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 LA CUPOLA DEL ROCK SAVONESE

I Don Pacchi si formarono nel novembre 1994 dall'incontro tra Aure e quello che rimaneva dei NODO. Adottarono immediatamente il dialetto savonese ed ancora prima di trovare un nome per il gruppo avevano già scritto una canzone: L'ASE PRESCIDENTE. Per un paio di mesi si tirò avanti con una formazione provvisoria che vedeva Mirko alla chitarra, Luigi alla batteria, Cesare alle percussioni, Maurizio poi Paolo poi Tonino al basso e Aure alla voce. Con l'arrivo di Flavio all'altra chitarra e Gianna al basso i Don Pacchi decollarono ed assunsero coloriti e significativi cognomi.
Così abbiamo, da sinistra a destra:

CESARE CONFESIONI alle percussioni
LUIGI DA CROTONE alla batteria
DON PACCHI INPERSONA alla voce
MIRKO DA SOLO alla chitarra
GIOVANNA D'ARCORE al basso
BEATO FLAVIO all'altra chitarra

I Don Pacchi iniziarono a provare presso il Circolo Artisi di Savona in quella che era stata la leggendaria KASHBAH dei primi anni 90. Erano grandi serate trascorse in allegria e con tanto materiale nuovo che cresceva di giorno in giorno. Così naquero le più belle canzoni che diventarono delle vere pietre miliari nella storia del rock dialettale savonese. A SEIANN-A DE CHEUSCIE, CHE L'INSE, A VUXE, 'NA BELLA GNERA, 'NA DIÀ DE PUMÀ, ABRACADABRA sono solo alcune. Anche se il genere restò tendenzialmente il Rock 'n' Roll, l'introduzione delle percussioni di Cesare e della chitarra di Flavio fece sì che il suono uscisse più morbido e si ebbe modo di dedicare più attenzione agli arrangiamenti. Si cominciò anche a comporre qualche pezzo in ska o, come nel caso di Abracadabra in Reggae. Tutto questo fervore non fece che accrescere l'entusiasmo sia all'interno del gruppo sia tra i seguaci che altro non erano che gli stessi che per qualche anno avevano supportato (o sopportato) i Nodo. L'attesa per il debutto cresceva di giorno in giorno.
E così si decise per una data che la diceva lunga... il 1° Aprile. Si allestì al meglio il salone delle feste dell'Artisi, si invitarono alcuni gruppi di contorno e via si debuttò.
 

Tecnicamente fu un disastro ma l'impatto scenico fu enorme. I Don Pacchi non si scoraggiarono e cominciarono a lavorare sodo per dare il meglio quando ne avrebbero avuto l'occasione. E infatti due mesi dopo erano pronti e si presentarono al Circolo Italo Calvino di Loano. Questa volta andò benone e furono persino pagati.
Il 1995 trascorse così, tra concerti in giro per la riviera e prove prove e ancora prove. All'Artisi in estate si sta veramente bene, e quando non si provava ci si andava lo stesso per stare in compagnia, giocare a biliardo e mangiare la farinata come dice una canzone dei Don Pacchi "Caccemuse a l'Artisi" sulla falsariga di "C'mon everybody".

Nell'autunno del 95 il buon Cesare se ne andò a soli cinquant'anni e tanti discorsi rimasero inconclusi...

Subito dopo i Don Pacchi lasciarono la sala prove all'Artisi e si trasferirono in un locale a noleggio e vi restarono per un annetto.
In seguito, verso la fine del 96 iniziò l'avventura nella sala prove dei Nipoti di Q, che continua tutt'oggi.
Nel frattempo anche lo stile musicale era cambiato lasciando sempre più spazio allo ska ed al reggae. I principali punti di riferimento erano Skatalites, Laurel Aitken e gli altri grandi anglo-giamaicani che negli ultimi trent'anni hanno creato canzoni e ritmi stupendi. Furono introdotti due nuovi elementi: Geppo alle tastiere e Danilo al sax e questa rimane la formazione attuale che al momento (luglio 99) si sta prendendo un lungo periodo di vacanza con l'intenzione di ricominciare in autunno.
I Don Pacchi hanno all'attivo una trentina di concerti alcuni dei quali riuscitissimi altri dei veri e propri fiaschi ma tutti comunque dei gran figuroni...