Tutto quello che avreste voluto sapere su Blame!
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Prologo | Parte 1 | Parte 2 | Parte 3 | Parte 4 | Parte 5 | Parte 6 | Parte 7 | Epilogo |
Quanto segue e' un riassunto dei dieci volumi che compongono il manga "Blame!" di Tsutomu Nihei; l'ho scritto nell'ormai lontano 2003 per referenza mia e di mio fratello. Questo muro di testoTM non è basato sull'edizione italiana del manga, a cura di Planet Manga, ma su una serie di traduzioni amatoriali recuperate su Internet.
Originariamente questa "avvertenza" conteneva un "J'accuse" dai toni abbastanza enfatici nei confronti della Planet Manga; non una critica vera e propria, dato che il qui presente non sa un'acca di giapponese, ma mi chiedevo come mai la stessa storia su cui, in italiano, ne' io ne' mio fratello riuscivamo a raccapezzarci potesse diventare immediatamente comprensibile e financo appassionante letta in una traduzione inglese non professionale.
Sono passati sei anni, e niente di quello che ho letto o mi e' stato riferito successivamente mi ha fatto cambiare idea. Cio' che e' cambiato e' il panorama internazionale ed italiano del fansub e delle scanlations; dire che e' esploso e' poco. Le ripercussioni di questo fenomeno sono difficili da quantificare; la mia opinione di esso e' irrilevante, anzitutto perche' ne sono estraneo, e in secondo luogo perche' non sono qualificato per valutarlo.
Quello che vorrei evitare, soprattutto per tutti quelli che, sull'onda dell'entusiasmo per Nihei, ancora scoprono questo sito e sono tanto gentili da farmi sapere la loro approvazione, e' di dare l'idea che il distributore italiano di Blame sia stato una specie di bieco opportunista dedito al puro guadagno e disinteressato al valore dell'opera, mentre gli appassionati che l'hanno tradotta e distribuita gratuitamente (e io per estensione) sono stati per converso i soli meritevoli di gratitudine. Non credo sia cosi'. Blame sara' forse stato adattato con i-ehm, piedi, ma il rischio commerciale di far sbarcare Nihei in Italia, la fiducia nell'opera quando maggiormente contava, sono stati della Planet. Se il manga vi piace, compratelo, dategli la caccia in fumetterie e fiere, non datevi pace finche' non l'avete recuperato nella sua frusciante, sovracopertinata concretezza. Se vi rimangono dei dubbi dopo averlo finito, benvenuti! Questo riassunto e' scritto per voi e mi ritengo onorato della vostra attenzione; ma tenete presente che e'un'interpretazione tra tante, non siate troppo frettolosi nell'abbandonare quella che avevate messo assieme-chissa', potreste aver ragione voi.
Buona lettura.
Clicca qui per leggere l'introduzione originale al riassunto.
nota sui nomi: Cross --> Clawsa Tsubo/Cibo --> Cibo Fabbrica delle elettro-vite --> Cyber-Life Inc. Safenet/Net s.p.a. --> Netsfera East Asia Hevy Industries --> Toha HI Mancyborg --> Mensab
Da qualche parte, in qualche tempo, c'è una città. Non è il posto più ospitale del mondo, specialmente da quando ha fatto la sua comparsa un serial killer (o forse più di uno) con la passione per i bambini. L'agente Susono Musurubi è appunto sulle sue tracce, quando il suo partner Clawsa viene rapito sotto i suoi occhi. Poco più tardi, alla ragazza viene bruscamente tolto il caso- il che poi significa, secondo le immutabili leggi del noir, che Susono semplicemente continua le indagini in privato. Scopre così che dietro i crimini c'è una setta di adoratori del "netcaos", in grado di trasformare le loro vittime in robot sterminatori grazie appunto ad una misteriosa entità residente nella rete.
Susono viene però uccisa prima di riuscire a completare la sua indagine. O meglio, il suo corpo viene ucciso, mentre la sua coscienza viene catturata dall'entità digitale.
Si scopre dunque che le potenze occulte nella rete sono "safeguard"; il loro obbiettivo è unificare ed irregimentare l'accesso alla "netsfera".. eliminando, en passant, tutti coloro che per scelta o necessità non ne fanno uso. La setta è in realtà un contrattempo, un gruppo di fanatici riusciti quasi per caso ad impossessarsi di tecnologia safeguard. Quella stessa tecnologia sta appunto ricostruendo il corpo di Susono, che dopo l'apposito condizionamento diverrà una agente delle safeguard e si occuperà di eliminare la setta.
Interviene Clawsa, che dopo la sua morte e resurrezione come mostro (ucciso in precedenza da Susono) è diventato una specie di fantasma elettronico, e libera l'ex-partner dalla prigione mentale. Risvegliata e con un tosto corpo meccanico, Susono si scatena contro i suoi "capi", ma non riesce ad evitare che le safeguard completino il loro progetto.
E' la fine dell'umanità come noi la conosciamo. Agli esseri umani viene presto negato ogni accesso alla rete, e le macchine si impadroniscono del mondo. La città comincia a crescere senza controllo, ricopre il pianeta e arriva infine ad inglobare anche la luna. Passano i millenni.
Non sappiamo chi sia Killy, né da dove venga. Sappiamo solo che ha uno scopo, trovare esseri umani portatori di geni terminali; che ha una signora pistola per portarlo a termine; e che non si fa problemi ad usarla.
Geni terminali: una evoluzione totalmente biologica degli impianti cibernetici usati all'epoca di Susono, permettono di connettersi alla netsfera senza il bisogno di alcun supporto o modem; i dati vengono trasmessi direttamente sulla retina del terminale umano.
L'umanità - quello che ne è rimasto, comunque - ha perduto, tra una mutazione e l'altra, questi particolari cromosomi. Come risultato non può più accedere alla rete, ed è condannata ad un'esistenza precaria, sperduta nei meandri della città. I dati sono diventati rari e preziosi, vengono trasmessi e riprodotti tramite impianti cibernetici individuali, in un nuovo medio evo dell'informazione.
Nella sua ricerca Killy viene ostacolato dagli esseri di silicio, orrende ibridazioni uomo-macchina, forse i discendenti della setta. Hanno i loro scopi (anche se non vengono subito rivelati), ma tra loro e il viaggiatore solitario già non corre buon sangue..
Sperando di trovare quello che cerca nella banca dati della Cyber-Life Inc. Killy si dirige a Kaito, uno dei rari insediamenti umani. L'atmosfera non è cordiale, e fin dal suo arrivo si trova a dover fuggire dai cyborg al servizio della fabbrica di impianti. Mentre vaga nel sistema fognario, Killy fa un incontro di capitale importanza: inchiodata ad un muro, lasciata a marcire viva in un corpo putrescente, c'è l'ex scienziato in capo della fabbrica, Cibo.
Per Cibo, Killy è l'occasione tanto attesa per fuggire dall'orribile prigionia; l'avventuriero, dal canto suo, ha bisogno della scienziata per attingere al database genetico della Cyber-Life. La strana coppia si intrufola così nel nucleo della fabbrica; qui Cibo si procura un corpo nuovo (solo il primo di tanti) e attacca l'essere inumano in capo alla società, riuscendo infine a distruggerlo grazie all'intervento tipicamente devastante del suo nuovo socio.
Una volta distrutta la fabbrica Cibo confessa a Killy di aver omesso, per poter avere il suo aiuto, parte della verità. Non ci sono portatori di geni terminali a Kaito- lei lo sa, perché prima della sua prigionia aveva tentato di sintetizzare il genoma e di accedere alla netsfera, con esiti disastrosi. Pochi istanti dopo la connessione delle misteriose entità bio-meccaniche avevano fatto irruzione, sia nel ciberspazio che nel mondo reale, e distrutto ogni cosa.
Tuttavia non era stato questo insuccesso a valerle la punizione, quanto la sua ossessione per la megastruttura, e i tentativi per oltrepassarla. La megastruttura è una barriera, sconfinata ed impenetrabile, che sigilla Kaito e tutto quanto sta sotto di essa dai livelli superiori della città. Oltre a ciò, è verosimilmente il ricettacolo dell'hardware della netsfera. Per anni Cibo non ha desiderato che di vedere cosa c'è oltre la megastruttura- e ora può farlo, grazie all'arma di Killy. La pistola dall'aspetto quasi innocuo che il viaggiatore porta con sé, senza avere memoria di come ne è venuto in possesso, è infatti un proiettore di raggi gravitazionali: il prodotto di una tecnologia dimenticata che può perforare quasi ogni cosa, se sufficientemente caricata. La ricerca di Killy non può che portarlo in alto; e Cibo lo seguirà.
A poca distanza dalla megastruttura un secondo incontro cruciale aspetta i due. La creatura artificiale che li aspetta è un governatore, rappresentante del livello di controllo della rete. La situazione che viene rivelata ai protagonisti non è delle più rosee: la scomparsa dell'ultimo uomo dotato di geni terminali ha fatto cadere la netsfera nel caos. Mentre le macchine costruttrici continuano all'infinito ad edificare la città, i sistemi di controllo della netsfera - le safeguard- impediscono a chiunque privo del genoma terminale di accedervi e fermarli; dal canto loro, i governatori cercano in qualche modo di proteggere gli umani sopravvissuti; tuttavia le safeguard sono in grado di agire nel mondo reale, semplicemente scaricando la loro essenza nella materia della città - esseri umani inclusi, e uccidono senza discrimine quelli che considerano "occupanti abusivi". In questa battaglia Killy è il jolly, l'elemento estraneo che può, portando a termine la sua missione, riportare la pace nell'immenso ciber-sotterraneo.
Una accanita battaglia e una grossa esplosione dopo, Killy e Cibo si ritrovano dall'altra parte della megastruttura. Qui vengono attirati verso una costruzione insolita, un enorme cilindro la cui composizione sfugge ad ogni analisi della scienziata. Lungo la strada si scontrano con una pattuglia di safeguard, e in particolare una di loro: un modello avanzato, dotato dello stesso tipo di arma di Killy. I due si affrontano in duello, e Killy ha la peggio; colpito ripetutamente con la tossina utilizzata per trasformare gli umani in safeguard, perde i sensi. Killy e Cibo vengono soccorsi da un governatore, che spiega loro come il cilindro all'orizzonte sia qualcosa di estraneo alla città, e che quindi in teoria potrebbe ospitare esseri umani non contagiati. I governatori però non possono accedervi perché, paradossalmente, necessitano del permesso di un utente terminale per uscire dalla città. Killy e Cibo, tuttavia, non hanno questa limitazione, e si dirigono con rinnovate speranze verso il cilindro.
Il percorso è destinato a non essere tranquillo: dopo aver incontrato Sanakan, una bambina scampata per miracolo alle safeguard, vengono attaccati per la seconda volta; Killy, già ferito, non può combattere, ma il gruppo viene salvato in extremis da due soldati corazzati. Questi ultimi fanno parte dei "pescatori", una colonia umana composta dai discendenti degli antichi abitanti del cilindro. Molte generazioni addietro, i cosiddetti "planta" ne erano usciti per stabilirsi attorno ad esso; ora i loro eredi hanno dimenticato come rientrarvi, ma hanno sviluppato armi capaci di difenderli dalle safeguard. Cibo, Sanakan e Killy vengono accolti cordialmente dai coloni; mentre Killy riposa per gli attacchi subiti, a Cibo viene chiesto di partecipare ad una missione esplorativa. La scienziata è infatti in grado di leggere l'alfabeto dei planta, e di riconoscere il cilindro per quello che è- la Toha Heavy Industries, una stazione spaziale o forse un'astronave inglobata dalla città; questo spiega la diversità di materiale, anche se non è ancora chiaro cosa impedisca a governatori e safeguard di accedervi.
La Toha è comunque il rifugio ideale per i pescatori, che decidono sul momento di ristabilirsi dentro di essa. Nel frattempo Killy esce dal sonno indotto dalla droga della safeguard. La sostanza, che in teoria avrebbe dovuto ucciderlo sul colpo, ha un effetto inaspettato: risveglia in Killy facoltà che non ricordava di avere, come uno scanner retinico.
Ancora confuso, Killy si riunisce a Cibo e Sanakan; qui la sua nuova sensibilità gli rivela quanto era stato finora tenuto sapientemente nascosto, e cioè che Sanakan è in realtà una safeguard, quello stesso modello contro cui aveva combattuto poco prima. Sanakan si è infiltrata per superare le difese dei pescatori, e ora che si trova al centro del loro insediamento è decisa a sterminarli prima che possano rifugiarsi nella Toha.
Sanakan e Killy si scontrano di nuovo, e il nostro riesce ad avere la meglio grazie all'aiuto dei pescatori; la safeguard si ritira, ma è oramai chiaro che il tempo a disposizione dei coloni è quasi terminato. L'esodo quindi comincia; ma per i pescatori, appesantiti da feriti e bagagli, è impresa ardua raggiungere il rifugio. Nelle vicinanze gravita un enorme robot costruttore, accorso per riparare i danni della battaglia tra Killy e Sanakan; Killy si scopre in grado di comandarlo, e trasmette via cavo questa capacità a Cibo, affinché la ragazza possa guidarlo e aiutare i coloni nel trasporto.
Poco dopo, nel bel mezzo dell'esodo, Sanakan torna all'attacco con massicci rinforzi, e soprattutto con una installazione mobile d'attacco gigante. Mentre Killy è immerso fino al collo in robot ostili, Cibo tenta di attaccare il mech dapprima fisicamente col suo costruttore, e poi dal ciberspazio.
Qui l'hacker incontra l'ennesimo governatore, e gli pone la domanda che ha coltivato dalla comparsa dei nuovi "talenti" di Killy: il suo compagno di viaggio è forse una safeguard?
La risposta, come nello stile dei governatori, è criptica. Killy è "un agente segreto di un sistema precedente alle safeguard". Di più Cibo non può sapere, perché il governatore viene terminato proprio da queste. Nel frattempo, nel mondo reale, Killy sta per soccombere all'attacco di Sanakan; la safeguard aveva riconosciuto nell'avversario un suo simile fin dal loro primo incontro, e aveva sperato, risvegliando le sue capacità latenti, di portarlo dalla sua parte. Killy si ostina invece a combattere i suoi fratelli, e per questo viene condannato alla cancellazione dai registri delle safeguard. Sanakan viene fermata prima che possa rendere la cancellazione definitiva dall'intervento informatico di Cibo, ma questo costa la vita alla scienziata.
Lasciato solo a difendersi dall'enorme robot nemico, Killy trova il modo di assorbire energia dai cadaveri di safeguard che ha lasciato dietro di sé e spara un immane raggio, che distrugge il mezzo e più o meno ogni altra cosa.
Quando infine Killy ritorna in sé, attorno ha solo desolazione; la sua pistola e la morte di Cibo hanno permesso ai pescatori di salvarsi nella Toha.
Le risorse di Cibo sono infinite: prima che il suo corpo venisse ucciso, ha trovato il modo di scaricare la sua essenza in quello di Sanakan. L'effetto è abbastanza spettrale, e soprattutto instabile: mentre lei e Killy cercano un'entrata per ricongiungersi coi pescatori Sanakan trova il mondo di "riemergere" nel suo corpo; è solo la fortuna di trovarsi vicini all'entrata che salva i protagonisti: Killy lancia l'amica-nemica dentro la Toha, e Sanakan, che non può esistere in quell'ambiente, cede definitivamente il corpo a Cibo.
I due riprendono l'esplorazione senza riuscire a trovare i coloni, ma si imbattono in vecchie conoscenze di Killy: gli esseri di silicio. Dentro il cilindro Killy non può usare il suo proiettore gravitazionale, e si trova presto in svantaggio; le sorti della battaglia vengono però decise da un arrivo inaspettato. Si tratta di Mensab, l'IA che controlla quella parte della Toha; questa ha un conto aperto coi cyborgs, e prima di scatenare contro di loro suo cavalier servente Seu, si libera dei protagonisti teletrasportandoli altrove.
Qui, i due scoprono che la Toha è composta da 13 sezioni (o "cave"), ciascuna con la sua IA. Mensab è in effetti l'IA dell'ottava caverna. Insieme le tredici IA formano un concilio, presieduto dall' "IA centrale". E'stata quest'ultima a sottoscrivere un accordo con la netsfera ai tempi dell'inglobamento della Toha nella città, tale per cui l'accesso alle cave è precluso a governatori e safeguard. Purtroppo questo non aveva fermato gli esseri di silicio, che tempo prima avevano invaso la stazione e infettato i suoi residenti con un virus che li aveva sterminati. Gli unici superstiti, i cittadini dell'ottava caverna, si erano salvati grazie all'intervento di Mensab che li aveva fatti trasferire dapprima nella tredicesima caverna, e da lì all'esterno. Per quest'atto generoso ma poco ortodosso era stata scacciata dal concilio delle IA.
Ora, gli esseri di silicio infestano la struttura, decisi a terminare l'opera uccidendo i coloni. Il caos in cui è sprofondato il mondo è un ambiente ideale per loro, ed è per questo che fin dall'inizio hanno osteggiato i tentativi di Killy di recuperare i geni terminali.
Killy e Cibo tornano nel luogo dove ancora infuria lo scontro tra Mensab e i cyborgs, ma non possono fare altro che essere teletrasportati di nuovo, stavolta in luoghi e tempi diversi.
Killy si ritrova nella quarta caverna, dieci anni nel futuro, e lì incontra una Cibo "alternativa", forse un clone inviato dalla Cyber-Life sulle sue tracce che ha superato la megastruttura dal foro praticato dieci anni prima. Tuttavia, seguendo tracce lasciate dalla Cibo "originale", Killy supera altre barriere spaziotemporali e ritrova la sua compagna di viaggio.
A questo punto la situazione precipita: l'IA centrale, ormai pazza, decide di annullare il trattato con la netsfera per liberarsi di pescatori e cyborgs insieme. Come risultato, Sanakan riprende il controllo del suo corpo; ancora una volta Cibo si salva all'ultimo momento "scaricandosi" nel corpo della sua alter ego. Le safeguard invadono la Toha, e l'IA centrale decide nel suo delirio di teletrasportare l'intera stazione spaziale all'esterno della città. Quello che non sa, è che nei secoli trascorsi il ciber-sotterraneo si è esteso a dismisura: un tentativo di teletrasporto sarebbe sicuramente destinato a fallire. Mensab e Seu attaccano l'intelligenza artificiale nel tentativo di fermare la distruzione; Killy si libera di Sanakan una volta per tutte, e Cibo riesce a salvare i coloni dalla distruzione ormai imminente.
La Toha comincia a teletrasportarsi, una caverna per volta; le parti si rimaterializzano in luoghi già occupati da altra materia, distruggendosi. Mensab e Seu si rifiutano di abbandonare la loro casa, ma affidano a Cibo qualcosa di prezioso- il DNA di Seu, l'ultimo essere umano rimasto nella Toha, forse la chiave delle loro ricerche. Quando tutte le caverne vengono distrutte, Cibo e Killy non possono fare altro che riprendere il loro viaggio, alla ricerca di un luogo dove analizzare quanto hanno ottenuto.
Dopo un lungo e silenzioso tragitto i nostri giungono ad una seconda megastruttura. Stavolta non è necessario perforarla: c'è un comodo ascensore, con tanto di cyber-valletto che, non essendo collegato al sistema delle safeguard, non ha alcuna obiezione nel lasciarli passare. Una volta dall'altra parte, però, le comodità spariscono: Cibo viene aggredita da un parassita che la immobilizza, e Killy, costretto a trasportarla, deve affrontare da solo un uomo misterioso, privo di un occhio, che incredibilmente riesce a metterlo fuori combattimento. Al suo risveglio Killy si ritrova di nuovo nell'ascensore, stavolta diretto verso il basso, e da solo. Il valletto non è più così incline ad ubbidire al suo ordine di ritornare all'entrata superiore, e il nostro non può fare altro che distruggerlo e ricominciare la salita a piedi. Nel frattempo Cibo si sveglia nel quartier generale dell'aggressore. Dhomochevsky e il suo partner Iko sono safeguard, ma di un tipo non convenzionale: sono nati umani, e hanno subito la mutazione per proteggere il loro habitat da un attacco di esseri di silicio. Ora, duecento e passa anni più tardi, sono gli unici esseri viventi ad opporsi a Davinelulinvega (il cyberlord locale) ed ai suoi seguaci. Davine ha il controllo di una torre di trasmissione in grado di tele-generare cyborgs dalla materia inerte, probabilmente un artefatto rubato alle safeguard; e Dhomochevsky e Iko si trovano assediati dietro un campo protettivo.
Dhomochevsky tuttavia non si perde d'animo, convinto com'è di riuscire a rovesciare la situazione con la pistola presa a Killy. Tutto questo viene nascosto a Cibo, che viene trattata come un'ospite di riguardo; ma la ragazza riesce ugualmente a capire la situazione, recupera il proiettore gravitazionale e fugge a cercare Killy. Le due safeguard umane le corrono dietro, e quando si rendono conto di non essere più dentro il campo protettivo decidono di accompagnarla nella sua ricerca; subiscono un inevitabile attacco e riescono a salvarsi la vita, ma la capsula col DNA di Seu finisce nelle mani del nemico.
A questo punto Iko non nasconde la gravità della situazione: in quel livello si trova una struttura in grado di offrire connessioni temporanee agli esseri umani, anche se sprovvisti di geni terminali (chi possiede questi ultimi infatti non ha bisogno di alcuna attrezzatura). Per qualche motivo la struttura non è stata mai rimossa; e Davine, con la capsula che ha appena ottenuto, può accedere alla tanto agognata netsfera.
Finalmente Killy ritorna dalla sua discesa forzata, e accetta di aiutare Dhomochevsky nella sua lotta contro Davine. I quattro si aprono una via fino al quartier generale dei cyborgs, ma la connessione è già attiva: nel ciberspazio Davine si incontra con un governatore, che gli impone di desistere. Il cyborg non demorde: sa che, grazie alla struttura non ufficiale, non deve temere l'intervento delle safeguard, e brama ferocemente i dati della netsfera. Il governatore riesce a distrarlo, e intanto trova il modo di rallentare la connessione: in questo modo Davine non si accorge dello scorrere del tempo nel mondo reale. Dhomochevsky e gli altri riescono così a distruggerlo prima che possa accedere alla netsfera vera e propria; Davine riesce però ad attuare un'estrema vendetta: prima di morire sottrae le specifiche di una safeguard di nono livello e li "scarica" nel corpo di Cibo, anche lei connessa per cercare di recuperare il DNA di Seu.
L'essere così creato annienta Dhomochevsky, ma risparmia Killy, che finisce ancora una volta per precipitare lontano. Poi, esausta e disorientata, Cibo si allontana...
Mentre Killy, instancabile come sempre, riprende la sua scalata della città, Cibo si trascina priva di memoria. In queste condizioni viene ritrovata da un bizzarro costruttore che cerca di soccorrerla. Sulle sue tracce però c'è una ragazza misteriosa, che dice di lavorare per i governatori, e porta con sé un'arma gravitazionale. L'agente salva Cibo dall'attacco di due cyborgs e cerca di farle tornare la memoria: incastonata nel corpo meccanico di Cibo c'è una sfera a cui i governatori attribuiscono una grande importanza; probabilmente vi sono custodite le informazioni genetiche di Seu, ottenute dall'hacker pochi instanti prima di soccombere all'attacco di Davine.
Le due partono per una destinazione ignota, ma prima Cibo riesce ad affidare alla memoria del costruttore quello che è avvenuto.
Molto tempo dopo (ormai gli avvenimenti si sono fatti estremamente rarefatti, nello spazio e nel tempo), Killy trova il costruttore e riceve il messaggio, per poi mettersi sulle tracce della compagna. Lungo la strada si imbatte in un altro viaggiatore, che prima di morire ha affidato la sua mente ad un piccolo box parlante. Killy prende con sé la scatola, anche se questa non fa mistero di voler ottenere il suo corpo. Arriva poi in una specie di villaggio abitato da costruttori dalle forme più disparate: è stato un essere umano, ormai vecchissimo, a dar loro personalità (e il costruttore che ha soccorso Cibo era con ogni probabilità uno di loro).
E alla fine, dopo un'ennesima, lunghissima rampa di scale, Killy apre una porta e si ritrova fuori. Il cielo (se davvero è quello) è completamente nero; la città si estende, piatta, in ogni direzione. Un essere di silicio, solitario e pacifico, informa Killy che si trovano su di una sfera del diametro di 143000 chilometri circa. L'osservatore sostiene inoltre che a poca distanza c'è un enorme cantiere, ora abbandonato, ma con una torre di controllo ancora intatta. Altro non sa, perché la safeguard di guardia alla torre gli ha sempre impedito di avvicinarsi. Dopo aver ucciso il cyborg, Killy si dirige alla volta della torre.
La strada per la torre è lunga e costellata di safeguard; la torre stessa è un cilindro dall'altezza vertiginosa, che si perde nel "cielo" nero. Fortunatamente per Killy, c'è un ascensore che lo porta fino in cima.. dove la torre si congiunge ad uno sterminato soffitto. Dopo tutto, il confine della città deve essere ancora superato. Imperturbabile, Killy riprende la marcia.
Nel frattempo Cibo e l'agente sono state intercettate da una squadra di cyborg di gran lunga più forti di qualunque altro essere di silicio finora incontrato. L'agente non può far nulla per impedire che questi cavalieri neri si impossessino di Cibo, e viene annichilita.. per ritrovarsi in un ambiente totalmente diverso: è la netsfera, dove la mente dell'agente ha trovato rifugio e può incontrarsi con un rappresentante dei governatori.
I governatori sono in stato di allarme totale: non solo la sfera portata da Cibo -elemento determinante nel loro piano per riportare l'ordine nella città- è nelle mani di esseri votati al caos; ma anche le safeguard sono ora a conoscenza della sua esistenza, e hanno emanato un ordine di distruzione.
L'agente chiede di essere "ritrasmessa" nel mondo reale, ma come a Susono tanto tempo prima, le viene revocato l'incarico. E come per Susono, questo non la ferma, anche se senza l'appoggio dei governatori non potrà più usare la netsfera come uscita di sicurezza. Forte della sua convinzione di riuscire a salvare Cibo l'agente riprende forma nella realtà base, una forma molto familiare.. Sanakan.
Allo stesso tempo, a chissà quale distanza, il contenitore di backup raccolto da Killy si anima di una nuova presenza, che lo mette al corrente della situazione e gli fornisce le coordinate dell'ultima posizione conosciuta di Cibo. E così i due reduci del sistema safeguard si mettono in moto verso una destinazione comune.
Nel sancta sanctorum degli esseri di silicio gli sforzi dei cyborg per distaccare la sfera da Cibo e carpirne i segreti proseguono incessantemente; Sanakan è la prima ad arrivare, e con una silenziosa e terrificante determinazione fa strage di tutto ciò che si muove, oblitera i cavalieri neri, riduce in rovina la roccaforte e porta via Cibo. Quando infine le due si ritrovano al sicuro, Sanakan rompe la sua indifferenza per un istante e mostra sollievo: "il nostro bambino è al sicuro..."
Nessun luogo, però, è al sicuro dalle safeguard: e quando Sanakan ne deve affrontare una, un esemplare di incredibile potenza, scopre di non poter usare contro di essa la sua arma gravitazionale; amara ironia della sorte, la contromisura che aveva a suo tempo adottato contro Killy le si è rivoltata contro.
La safeguard ha gioco facile nell'immobilizzarla, e sta per riappropriarsi della sfera divorandola con tutta Cibo quando viene fermato all'ultimo secondo da Killy. I due ex nemici devono unire le forze per avere ragione dello sterminatore, e alla fine di tutto Sanakan è troppo debole per sostenere il suo corpo. Impiega le sue ultime energie per affidare a Killy una nuova quest: portare la sfera in un luogo libero dalla contaminazione - presumiblmente, la contaminazione iniziata all'epoca di Susono dal netcaos. Killy non capisce, ma accetta l'incarico; mentre raccoglie la sfera, il corpo ormai esausto di Cibo va in cenere sotto i suoi occhi. E per la scenziata dalle mille risorse quella è davvero la fine.
Lo scenario cambia totalmente. Siamo in un luogo fiabesco, una campagna illuminata dalla luna. La figura di una bambina si muove, muta e solitaria; attraversa campi e strade, per arrivare ad una cittadella silenziosa. Le case ospitano tutte bambini, e tutti stanno dormendo di un sonno profondo. La bambina si dispone in attesa del giorno, ma un giocattolo parlante - o meglio, la sua IA - la disillude; in quel luogo il sole non sorge mai, e i suoi abitanti dormono un sonno eterno. Il piccolo golem porta la bambina dall'unico essere vigile di quel mondo, una "cosa" gigantesca e dall'aria antichissima.
Con l'aiuto di quella sentinella, la bambina ricostruisce a poco a poco i suoi ricordi: assieme ad altre menti, era stata rinchiusa nell'unità di emergenza che Killy aveva raccolto, e l'aveva accompagnato fino alla sua ultima battaglia; poi un governatore l'aveva rinvenuta, e aveva riversato quanto restava della sua mente nel mondo in cui ora si trova: una specie di piccola netsfera concepita per dare rifugio a chi si ritrovava senza corpo. Non c'è via di uscita da quel mondo notturno: l'unica è andata distrutta in seguito alla diffusione del caos nella rete.
Ma la bambina sa che c'è una speranza: nella sfera raccolta dal viaggiatore è conservato un embrione, generato dal DNA di Cibo e Sanakan (anche se, in qualche misura, penso che anche il genoma intatto di Seu abbia contribuito- forse solo a costituire la sfera-utero nel momento della genesi della safeguard di nono livello). Se Killy riuscirà a portare quell'embrione in un luogo incontaminato, dove possa svilupparsi in un vero essere umano come il mondo non ha più visto dall'epoca di Susono, quel bambino potrà fermare la crescita della città e ripristinare la netsfera.
"Se ci riuscirà", assentisce la sentinella, "allora lo verremo di sicuro a sapere. Ma fino ad allora, non possiamo fare altro che aspettare..."
Nel cyber-dungeon, un'ultima volta. Killy non ha mai interrotto la sua incessante salita verso il confine della città, oltre la contaminazione. Dietro di lui c'è solo una scia infinita di cadaveri di cyborgs e safeguard: i servitori del caos e della legge, entrambi ugualmente colpevoli di quell'inferno.
Alla fine la sorte vuole che sia una safeguard a fermare il cammino del viaggiatore; colpito alla testa, Killy si accascia, non senza aver restituito il colpo. Arriva l'acqua, che trascina il suo corpo esanime per innumerevoli condutture, fino a quello che sembra un oceano. Killy sale lentamente verso la superfice.. e come percependo la fine del viaggio, la sfera si attiva davanti a lui.
Forse questa è la fine. O forse la fine è quella della tavola successiva, dove Killy, di nuovo in piedi e determinato, spara per l'ennesima volta verso di noi. Dietro di lui c'è una piccola figura mascherata: forse è il bambino (o la bambina: dopotutto nè Cibo nè Sanakan possedevano il gene Y). Finita una quest, ne è cominciata un'altra.
The End
a IlCorra production
of
a Tsutomu Nihei story
presented in ASCII
special thanks
Marco "is Blame out already?"
Krum, Crumb, psyberpunk and all the folks at Heavy Industries
Vorbis
The Project Omanga
Nihei will return with "Snikt!"
Stay tuned!
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