delle visualizzazioni che si praticano è molto distante dalla realtà che si sta sperimentando in quel momento (esempio: se affermi di pesare 60 chilogrammi quando in realtà ne pesi 120, la tua mente cosciente fa un’ovvia resistenza all’affermazione che decidi di praticare). Puoi superare questa resistenza e attirare nella tua vita circostanze migliori!!

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