Ariel
e Duncan
Tu vuoi
che io canti le gesta di eroi,
di tempi
remoti lontani da noi.
Che dunque
io levi mlo spirito in alto
ché
l'arpa dei bardi assecondi il mio canto.
Io narro
la storia di un elfo silvano
che strinse
amicizia con Duncan il nano.
Diverso
l'ardore, l'aspetto e il pensiero
di pari
valore era il braccio guerriero.
Splendente
la lama dell'elfo brandita,
frammento
di stella di un cielo glorioso;
negli
occhi le fiamme, ardenti di vita,
rendevano
Ariel sovrano maestoso.
Ramati
i capelli e la barba del nano,
possente
la vista dall'elmo celata,
il grande
guerriero stringeva con mano
un'ascia
bipenne compagna fidata.
Ma il
male in agguato tesseva la trama:
da un
cupo potere sospinti e accecati,
i tetri
emissari con gelida lama,
mutarono
in sangue i reami fatati.
I colpi
del nano, dell'elfo i fendenti,
opposti
a poteri di nera natura,
spostarono
i monti, cambiarono i venti,
scovarono
il male dall'anima oscura.
Il buio
signore di ogni terrore
discese
dal trono a offrire la Morte
ma Duncan
e Ariel con grande furore
sconfissero
il sire piegando la sorte.
Le gesta
immortali dell'elfo e del nano
ridiedero
Vita, volaron lontano.
La grande
amicizia lucente di gloria,
resiste
ancor oggi a perenne memoria.
(...ai
miei amici) ARIEL
The Fireplace of Tales