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20.a giornata

Il Nardò perde la vetta, ma i giochi restano aperti.

NARDO'                    ISOLA LIRI
Leopizzi                  Leacche
Inguscio                  Pagnanelli
Previderio (64'Mele)      Mancone
Muci (77'Renis)           Bocchino
Schito                    Giusti
Cornacchia                Iozzi
Branà                     Masciantonio (75'Mandrichi)
DeRinaldis                Proia
Annicchiarico(65'Fumarola)Gatti (85'Orsinetti)
Corallo                   Santopadre
Zhabov                    Marzochella

All. Nobile               All. Grossi
Bravi lo stesso. E’ questo che ci sentiamo di dire alla truppa di Nobile. Eloquente l’applauso finale del pubblico granata. Ingenerosi, ma non proprio immeritati i cori che hanno accompagnato l’Isola Liri negli spogliatoi. Reazioni a caldo che sintetizzano chiaramente quello che è stato l’atteggiamento in campo delle due squadre.

Il Nardò ha tenuto in mano l’iniziativa per quasi l’intera gara. Continua ricerca del gioco, possesso del pallone, fraseggi a centrocampo alla ricerca del varco in profondità o dell’apertura sulle fasce. Tutti i reparti hanno costantemente contribuito alla costruzione di una manovra ragionata, ricorrendo ai lanci lunghi solo nelle concitate fasi finali del match. Dall’altra parte un’Isola Liri chiusa a riccio nella propria metà campo, che rinunciava ad una punta per scelta e ad un’altra (Djallo) per squalifica. La squadra dal migliore attacco del girone si presentava a Nardò con un atteggiamento sparagnino, speculativo e spesso irritante, basando il proprio sistema difensivo su una capillare applicazione del fuorigioco e su una squadra corta e raccolta poco fuori dall’area di rigore.

3000 spettatori sugli spalti con nutrita rappresentanza ospite, ma di spettacolo se ne è visto ben poco. Il tatticismo esasperato dei laziali ha, sin dalle battute iniziali, impoverito i contenuti tecnici del match. Il Nardò ci ha provato mettendoci pure un surplus di carica agonistica, ma il risultato non l’ha premiato.

Nobile ha dato fiducia agli 11 che hanno battuto Trani e Guidonia, privo di Volturo e rinunciando a Fumarola per Annichiarico. Un lusso che forse in questa circostanza non ci potevamo permettere. E’ stata proprio l’inesperienza del giovane attaccante neretino a tradirlo in alcuni momenti topici del match. Al 39’, dopo aver rubato palla ai laziali, in uno dei loro rari attacchi, Annicchiarico si involava solitario verso la porta di Leacche, ma invece di tirare a colpo sicuro cercava l’assist per l’accorrente Zhabov. La difesa isolana trovava attimi preziosi per recuperare e chiudere Petar prima del tiro.

Aldilà della singola circostanza, è apparso chiaro che nella munitissima difesa ospite, Zhabov avesse bisogno di un valido partner capace di aprire spazi e fraseggiare sia di testa che di piede. Il primo tempo si chiude con un Nardò in crescendo. Zhabov ci prova un paio di volte da posizione decentrata. Leacche è pronto e vigile. Il secondo tempo presenta lo stesso copione. De Rinaldis e Branà macinano gioco, Previderio e Inguscio appoggiano dalle fasce, senza però riuscire a piazzare cross dal fondo. Corallo è pressato dalla linea alta difensiva e non riesce a piazzare lo spunto vincente. Zhabov è letteralmente accerchiato. Ma nel secondo tempo sale in cattedra un personaggio. Il guardalinee sotto la tribuna. Nel dubbio non sbandierare, sarebbe la direttiva arbitrale, ma l’illustre collaboratore del sig. Gallone di Alessandria si dimostra un accanito fan del palio di Siena. Fuorigioco veri e presunti, attivi, passivi, di rientro, con e senza palla e inventati. Uno sbandieramento continuo. Peccato però che i falli commessi dagli isolani a un metro dai suoi piedi non fossero degni di un ulteriore sbandierata.

La situazione diventa critica dal momento in cui l’Isola Liri va inaspettatamente in vantaggio. Al 60’ un corner fatale. Il cross passa sopra le teste di De Rinaldis e Schito, rimbalza davanti a Leopizzi che pressato da un avversario non riesce a intercettare, sul secondo palo Previderio si fa scavalcare finchè arriva Gatti e spinge in rete. Un gol assurdo.

La reazione del Nardò è nervosa. Il gioco sulle fasce produce una serie di calci d’angolo, ma nessuno viene sfruttato. I laziali arretrano ulteriormente e si abbandonano all’ostruzionismo. Ogni contatto viene seguito da un prolungato mancamento sul prato. I neretini perdono il filo del gioco ragionato e provano coi lanci lunghi. Arriva il momento dei cambi. Dentro Fumarola e Mele, fuori Annicchiarico e Previderio. Forse troppo tardi. Il Nardò usufruisce di alcuni calci di punizione dal limite. Corallo ci prova da tutte le posizioni. Su uno di questi, Leacche è salvato da una deviazione benevola.

Il finale vede il toro buttare nella mischia le energie residue. Prima un bolide di Corallo viene deviato all’altezza dell’incrocio dei pali, poi il tiro della disperazione. Nel recupero Schito trova il varco giusto. Potente diagonale che piega le mani del portiere, Fumarola arriva in scivolata, ma l’ultimo guizzo di Leacche è prodigioso e riagguanta la palla a 10 cm dal gol.

La vetta è di nuovo dell’Isola Liri, ma il Toro c’è. E' vivo e lotterà fino alla fine.

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FOTO NARDO' - ISOLA LIRI